25 ottobre 2020

La vendetta delle mogli

  E' ben noto a tutti i miei amici il mio modo di essere e di comportarmi e fino ad ora nessuno ha avuto modo di risentirne o di sentirsi offeso, certo, non mi faccio scrupolo di andare a letto con qualche marito o compagno di una mia amica, ma tutto resta confinato in una occasione particolare e dopo tutto ritorna come prima, non ho mai avuto il sospetto che qualche mia amica ne fosse risentita fino a qualche giorno fa.
Il gruppo delle mie amiche hanno organizzato una cena, esclusivamente donne, nella casa sulla collina, avuta in prestito per l' occasione del mio amico Filippo, questo incontro avrebbe favorito un riavvicinamento e rafforzato la nostra amicizia, in quanto molte di noi si erano trasferite per vari motivi altrove.
Ci siamo ritrovate tutte intorno ad un tavolo lautamente imbandito ed abbiamo iniziato a mangiare e bere copiosamente ricordando le nostre avventure, dopo alcune ore, dopo aver scolato numerose bottiglie i freni inibitori erano praticamente scomparsi, qualcuna raccontava fatti ed esperienze personali, qualcuna con astuzia e grande perizia pretendeva che venissero raccontati fatti privati, piccanti, dalle altre, pretendendo di conoscere tutti i segreti nascosti che ognuno ha nella propria coscienza.
Tutto è andato avanti fino a notte fonda, quando una mi ha rivolto una specifica domanda, mi ha chiesto se conoscevo questa casa ed i suoi segreti, non capivo cosa intendesse per segreti, ha detto che sapeva di una stanza nascosta e di quello sarebbe accaduto al suo interno, ho capito subito dove voleva arrivare, ma io non avevo rivelato a nessuno dei miei giorni passati incatenata nella cantina, forse a divulgare quanto successo doveva essere stato solo il proprietario, ho fatto finta di non sapere nulla, ma la mia amica mi ha chiesto esplicitamente se sapevo dell' esistenza di una cantina, al che ho dovuto rispondere di si.
Alla mia risposta affermativa, tutte in coro, hanno preteso di vederla, nonostante trovassi scuse quali non ero autorizzata, non avevo la chiave ecc... sono stata costretta a farla visitare, siamo uscite dalla casa, percorso il piazzale antistante ed una volta aperto il grasso portone siamo scese nella cantina, ero imbarazzata, non mi piaceva che le mie amiche venissero a conoscenza delle mie avventure passate laggiù dentro, ma allo stesso tempo ad ogni scalino avevo un sussulto, il ricordo dell' ultima avventura mi stavo eccitando, ma allo stesso modo mi sentivo in forte imbarazzo di fronte a loro.
Sceso l' ultimo scalino ci siamo trovate davanti quella cella che tanto mi aveva fatto soffrire ed impazzire di felicità, la mia amica con fare autoritario mi ha spinta dentro dicendomi: "visto che sei un' esperta ed una habitué di questo luogo facci vedere quello che c' è all' interno e come si usa", avevano scoperto il mio segreto, cosi mi sono lasciata andare, sono entrata ed ho illustrato tutti gli oggetti che erano al suo interno, "non essere timida, dacci una dimostrazione, siamo curiose", cosi incitata ho raccolto da terra la lunga catena fissata al muro da cui pendevano dei grossi ceppi i quali li ho bloccati ai miei polsi ed alle caviglie, poi ho mostrato le mie braccia in modo che tutte vedessero, ho fatto vedere loro che una volta chiusi senza la chiave era impossibile fuggire, pensavo che la dimostrazione fosse finita, mi sono chinata per raccogliere la chiave per liberarmi ma la mia amica è stata più veloce di me, l' ha raccolta e sventolata sotto il mio naso, tutte ridevano ma non erano soddisfatte, quel sorriso sui loro volti non preannunciava niente di buono.
La mia amica ha sentenziato: "Tu usi questi luoghi per il tuo divertimento, ma soprattutto per scopare con i nostri uomini e questo a tutte noi non piace, abbiamo deciso che per quello che ci hai fatto devi essere punita, ti lasceremo qui rinchiusa a scontare la tua pena e non sarà breve.....", sono scoppiata a piangere pregandole le liberarmi adducendo che avevo degli impegni irrevocabili, ma tutto è stato inutile, hanno chiuso la porta a chiave e se ne sono andate lasciandomi sola e legata nella mia cella.
Nei giorni successivi, al mattino, veniva una delle complici a portarmi del cibo e dell' acqua e poi se ne andava senza nemmeno scambiare una parola, al contrario i loro uomini, venuti a conoscenza del fatto si sono organizzati e puntualmente al pomeriggio si presentavano con cibi e bevande, poi dopo il banchetto iniziava la festa a base di sesso che andava avanti fino a notte, da quella situazione assurda ne uscivo pienamente soddisfatta, non solo continuavo a scopare con i loro compagni ma lo facevo nel modo che più mi piaceva senza che loro sospettassero minimamente ciò che accadeva dopo che se ne erano andate.
Qualcuno avrebbe voluto liberarmi per porre termine a questa assurda vicenda, ma io mi sono opposta, non volevo dare la soddisfazione di essermi pentita nei loro confronti, ma soprattutto non volevo che quelle "orge" terminassero, la situazione era troppo eccitante e goduriosa per interromperla, cosi sono stata al gioco ed ho aspettato fino a quando, convinte di avermi punito abbastanza, mi hanno liberato.
Dopo questa incredibile esperienza continuerò senza tregua a scopare con i loro mariti e compagni e spero vivamente che se ne accorgano e mi puniscano ancora allo stesso modo.....................