30 luglio 2023

Un piacevole inganno

Sono alla ricerca costantemente di nuove idee e di materiali per fare bondage, navigando in un sito di aste online mi sono aggiudicata un lotto favoloso composto da tre collari e sei bracciali per polsi e caviglie molto spessi, realizzati tutti in purissimo acciaio e dotati di una serratura antimanomissione, proprio come quelle che stavo cercando da molto tempo.
Appena mi hanno recapitato il pacco, sensa neanche aprirlo mi sono recata subito dal mio amico Carlo per farmi collegare con una grossa catena tutti i ceppi acquistati ed in poco tempo ha realizzato quello che gli ho richiesto, ma per realizzare quello che avevo in mente il lavoro non era completo, cosi l'ho chiesto al mio amico di venire con me nella mia casa di campagna, dove già da un po di tempo avevo ripulito la cantina da tutte le cose inutili che vi si trovavano per adattarla ai miei giochi, gli ho chiesto di fissare saldamente sul muro le catene, lunghe due metri ciascuna, con attaccati i ceppi da lui modificati.
E' stato ben felice di aiutarmi ed in breve tempo ha eseguito il suo lavoro alla perfezione, terminato il lavoro, un po' incuriosito ed un po' eccitato, mi ha invitato a provare se il suo lavoro risultava di mio gradimento, non avrei chiesto niente di meglio ed immediatamente mi sono spogliata e raccolta la catena mi sono incatenata, con i ceppi che aveva saldamente fissato alla catena, erano perfetti per la mia corporatura, semplicissimi da chiudere, bastava avvicinare le due metà ed esercitare una lieve pressione che scattava la serratura chiudendosi saldamente ed il gioco era fatto, ho provato a liberarmi cercando di estrarre i polsi dagli anelli ed ho provato anche a tirare con tutta la mia forza la catena fissata sul muro ma tutto è stato inutile, la catena restava saldamente ancorata al muro, ero felicissima, altamente soddisfatta ed anche molto eccitata, ho detto al mio amico che gli avrei dato subito un acconto per il suo splendido lavoro, ha capito immediatamente di quale acconto stavo parlando e non ha perso tempo, si è spogliato e mi ha scopato intensamente procurandomi un immenso piacere.
Dopo un breve periodo di rilassamento ha preso la chiave e mi ha liberata dalle catene, mi ha ricordato che la prossima volta che le avessi usate di fare molta attenzione perché senza la chiave sarebbe stato impossibile liberarsi, gli ho detto che sarei stata molto attenta e casomai prima di legarmi lo avrei avvertito in caso avessi avuto bisogno del suo aiuto, ma nella mia mente stava nascendo qualcosa di veramente diabolico.
Alcuni giorno dopo ho invitato le mie amiche Martina e Serena con i rispettivi compagni a trascorrere il fine settimana nella mia casa in campagna, hanno accettato molto volentieri e la domenica pomeriggio mentre i nostri compagni si erano stravaccati sul divano per vedere la partita, non si sarebbero mossi per nessuna ragione, ho proposto alle mie amiche di andare giù in cantina e divertirci un po', ovvero passare alcune ore incatenate come se fossimo state rapite, avremo aspettato che i nostri uomini, finita la partita, non trovandoci, scendessero in cantina e trovandoci legate ci avrebbero liberate, è un gioco che piace a tutte e tre, essere rinchiuse ed incarcerate ci procura un intenso piacere, cosi siamo scese nella cantina, ci siamo spogliate e dopo essere entrate nella "stanza dei giochi" ed avergli mostrato i miei ultimi acquisti, si sono subito eccitate e con grandissima euforia mi hanno chiesto di essere incatenate.
La prima è stata Martina seguita da Bianca, infine è stata la mia volta, dopo che tutti i ceppi erano stati chiusi sui nostri arti ci siamo confrontate poi accarezzate ed infine abbracciate per terminare con un incontro altamente sensuale dal quale ci siamo procurate molti graditi orgasmi.
Il luogo, le grosse e pesanti catene hanno contribuito fortemente a scaldare l'atmosfera ed a fare tutto quello che non facevamo da molto tempo, finita la partita i nostri compagni, si sono resi conto che non eravamo più in casa ed hanno iniziato a cercarci, non trovandoci in casa la ricerca è proseguita nel seminterrato dove ci hanno trovate legate in posizioni che non lasciavano dubbi sul nostro operato, si sono eccitati e senza indugiare un attimo si sono spogliati e si sono gettati nella mischia scopandoci senza riguardo cambiando spesso posizione e per rendere l'incontro ancora piu eccitante si sono scambiati più volte il partner fino a quando, esaurite le forze hanno dovuto fermarsi, è stato un incontro bellissimo estremamente eccitante pieno di orgasmi come non ci capitava da molto tempo.
A tarda ora, ormai stanchi, soddisfatti e spossati, i nostri compagni hanno deciso di tornare in città perché al mattino successivo sarebbero dovuti andare a lavorare molto presto, hanno chiesto dove fossero le chiavi per liberarci, gli ho detto che erano nella mia borsetta che era rimasta in casa, Francesco è salito per andare a prenderle ma è ritornato dicendo che nella borsetta non c'era nessuna chiave, gli ho ripetuto che non era possibile perchè ero sicura di aversele messe, gli ho specificato che era quella rossa appoggiata sul comò della mia camera da letto, ha replicato: "ho perlustrato tutta la casa e non ho trovato nessuna borsetta rossa".
Dopo un attimo di silenzio totale tra le mie amiche è sceso il gelo, ho detto che le avevo messe nella borsetta rossa ma poi distrattamente ne avevo presa un'altra, ma si poteva rimediare a quella situazione incaricando uno dei nostri compagni di andare a casa, in città, recuperare la chiave e tornare per liberarci, avrebbe impiegato buona parte della notte ed avrebbe avuto tutto il tempo per giungere a lavoro in orario ma poiché avevano impegni improrogabili non hanno accettato la soluzione prospettata ed optato per una  soluzione a noi più "piacevole", ci avrebbero lasciate legate nella cantina e sarebbero ritornati a liberarci il giorno successivo dopo aver terminato di lavorare.
Appresa la decisione, le mie amiche hanno vivamente protestato, ma poiché quella era l'unica soluzione  hanno dovuto accettare a malincuore la decisione dei nostri compagni, al contrario io ero frenetica, super eccitata, strafelice, il mio piano era riuscito perfettamente, simulando una piccola distrazione avevo prolungato enormemente il tempo che sarei rimasta incatenata insieme alle mie amiche, ma il mio operato doveva rimanere un segreto e dalla mia felicita non doveva trapelare niente che facesse intuire la mia premeditazione e data la mia enorme felicita non sarebbe stato facile non rivelare il mio segreto, ma ci dovevo riuscire.
La notte ed il giorno successivo sono trascorsi molto lentamente, io provavo immenso piacere sempre soffocato dai malumori delle mie amiche, poi finalmente, a tarda sera, Francesco è tornato con la chiave ed ha subito liberato Serena, la quale appena libera dalle catene si è impossessata delle chiavi e dopo aver liberato Martina, poi si è avvicinata a me, ma ha avuto un attimo di ripensamento: "sono talmente sicura che la tua dimenticanza in realtà era una fottutissima menzogna, cosi per pareggiare i conti ti lascerò legata e spero che non te la godrai intensamente come hai desiderato, chiuderò anche la porta a chiave, non vorrei che qualcuno venisse a disturbarti............", se ne sono andati tutti lasciandomi sola incatenata nella mia cantina.........., ho guardato il mio compagno, poi le mie amiche, tutti erano propensi ad acconsentire quello che aveva stabilito Serena, la quale è andata a prendere alcune bottiglie di acqua e gli avanzi della cena, li ha depositati per terra dicendo: "non vorrei che tu morissi di fame", con questa dichiarazione mi voleva dire che non sarebbe tornato tanto presto e che mi dovevo aspettare un lunghissima permanenza dentro la mi adorata prigione.
E' stata molto scaltra ad intuire quello che avevo programmato, adesso però spero  che torni a liberarmi  prima che finisca il cibo altrimenti mi troverei in un bel guaio.............................