29 gennaio 2023

Il maniero

Una sera ricevo la visita inaspettata della mia amica Martina, la faccio accomodare e parliamo delle nostre avventure mentre ci gustiamo un aperitivo, mi racconta che è da poco tornata da un viaggio e durante il rientro si è fermata a visitare un imponente maniero, ne è rimasta molto impressionata e durante la visita ha scoperto che si poteva acquistare un voucher da regalare ad un amico/a il quale comprendeva una cena in perfetto stile medievale ed una notte in una camera particolare del maniero, ho pensato subito a te e con immenso piacere te lo regalo, spero che questa piccola vacanza sia di tuo gradimento.
Ho accettato con molta felicita questo bellissimo regalo e per ringraziarla l'ho baciata ed invitata a cena durante la quale mi ha spiegato moltissime cose e molti fatti che erano accaduti secoli fa nel maniero suscitando in me una frenesia ed un eccitamento tali che avrei usufruito all'istante di quel voucher.
Ho dovuto aspettare alcune settimane per trovarmi libera da impegni e poter sfruttare il regalo che mi era stato donato, il giorno fatidico mi sono recata al maniero, distante un centinaio di chilometri da casa mia, una volta raggiunto, mi sono presentata alla reception ed ho presentato il voucher, il direttore l'ha accettato e mi ha chiesto se ero a conoscenza dei servizi che sarebbero stati erogati, ho risposto di si, anche se effettivamente non avevo letto tutti i dettagli, mi ero accontentata della descrizione dettagliata che mi aveva fatto Martina.
Il direttore ha chiamato un addetto il quale mi ha accompagnata nella stanza assegnata, era una camera bellissima al centro spiccava un letto a baldacchino alle pareti dei mobili in legno massicci e austeri che contribuivano ha creare un'atmosfera tipica di un castello medievale, mi sono stesa e gustata quell'ambiente caratteristico, poi mi sono cambiata, truccata e dopo essermi guardata allo specchio per controllare che fossi perfettamente intonata per la serata, sono scesa per la cena.
Giunta nella sala da pranzo, il caposala mi ha fatto accomodare ad un tavolo leggermente in disparte anche se la sala non era molto affollata, dopo di che mi è stata servita la cena tutta in stile medievale, ottima e squisita, ho cenato curiosando tra gli ospiti per carpire che tipo di ospiti fossero i presenti, infine non riuscendo ha trovare nessuna indiscrezione mi sono ritirata in camera, ho tergiversato, guardato fuori dalla finestra e sognavo avventure magiche che il luogo sprigionava, dopo un po' di tempo mi sono stesa sul letto e mi sono piacevolmente addormentata.
Al mattino, sono stata svegliata da una cameriera, la quale ha appoggiato un vassoio con la colazione sul comò ed un fascio di grosse catene sul letto, l'ho guardata stupefatta, non riuscivo a capire a cosa servissero in quel contesto, lei con tutta la calma di questo mondo mi ha spiegato: "forse La Signora non ha letto tutto il contratto che ha sottoscritto e non sa nemmeno che la sua ospitalità è la rievocazione del rapimento e dell'imprigionamento della principessa per opera del Sovrano regnante, il quale dopo averla tenuta prigioniera per anni la uccise ed il suo spirito vaga ancora incessantemente dentro questo maniero.
La storia mi è sembrata straordinaria, ero eccitata ed avrei acconsentito ha fare tutto ciò che mi avessero chiesto nonostante non avessi idea di cosa ci fosse scritto nel contratto, ma non m'importava nulla, la sola presenza e pesantezza delle catene sarebbe stata certamente un'avventura eccezionale.
La cameriera ha raccolto la catene e mi ha invitata a seguirla, abbiamo attraversato numerose stanze e percorso infiniti corridoi fino ad arrivare ai piedi di una torre e per una stretta scalinata siamo salita fino quasi alla sommità, entrate in uno stretto anfratto mi ha chiesto di sedermi, l'ho fatto e lei si è prodigata subito ad incatenarmi mani e piedi, poi dopo aver chiuso un grosso collare sul mio collo ha preso la catena ad esso collegata e l'ha chiusa con un grosso lucchetto ad un anello sul muro, poi se n'è andata chiudendosi alle spalle il grosso portone con un tonfo sordo.
Rimasta sola ho iniziato a fantasticare immaginandomi di essere la principessa che era stata imprigionata in quel medesimo luogo, guardando fuori dalla fessura che si apriva sulla cella si vedeva tutto un panorama incredibile che mi dava pace e serenità.
Era giunta la sera ed iniziava a fare buio ed io ero ancora rinchiusa dentro quella angusta cella, secondo i miei calcoli mi avrebbero dovuto liberare prima di sera ed invece continuavo a rimanere prigioniera, ho gridato, chiesto aiuto ma non ho ricevuto nessuna risposta, a notte inoltrata, sul fondo della porta si è aperto una feritoia dalla quale la cameriera, quella che mi aveva imprigionata, ha fatto passare qualcosa da mangiare e bere, alla mia richiesta di essere liberata mi ha risposto: "signora, come le ho detto in precedenza, lei non ha letto il contratto che ha firmato, allora glielo spiego io, lei ha optato per una permanenza "soft" la quale prevede che oltre alla cena e la notte nella camera della principessa la permanenza nella cella della torre del maniero per cinque giorni, quindi si metta l'animo in pace e si goda la vacanza", ha chiuso la feritoia lasciandomi immersa nei miei pensieri.
Mi sono interrogata molto sul mio stato e la mia negligenza pentendomi di non aver letto per intero il contratto, ma la verità era che il contratto l'aveva firmato Martina e lei sapeva benissimo in cosa consisteva, il regalo che mi aveva fatto non riguardava certo la cena e la notte nella camera speciale, ma la permanenza incatenata nella cella della torre, qualunque fosse stata la sua intenzione era stato un meraviglioso regalo.
Mi sono chiesta: "ma....... se quella è una permanenza "soft" chissà come sarà quella "hard""................ credo che molto presto la mia curiosita verrà appagata........................