25 aprile 2020

La casa sulla collina 2 parte


Erano passati alcuni mesi dall’ ultima volta che avevo sentito il mio amico Filippo, quando mi chiama e mi dice che i lavori di ristrutturazione della casa sulla collina sono già iniziati e mi invitava ad andare con lui per fare un controllo, ricordando come era andata l’ ultima visita ho accettato con immenso piacere sperando che qualcosa di eccitante accadesse.
Quello stesso pomeriggio siamo andati alla casa, arrivati, ho notato tutte le impalcature intorno alla casa e che gli operai erano già andati via, avremmo visitato l’ interno senza disturbare nessuno, siamo entrati ed abbiamo ispezionato i due piani, nonostante le stanze fossero piene di calcinacci si poteva immaginare come sarebbero state una volta completata la ristrutturazione, ed a me, che non sono un’ esperta, sembravano meravigliose.
Dopo aver girato per tutti e due i piani mi dice: “vieni con me che ti ho riservato una sorpresa”, incuriosita l’ ho seguito, mi ha portato nella cantina, il ricordo meraviglioso della volta precedente mi eccitava, chissà se anche questa volta sarebbe stato allora, scese le scale ci siamo ritrovati in un locale ben ristrutturato, simile ad un tavernetta, su un lato un cancello con grosse sbarre, mi ha invitato ad entrare, quello che una volta era una contina piena di ragnatele e spazzatura adesso era un piccolo locale pulito ed accogliente con pavimenti e pareti rivestiti di materiali isolanti, una piccola finestrella posizionata sul soffitto faceva entrare gli ultimi raggi del sole, poi la grande sorpresa, fissata al muro una grossa catena terminante con dei ceppi atti ad incatenare qualcuno, ho subito chiesto di provarli per verificare che fossero della mia misura.
Per prima cosa mi ha chiesto di spogliarmi, cosa che ho fatto con molto entusiasmo, poi ha chiuso quei ceppi sui miei polsi e sulle mie caviglie, erano perfetti, meravigliosi, adatti alla mia persona, ho provato a liberarmi ma è risultato una cosa impossibile, allora lui mi ha abbracciata, stesa per terra e scopata con tutta la passione e l’ eccitazione del momento.

Meraviglioso, è stato un rapporto magnifico, sono rimasta senza fiato, stavo stesa per terra godendomi quei momenti in completo relax quando ho sentito il cancello chiudersi, mi sono voltata di scatto chiedendogli perchè e lui mi ha risposto che, conoscendomi bene, sapeva per certo che mi sarebbe piaciuto starmene rinchiusa e legata in quel luogo per un po’ di tempo, ed aveva perfettamente ragione, gli ho chiesto quando sarebbe tornato a liberarmi, “credo che tornerò domani sera, così avrai tutto il tempo per goderti questa avventura, ma devo dirti una cosa: domani mattina alle 7.00 arrivano gli operai e sono molto curiosi, se non vuoi farti vedere sai come fare……..”, ha chiuso il cancello a chiave e se n’ è andato.
Spettacoloso era rinchiusa ed incatenata nuovamente in quella cantina, mancavano le ragnatele e l’ odore di muffa ma era altrettanto eccitante, adesso la potevo definire una cella di massima sicurezza era semplicemente meraviglioso, immersa nei miei pensieri mi sono dolcemente addormentata, non ho percepito il passare del tempo, ad un certo momento il rumore di passi che scendevano le scale mi hanno svegliata ed improvvisamente mi sono ricordata di cosa mi aveva detto: “alle 7.00 arrivano gli operai” ed uno di essi stava scendendo le scale, non potevo fuggire, mi avrebbe ed allora sarebbe stato un bel guaio.
Ero in preda al panico, ma in un attimo di lucidità ho fatto un piccolo ragionamento, il cancello è chiuso e nessuno può entrare, se io mi posizione all’ estremità dalla parete dove posizionato il cancello chiunque guardi dentro non mi può vedere, così ho fatto ho tirato verso di me le catene e mi sono appiattita contro il moro e sono rimasta immobile senza respirare, l’ operaio, molto probabilmente aveva sentito dei rumori sospetti ed era sceso per controllare e arrivato davanti al cancello, lo ha scosso ed ha guardato dentro, non potendo entrare e non vedendo nulla se n’ è andato per tornare subito dopo con una lampada, l’ ha infilata dentro le sbarre ed ha illuminato tutta la stanza, ero terrorizzata quando il fascio di luce mi ha colpito ma sono rimasta completamente immobile e quindi non mi ha vista, convinto che tutto fosse regolare ha spento la torcia e se n’ è andato.
Rimasta sola ascoltavo tremante i rumori degli operai che lavoravano al piano di sopra, non riuscivo a muovermi dalla mia posizione tanta era la paura che qualcuno tornasse a curiosare, poi dopo una lunghissima attesa i lavori sono cessati ed intorno a me è tornata la pace ed il silenzio, allora ho capito che gli operai se ne sono andati, solo allora mi sono rilassata.
Mi sono rilassata talmente tanto che sono riuscita ad addormentarmi e dormivo talmente bene che quando Filippo è entrato per liberarmi ha dovuto scuotermi per svegliarmi, una volta sveglia mi ha detto: “vedo con piacere che te la stai godendo alla grande, se vuoi posso lasciarti costì per altri due giorni”, in un’ altra occasione avrei accettato con molto piacere ma dopo tutto quello che ho passato l’  ho pregato in ginocchio di liberarmi e lui a malincuore l’ ha fatto………………………….