15 luglio 2017

Sulla riva del lago

Nelle vicinanze della nostra casa c' è un laghetto circondato da molti alberi, non è molto conosciuto e quindi poco frequentato, in estate con il mio compagno ci andiamo spesso per prendere il sole e magari fare un bagno immersi nella natura e lontani da occhi indiscreti, l' ultima volta che ci siamo andati, dopo essermi spogliata, mi sono distesa sulla piccola spiaggia a prendere il sole, lui mi viene vicino e mi sussurra all' orecchio: "oggi non ho tanta voglia di starmene sotto il sole, perché non facciamo qualcosa di speciale?", quel suo qualcosa di speciale mi attizza sempre e senza neanche sapere cosa ha in mente, certa di gustandomi un pomeriggio incantevole, gli dico che sono prontissima per ogni sua richiesta.
Si allontana un attimo per tornare con quattro paletti, mi chiede di spogliarmi completamente, mi  fa stendere sulla sabbia e mi fa allargare braccia e gambe, poi conficca nel terreno i paletti, colpendoli con un sasso a poca distanza dai miei arti, noto che tutti i paletti hanno una lunga catenella, molto probabilmente li aveva preparati prima di venire al lago, la gira intorno ai miei polsi ed alle caviglie per poi chiuderla con un lucchetto, in pochi attimi mi ha legata a croce sulla sabbia, tento di liberarmi, tiro con forza ma i paletti sono ben piantati nel terreno non riesco a spostarli nemmeno di un millimetro, guarda con ammirazione il suo lavoro, ma non è ancora soddisfatto, prende un foulard, lo annoda al centro me lo infila in bocca e lo allaccia ben stretto dietro la testa poi con un' altro mi benda gli occhi, mi piace il modo in cui mi ha legata, sono eccitata e prevedo che il del pomeriggio sarà gustosissimo.
Sono legata, imbavagliata e bendata sotto il sole che bacia la mia pelle, mi rilasso, sento il canto degli uccelli, il frusciare delle foglie e tanti altri piccoli rumori a cui non riesco a dare un' origine, mi immergo nel mondo che mi circonda, sono felice e rilassata, non riesco ne a sentire la presenza del mio compagno e questo mi mette un po' di ansia ma non mi preoccupo perché sono certa che non mi lascerebbe mai alla mercé di tutti.
Immersa nei miei pensieri non mi rendo conto del tempo che è trascorso da quando mi ha legata, credo un paio d' ore anche perché i muscoli delle braccia iniziano a farmi male e vorrei essere liberata, cerco di richiamare la sua attenzione mugolando per quanto mi permette il bavaglio ed agitandomi un po' con il corpo, ma non ottengo nessuna risposta, ho la sensazione che si sia allontanato lasciandomi sola e ben legata, dopo essermi affannata cercando inutilmente di liberarmi sento dei passi avvicinarsi, è lui che ha sentito il mio richiamo e tra poco mi libererà ed allora saprò io come ringraziarlo per la bellissima serata, sento che mi sta girando intorno, sono certa che mi sta osservando da ogni punto di vista e vuole scrutare ogni mio più piccolo dettaglio, poi sento le sue mani che mi accarezzano dolcemente, provo un brivido di piacere, infine si posano in mezzo alle mie gambe, mi sto eccitando, viene sopra di me ed inizia a scoparmi, ho un sussulto, rabbrividisco, il suo corpo emana un profumo di dopobarba che lui non ha mai usato, sono invasa dal terrore: "chi è quell' uomo dentro di me".
Cerco di urlare, di strappare quelle catene che mi tengono legata ma tutto è inutile, stretta in una morsa di terrore mi irrigidisco, non riesco più a muovere un muscolo, spero che questa tortura finisca al più presto, ma il mio violentatore ha una resistenza incredibile che sembra non avere mai fine, se fossi certa che è il mio compagno sarebbe una situazione estremamente eccitante  ma non riuscendo a capire chi fosse quella scopata mi stava andando veramente di traverso.

 Una volta scaricato dentro di me tutto il suo piacere, silenzioso come era arrivato se n' è andato, ero arrabbiatissima, non riuscivo a rilassarmi, mentre lacrime di odio scendevano sul mio volto, sono trasalita di nuovo quando ho sentito altri passi avvicinarsi, ho temuto che il violentatore fosse tornato ed invece era il mio compagno che mi ha liberato dicendomi che si stava annoiando e voleva tornare a casa, con il volto imbronciato ho raccolto i miei vestiti e sono salita in macchina senza dire una parola ma appena chiusa la portiera ho notato che sul porta oggetti c' era una bottiglietta che prima non avevo visto, incuriosita, l' ho presa e l’ ho aperta per annusarla, era lo stesso profumo del violentatore, l' ho guardato scura in volto ed ho visto che sorrideva molto soddisfatto, mi aveva giocato un brutto scherzetto, allora la mia rabbia è esplosa ed ho iniziato a colpirlo sul torace imprecando contro di lui e mentre cercavo di colpirlo ho messo inavvertitamente una mano sul suo inguine ed ho sentito che si stava eccitando, di colpo mi è passata tutta la rabbia, gli ho aperto i pantaloni strappandogli tutti bottoni e tirato fuori il suo enorme cazzone me lo sono fatto sprofondare tutto dentro la bocca ed ho iniziato a succhiare come una pazza, questa volta sono bastati pochi minuti ed è venuto mugolando dentro la mia bocca.
E' vero che mi aveva fatto un bello scherzetto, facendomi passare lunghi attimi di terrore ma è per questo che mi piace e lo adoro....................