Sono alla ricerca costantemente di nuove idee e di materiali per fare
bondage, navigando in un sito di aste online mi sono aggiudicata un
lotto favoloso composto da tre collari e sei bracciali per polsi e
caviglie molto spessi, realizzati tutti in purissimo acciaio e dotati
di una serratura antimanomissione, proprio come quelle che stavo
cercando da molto tempo.
Appena
mi hanno recapitato il pacco, sensa neanche aprirlo mi sono recata
subito dal mio amico Carlo per farmi collegare con una grossa catena
tutti i ceppi acquistati ed in poco tempo ha realizzato quello che
gli ho richiesto, ma per realizzare quello che avevo in mente il
lavoro non era completo, cosi l'ho chiesto al mio amico di venire con
me nella mia casa di campagna, dove già da un po di tempo avevo
ripulito la cantina da tutte le cose inutili che vi si trovavano per
adattarla ai miei giochi, gli ho chiesto di fissare saldamente sul
muro le catene, lunghe due metri ciascuna, con attaccati i ceppi da lui
modificati.
E'
stato ben felice di aiutarmi ed in breve tempo ha eseguito il suo
lavoro alla perfezione, terminato il lavoro, un po' incuriosito ed un
po' eccitato, mi ha invitato a provare se il suo lavoro risultava di
mio gradimento, non avrei chiesto niente di meglio ed immediatamente
mi sono spogliata e raccolta la catena mi sono incatenata, con i ceppi che aveva saldamente fissato alla catena,
erano perfetti per la mia corporatura, semplicissimi da chiudere,
bastava avvicinare le due metà ed esercitare una lieve pressione che
scattava la serratura chiudendosi saldamente ed il gioco era fatto,
ho provato a liberarmi cercando di estrarre i polsi dagli anelli ed ho
provato anche a tirare con tutta la mia forza la catena fissata sul muro ma
tutto è stato inutile, la catena restava saldamente ancorata al muro, ero
felicissima, altamente soddisfatta ed anche molto eccitata, ho detto
al mio amico che gli avrei dato subito un acconto per il suo
splendido lavoro, ha capito immediatamente di quale acconto stavo
parlando e non ha perso tempo, si è spogliato e mi ha scopato
intensamente procurandomi un immenso piacere.
Dopo
un breve periodo di rilassamento ha preso la chiave e mi ha liberata
dalle catene, mi ha ricordato che la prossima volta che le avessi
usate di fare molta attenzione perché senza la chiave sarebbe stato
impossibile liberarsi, gli ho detto che sarei stata molto attenta e
casomai prima di legarmi lo avrei avvertito in caso avessi avuto
bisogno del suo aiuto, ma nella mia mente stava nascendo qualcosa di
veramente diabolico.
Alcuni
giorno dopo ho invitato le mie amiche Martina e Serena con i
rispettivi compagni a trascorrere il fine settimana nella mia casa in
campagna, hanno accettato molto volentieri e la domenica pomeriggio
mentre i nostri compagni si erano stravaccati sul divano per vedere
la partita, non si sarebbero mossi per nessuna ragione, ho proposto
alle mie amiche di andare giù in cantina e divertirci un po', ovvero
passare alcune ore incatenate come se fossimo state rapite, avremo
aspettato che i nostri uomini, finita la partita, non trovandoci,
scendessero in cantina e trovandoci legate ci avrebbero liberate, è
un gioco che piace a tutte e tre, essere rinchiuse ed incarcerate ci
procura un intenso piacere, cosi siamo scese nella cantina, ci siamo
spogliate e dopo essere entrate nella "stanza dei giochi"
ed avergli mostrato i miei ultimi acquisti, si sono subito eccitate e con
grandissima euforia mi hanno chiesto di essere incatenate.
La
prima è stata Martina seguita da Bianca, infine è stata la mia
volta, dopo che tutti i ceppi erano stati chiusi sui nostri arti ci
siamo confrontate poi accarezzate ed infine abbracciate per terminare
con un incontro altamente sensuale dal quale ci siamo procurate molti
graditi orgasmi.
Il luogo, le grosse e pesanti catene hanno
contribuito fortemente a scaldare l'atmosfera ed a fare tutto quello
che non facevamo da molto tempo, finita la partita i nostri compagni,
si sono resi conto che non eravamo più in casa ed hanno iniziato a
cercarci, non trovandoci in casa la ricerca è proseguita nel
seminterrato dove ci hanno trovate legate in posizioni che non
lasciavano dubbi sul nostro operato, si sono eccitati e senza
indugiare un attimo si sono spogliati e si sono gettati nella mischia
scopandoci senza riguardo cambiando spesso posizione e per rendere
l'incontro ancora piu eccitante si sono scambiati più volte il
partner fino a quando, esaurite le forze hanno dovuto fermarsi, è
stato un incontro bellissimo estremamente eccitante pieno di orgasmi
come non ci capitava da molto tempo.
A
tarda ora, ormai stanchi, soddisfatti e spossati, i nostri compagni
hanno deciso di tornare in città perché al mattino successivo
sarebbero dovuti andare a lavorare molto presto, hanno chiesto dove
fossero le chiavi per liberarci, gli ho detto che erano nella mia
borsetta che era rimasta in casa, Francesco è salito per andare a prenderle ma è
ritornato dicendo che nella borsetta non c'era nessuna chiave, gli ho
ripetuto che non era possibile perchè ero sicura di aversele messe, gli ho specificato che era quella rossa appoggiata sul
comò della mia camera da letto, ha replicato: "ho perlustrato tutta la casa
e non ho trovato nessuna borsetta rossa".
Dopo un attimo di
silenzio totale tra le mie amiche è sceso il gelo, ho detto che le
avevo messe nella borsetta rossa ma poi distrattamente ne avevo presa
un'altra, ma si poteva rimediare a quella situazione incaricando uno dei nostri compagni di andare a casa, in città, recuperare la chiave e tornare per
liberarci, avrebbe impiegato buona parte della notte ed avrebbe avuto tutto il tempo per giungere a lavoro in orario ma poiché avevano impegni
improrogabili non hanno accettato la soluzione prospettata ed optato per una soluzione a noi più "piacevole",
ci avrebbero lasciate legate nella cantina e sarebbero ritornati a
liberarci il giorno successivo dopo aver terminato di lavorare.
Appresa
la decisione, le mie amiche hanno vivamente protestato, ma poiché
quella era l'unica soluzione hanno dovuto accettare a
malincuore la decisione dei nostri compagni, al contrario io ero
frenetica, super eccitata, strafelice, il mio piano era riuscito
perfettamente, simulando una piccola distrazione avevo prolungato
enormemente il tempo che sarei rimasta incatenata insieme alle mie amiche, ma
il mio operato doveva rimanere un segreto e dalla mia felicita non
doveva trapelare niente che facesse intuire la mia premeditazione e data la
mia enorme felicita non sarebbe stato facile non rivelare il mio segreto, ma ci dovevo riuscire.
La
notte ed il giorno successivo sono trascorsi molto lentamente, io
provavo immenso piacere sempre soffocato dai malumori delle mie
amiche, poi finalmente, a tarda sera, Francesco è tornato con la
chiave ed ha subito liberato Serena, la quale appena libera dalle
catene si è impossessata delle chiavi e dopo aver liberato Martina, poi
si è avvicinata a me, ma ha avuto un attimo di ripensamento: "sono
talmente sicura che la tua dimenticanza in realtà era una
fottutissima menzogna, cosi per pareggiare i conti ti lascerò legata e spero che non te la godrai intensamente come hai desiderato,
chiuderò anche la porta a chiave, non vorrei che qualcuno venisse a
disturbarti............", se ne sono andati tutti lasciandomi
sola incatenata nella mia cantina.........., ho guardato il mio
compagno, poi le mie amiche, tutti erano propensi ad acconsentire
quello che aveva stabilito Serena, la quale è andata a prendere alcune bottiglie di acqua e gli avanzi
della cena, li ha depositati per terra dicendo: "non vorrei che
tu morissi di fame", con questa dichiarazione mi voleva dire che
non sarebbe tornato tanto presto e che mi dovevo aspettare un lunghissima
permanenza dentro la mi adorata prigione.
E' stata molto scaltra ad intuire quello che avevo programmato,
adesso però spero che torni a liberarmi prima che finisca il cibo altrimenti mi
troverei in un bel guaio.............................