Stavo passeggiando con Martina quando abbiamo incontrato la nostra
amica Francesca che, esuberante come al solito, ci dice che vuole
proporci un nuovo gioco, la sua mente è molto fervida e propone sempre cose molto eccitanti cosi
incuriosite le chiediamo di dirci che cosa ha in mente, ci risponde che
la nostra curiosità potrà essere appagata solo andando a casa sua
sabato prossimo, ci guardiamo negli occhi con curiosità ed
eccitazione ed accettiamo al buio la sua proposta, il giorno stabilito saremo puntualissime non ci faremo scappare l'occasione per una splendida avventura.
Il
giorno dell'appuntamento ci presentiamo puntuali a casa di Francesca e dopo averi accolte con amore ed affetto ci accompagna in una dependance che una volta era adibita a stalla per le mucche, l'aveva restaurata conservandone tutte le caratteristiche originarie, per l' occasione aveva
cosparso di paglia tutto il pavimento, poiché ci paragona alla stessa stregua delle mucche vuole legarci
nello stesso modo in cui erano legati una volta gli animali, non sono mai stata
legata su di un letto di paglia, ma lo trovavo fantastico e pure Martina era d'accordo su quello che ci stava proponendo, eravamo molto eccitate, cosi accettiamo entrambe
la sua proposta.
Ci immaginiamo che sarà un'esperienza magnifica e molto eccitante, ci porta in un piccolo locale adiacente dove ci
fa spogliare completamente, una volta completamente nude entriamo nella stalla, il restauro era stato fatto in modo veramente meraviglioso, erano ben visibili sia le
mangiatoie che i letti delle mucche che Francesca aveva cosparso abbondantemente di paglia per ricreare lo stesso vecchio ambiente, ci incatena mani e piedi con una grossa catena dotata di ceppi per le mani e le caviglie, poi chiude sul collo di ciascuna di noi un collare con attaccata una lunga
catena che fissa ad un buco sulla mangiatoia.
Martina viene
incatenata come me alla fine mangiatoia, le catene erano talmente corte che potevamo solo sfiorarci al centro della stalla, le catene ci impedivano qualsiasi contatto fisico e questo mi rattristava un po' , avrei voluto trascorrere tutto il tempo scambiando baci ed effusioni con la mia compagna di avventura ma non potevamo farlo perché Francesca aveva calcolato molto bene la lunghezza di ogni catena , tutte le volte che ci aveva legata aveva fatto in modo da poterci abbracciare e scambiarci effusioni a non finire, ma questa volta forse provava un po' d'invidia a non essere al mostro posto cosi aveva fatto in modo da tenerci separate, ma se aveva deciso cosi ero felicissima lo stesso, dopo aver
controllato che tutte le serrature fossero perfettamente chiuse è
uscita lasciandoci sole.
L' ambiente era meraviglioso, le spesse mura ed un bellissimo soffitto a
volta creavano un ambiente incredibile, con le grosse catene che ci
legavano potevamo immaginare di essere rinchiuse nelle segrete di un
castello medievale, la nostra fantasia si era invaghita della nostra mente, ci sentivamo trasportate in mondo fantastico, poi dopo alcune ore Francesca è tornata ci ha
consegnato una piccolissima chiave grande quanto uno spillo ad ognuna di noi dicendoci: "ho un impegno urgentissimo a cui non posso mancare, ma voi prendetevi tutto il tempo che volete e quando decidete di andarvene potete usate la chiave per liberarvi, ma c'è un'ultima cosa
che devo dirvi, le chiavi che ho dato ad ognuna di voi aprono le
catene dell'altra, fatene buon uso e divertitevi ...........", è uscita accostando la porta lasciando la stalla nella semioscurità, ci siamo guardate un
po' incredule e per confermare quello che aveva detto corrispondeva a verità abbiamo provato le chiavi nelle serrature delle rispettive catene ed abbiamo constatato che quello che aveva detto corrispondeva alla verità, per liberarci dovevamo scambiarci le chiavi, ma come potevamo farlo se
le catene non permettevano di arrivare a toccarci al centro della
stanza?
Siamo
rimaste un po' di tempo a pensare per trovare una soluzione e farci
venire qualche idea, confidare nel ritorno di Francesca era
impensabile altrimenti ci avrebbe liberato lei stessa o ci avrebbe dato le chiavi giuste, l'
unico modo per scambiarcele era quello di tirarcele l'un l'altra e
visto che al momento era l'unica soluzione possibile cosi ci siamo
avvicinate il più possibile e contemporaneamente ce le siamo
gettate, ma purtroppo per via delle catene che bloccavano le nostre
mani non siamo riuscite a prenderle al volo e le chiavi sono cadute
inesorabilmente per terra mescolandosi nella paglia che ricopriva il
pavimento, ho subito smosso la paglia intorno al punto dove ritenevo fosse caduta ma ho cercato invano, la chiave era scomparsa, inghiottita dalla spesso strato di paglia, anche Martina ha cercato
inutilmente intorno a se ed anche della sua chiave neppure l' ombra, abbiamo
frugato e smosso tutta la paglia intorno a noi senza
ottenere nessun risultato, nel frattempo il sole stava tramontando e
dentro la stalla già immersa nella penombra non si riusciva a vedere più niente, cosi con
rassegnazione abbiamo smesso le ricerche, ci siamo distese
comodamente per aspettare la luce del nuovo giorno.
Adesso
capivo perché Francesca ci aveva incatenate distanti l' una
dall'altra, aveva immaginato che per liberarci ci dovevamo tirare le
chiavi ed aveva previsto che non saremo riuscite a prenderle, cosi sarebbero cadute per terra ed a causa della grande
quantità di paglia sul pavimento sarebbero state introvabili.
Al
mattino appena il primo raggio di sole è entrato dentro la stalla ho
iniziato a cercare, ho ammonticchiato la paglia su un lato dopo di
che pagliuzza dopo pagliuzza l'ho spostata dall'altra parte fino a
quando non ho ritrovato la fatidica chiave, mi ci sono volute alcune
ore, ma la costanza e la determinazione hanno avuto la meglio e la
chiave è stata trovata.
Mi
sono liberata dalla catena, sono andata ad aiutare Martina e dopo
un'altra ora di ricerca anche lei era libera, ma c'era ancora un
problema, eravamo libere dalla catena ma non dalle manette, per cui
zoppicando siamo uscite dalla stalla e siamo andate in casa di
Francesca, la quale con nostra grande sorpresa ci aveva preparato un
succulenta colazione, appena siamo entrate ci ha detto: "finalmente
siete arrivate, ce ne avete messo del tempo per liberarvi, credevo
che avreste fatto più in fretta, comunque spero che l'avventura sia
stata di vostro gradimento", certo che lo era stata, spero solo
che ce la riproponga quanto prima.................