27 agosto 2023

Un piacevole inganno 2 parte

Mi ero aggiudicata ad un' asta un lotto collari ed anelli per polsi e caviglie forgiati in pesante acciaio, li avevo fatti unire con robuste catene e fatti fissare alla parete della cantina con una lunga catena nella mia casa in campagna, dal mio amico Carlo, poi avevo invitato le mie più care amiche a passare una domenica pomeriggio diversa e mentre i nostri compagni guardavano la partita siamo scese nella cantina e ci siamo incatenate con quelle speciali catene ed abbiamo passato una serata magnifica, poi siamo state raggiunte dai nostri compagni ed allora abbiamo raggiunto il massimo del piacere.
Io però avevo tramato segretamente, il mio obbiettivo era quello di voler rimanere incatenata con le mie amiche piu a lungo possibile, cosi avevo volutamente lasciato le chiavi delle catene a casa e sicura che nessuno sarebbe andato a recuperarle per il poco tempo a disposizione, saremo state costrette a restare incatenate nella cantina per tutta la notte e forse anche il giorno seguente.
Legata inseme alle mie amiche per tutto quel tempo mi sembrava di aver realizzato un sogno, ero felice ed eccitata, il giorno successivo, il mio compagno è tornato con le chiavi, ha liberato Serena la quale ha scoperto il mio gioco, cosi prima ha liberato Martina e poi, invece di liberare anche me, mi ha fatto la romanzina e mi ha lasciata incatenata nella mia cantina e prima di andarsene è salita in casa ha preso del cibo e lo ha depositato per terra nelle mie vicinanze poi ha chiuso la porta a chiave e se n' è andata via insieme ai nostri compagni.
Non ero affatto dispiaciuta di restare ancora prigioniera, ma dal modo in cui aveva agito mi si parava davanti una lunghissima detenzione e quel poco cibo che aveva lasciato sul pavimento sarebbe stato sufficiente solo per pochissimi giorni.
Quando avevo sistemato la cantina avevo fatto murare l'unica finestrella che portava dentro un po di luce perché non volevo che qualche curioso potesse sbirciare dentro mentre ero intenta a giocare con le mie catene, ora tutto questo si stava ripercuotendo contro di me, una volta che la porta d'ingresso della "stanza dei giochi" fosse stata chiusa a chiave la cantina restava completamente al buio, questo era  estremamente eccitante se rimanevo prigioniera per un breve periodo, non avevo calcolato di restare rinchiusa per molto tempo perciò questo era un momento speciale in cui avrei messo alla prova la mia resistenza, ma non sarebbe stato facile infatti dopo pochissimo tempo sono entrata in uno stato di agitazione e paura che non avevo neanche immaginato, l'apprensione e la paura si sono fatte strada dentro di me inducendomi a pensare seriamente a quello che avevo tanto desiderato.
All' interno della mia prigione, immersa nel buio più assoluto, l'unica cosa che riuscivo a percepire era il terrificante rumore che facevano le catene quando mi muovevo e per non sentirlo mi costringevo a restare completamente immobile .
Non riuscivo a calcolare il trascorrere del tempo e appena mi stendevo per riposare i peggiori incubi entravano prepotentemente nella mia mente e nonostante avessi volutamente programmato di restare legata con le mie amiche per lungo tempo, non avevo messo nel conto la loro vendetta e come realmente è accaduto, mi sentivo inerme e molto impaurita, mi facevo coraggio pensando che presto Serena sarebbe venuta a liberarmi ed una volta libera avrebbe gioito insieme a me in una nuova  avventura.
Dopo un tempo interminabile, finalmente la porta si è aperta e con immensa gioia ho visto la mia amica Serena entrare dentro la mia cella, ha deposto vicino a me altre bottiglie d'acqua ed altro cibo, poi è venuta vicino e mi ha accarezzato ha sfoggiato un cinico sorriso che non prometteva niente di buono: "sono venuta a liberarti, ma purtroppo ho dimenticato le chiavi, proprio come è capitato a te, dovrò andare a casa a prenderle non preoccuparti tornerò il prima possibile, tanto per te restare ancora legata non può che farti piacere" ed è uscita chiudendosi ancora una volta la porta alle spalle.
Ero stanca, depressa e annoiata, avrei voluto chiedergli perdono per quello che le avevo fatto, l'avrei implorata di liberarmi, gli avrei dato tutto quello che avesse voluto e se necessario mi sarei anche umiliata, ma era talmente ferma sulle sue decisioni che non ho avuto il coraggio di pronunciare neanche una parola, la mia detenzione si è protratta ancora per molti giorni in cui Serena è tornata più volte per portarmi cibo ed acqua, ma tutte le volte con una scusa rimandava la mia liberazione, poi finalmente quando stavo per esaurire tutte le mie forze è comparso sulla porta il mio compagno ed allora tutto è cambiato..........................................
La prima cosa che ho fatto appena sono tornata libera ho fatto ripristinare la finestrella in modo da avere un po di luce, casomai dovessi ancora restare nuovamente prigioniera per molto tempo, avevo imparato la lezione.......................