24 ottobre 2021

Un vecchio compagno di scuola

Stavo passeggiando per il centro quando, per una piccola disattenzione urto con un passante, mi giro e mi scuso dicendo che ero distratta, anche lui si scusa ma poi mi fissa in modo inconsueto, mi riconosce e si presenta: "ciao ti ricordi di me? Antonio, 5° C, terzo banco seconda fila, proprio dietro di te, ti ricordi quanti dispetti ti facevo durante le lezioni?", certo che mi ricordo, era un ragazzo che oltre ad essere dispettoso era anche bruttino ed io non me lo filavo per niente, adesso è notevolmente cambiato, ha un bel fisico ed una bella presenza, anche i suoi modi sono cambiati è molto piu serio ed elegante, ha cambiato anche il modo di esprimersi, davvero irriconoscibile.
Mi fa piacere averlo incontrato, al contrario dei tempi della scuola lo abbraccio affettuosamente, mi accorgo che la cotta che aveva per me gli è acora rimasta dentro, ma adesso è tutta un'altra cosa, per consolidare il nostro incontro mi invita a pranzo ed io questa volta accetto molto volentieri.
Andiamo in un ristorante poco distante, entriamo e ci sediamo ad un tavolo, inizia a raccontarmi la sua storia, dopo la scuola i suoi genitori si sono trasferiti in un altra città dove lui ha iniziato a lavorare, poi l'azienda per cui lavorava ha aperto una filiale proprio qui ed allora è ritornato, ha acquistato una casa poco fuori città dove adesso abita.
Vive da solo e sarebbe molto felice farmi visitare la sua nuova casa, non ho impegni per la serata cosi accetto con piacere. 
Dopo aver pranzato saliamo in auto e ci dirigiamo fuori città, tipica zona di periferia con casette molto carine  ma distanti tra di loro, la privacy è assicurata, posteggiamo davanti casa ed entriamo, è una casa molto accogliente, mi accomodare, mi versa un drink e mentre lo sorseggiamo mi dice che l' ha acquistata ad un asta, prima apparteneva ad un personaggio molto bizzarro ed in questo momento richiuso in carcere per i suoi abusi sulle donne, queste parole risvegliano di colpo la mia fantasia, se era il personaggio che mi ha descritto nello scantinato doveva per forza averci qualche locale adatto a trattenere ed abusare le sue vittime, gli ho chiesto se potevo curiosare per la sua casa e visitare la parte seminterrata, è stato gentile, "accomodati fai come se fossi a casa tua, intanto io preparo qualcosa per la cena".
Con le gambe che mi tremavano sono scesa nel seminterrato ed ho iniziato a perlustrare tutte le stanze, ero curiosa e certa che avrei trovato qualcosa di veramente interessante e molto eccitante, se effettivamente la casa era abitata da un rapitore seriale doveva per forza esserci qualcosa di veramente eccezionale dove tenere segregate le sue vittime, poi, aperta una porta mi sono ritrovata in una stanza divisa da una grossa inferriata, una piccola cella simile a quella di una prigione al cui interno c'erano un lettino ed il necessario per i bisogni del prigioniero, avevo trovato quello che mi ero immaginata, ero eccitatissima, mi sono diretta verso il cancello e con fare tremante ho provato a spingerlo per vedere se si apriva, era chiuso saldamente, sono rimasta immobile pensando a cosa poter fare, mentre la mia fantasia viaggiava a tutta velocità, il mio ex compagno di scuola non vedendomi risalire era sceso ed era rimasto fermo ad osservarmi per molto tempo, intuendo i miei turbamenti mi ha toccata una spalla facendomi trasalire, poi con voce tenue e sensuale mi ha sussurrato: "credo che tu abbia il desiderio di entrare li dentro", ha preso un mazzo di chiavi ed ha aperto la serratura poi ha spinto il cancello che si è aperto con un sinistro cigolio, sono entrata con le gambe tremanti, in preda ad una fortissima emozione gli ho chiesto di chiudermi dentro.
Ha acconsentita alla mia richiesta, ha chiuso il cancello a chiave mentre io mi appoggiavo alle sbarre infilando le braccia tra di esse, l'ho visto allontanarsi per tornare subito dopo con un paio di manette che prontamente ha chiuso sui miei polsi, "queste sono l'eredità del vecchio proprietario, credo che le usasse per immobilizzare le sue vittime", cosi facendo non solo aveva chiusa dentro la cella ma  anche ammnettata alle sbarre.
La situazione era diventata molto eccitante, così il mio ex compagno di scuola ha aperto la cella, è entrato dentro e si è posizionato dietro di me, mi ha strappato di dosso i vestiti comprese le mutandine e mi ha scopato con grande intensità, ho urlato il mio piacere raggiungendo un incredibile orgasmo.
Ero estremamente felice, non volevo che quell' incontro finisse troppo presto, cosi gli ho chiesto di lasciarmi rinchiusa ancora li dentro, ha aperto le manette, per liberarmi dalle sbarre, poi le ha chiuse nuovamente sui polsi ed è uscito dalla cella lasciandomi sola e sua prigioniera come gli avevo chiesto............................


26 settembre 2021

Ho finto di essere ubriaca

Mi dovevo recare ad una festa di compleanno di una mia carissima amica, ma poiché era molto distate da casa mi e non avevo voglia di guidare ho chiesto un passaggio ad un nostro amico comune il quale con molto piacere ha accettato di darmi un passaggio, premettendo pero che doveva portare anche un'altra coppia che avremo preso a bordo durante il tragitto.

Il giorno fissato mi sono recata a casa del mio amico ed insieme siamo partiti, fatta un po' di strada come previsto, ci siamo fermati presso l'abitazione della coppia di amici per salirli a bordo e subito sono iniziati i problemi, lei bella ed elegantemente vestita ha voluto prepotentemente sedere sul sedile anteriore perché trovavo molto discriminante sedersi su quello posteriore, non ho condiviso il suo pensiero ma l'ho accontentata.

Durate tutto il viaggio non ha fatto altro che contestare perché non gli andava bene quella cosa poi quell'altra, è stato un viaggio da incubo stare ad ascoltarla mentre suo marito subiva senza dire una parola, poi, finalmente arrivati alla festa sono riuscita a staccarmi da lei ed a mescolarmi con gli ospiti in modo da non sentire più i suoi lamenti e spropositi.

Mentre stavo festeggiando, la vedevo in mezzo alla gente che discuteva su ogni cosa, il suo comportamento indisponente era mal sopportato dagli ospiti ed appena si creava l'occasione se la filavano abbandonando la conversazione, io me ne stavo alla larga avendola già sopportata per tutto il viaggio e non volevo sopportarla anche durante la festa.

La sua presenza arrogante mi aveva indispettito ed al solo pensiero che sarei dovuta tornare in auto con lei ed ascoltare tutte le sue idiozie per tutto il viaggio mi metteva di malumore, dovevo trovare un modo per renderla inoffensiva e fargliela pagare lo scotto della serata.

Ho pensato a lungo sul da farsi, poi un'idea brillante, avrei fatto finta di ubriacarmi e adducendo questo stato il viaggio di ritorno sarebbe stato tutto un gustoso programma, cosi ho iniziato a riempire calici di alcolici che invece di bere, senza farmi vedere, riversavo nelle aiuole del giardino, dopo un po' ho iniziato a comportarmi come un'ubriaca portando l'allegria della festa ad un livello estremo, cosi tutti quanti ha creduto che il mio comportamento fosse dovuto all'eccessiva quantità di alcol che avevo bevuto, sono andata avanti cosi per tutta la sera facendo indispettire enormemente la signora.

La festa è finita a notte inoltrata, è stata molto bella e movimentata, piano piano tutti gli ospiti se ne sono andati ed anche noi siamo saliti in auto per fare ritorno alle nostra case e come prevedevo la signora è voluta salire davanti, io e suo marito ci siamo accomodati nei sedili posteriori, appena l'auto si è mossa ho fatto finta di accusare un malore, di non sentirmi bene perché mi girava la testa, ha subito commentato che ero una vergogna perché mi ero ubriacata e che lei non si sarebbe mai ridotta nel mio stato, l'ho lasciata sfogare mentre chiedevo al marito se potevo stendermi sul sedile poggiando la testa sulle sue ginocchia, ha acconsentito mentre la moglie sproloquiava un altro commento su di me chiedendomi di non vomitare sui suoi pantaloni perché se lo avessi fatto me li avrebbe fatti lavare.

Mi sono sdraiata sul sedile con le spalle rivolte al davanti e la testa appoggiata sulle sue gambe e son bastati pochi attimi che dentro i pantaloni qualcosa si muovesse ed era quello che avevo previsto, delicatamente gli ho aperto la patta dei pantaloni ed ho estratto un meraviglioso cazzo bello duro e pronto all'uso, facendo finta di accomodarmi sul sedile per riposare meglio, me lo sono infilato tutto in bocca, era bellissimo, ero eccitatissima, avevo quel meraviglioso cazzo conficcato nella bocca mentre la megera se ne stava sul sedile davanti intenta a criticare ogni cosa ed ignara di quello che accadeva dietro di lei.

Quel meraviglioso cazzo mi arrivava in fondo alla gola, avrei voluto succhiarlo con grandissima voracità ma non potevo certo farmi vedere o sentire, cosi ho deciso che lo avrei deliziato con la mia lingua e la mia gola e cosi è stato, ogni tanto con la scusa di accomodarmi sul sedile gli facevo un affondo mandandolo in visibilio.

A circa meta viaggio, dopo un affondo stratosferico mi ha riempito la bocca con il suo delizioso nettare, ho ingoiato tutto lenza farmene uscire neanche una goccia, soddisfatto della prestazione si sarebbe voluto ricomporre ma io, imperterrita, l'ho trattenuto quasi con forza dentro la mia bocca ed ho continuato con quel gradito ed estenuante succhiamento, nonostante la sua abbondante venuta ed il mio meticoloso impegno è rimasto duro e pronto per un successivo estenuante round.

Accortosi che stavamo per arrivare a destinazione, ha chiesto bonariamente al guidatore dove fossimo, la risposta e stata che mancavano solo pochi chilometri, ho capito che dovevo finire in fretta cosi senza riguardo ne ritegno gli ho fatto due succhiate da capogiro ed il risultato è stato eclatante.

Appena arrivata a destinazione, è scesa dalla macchina e come saluto ha voluto insultarmi a modo suo dicendomi che non sarebbe mai più salita con una "bocchinara ubriaca" come me, non me la sono presa per i suoi epiteti ma ho voluto risponderle per le rime: " carissima devi sapere che il primo pompino che ho fatto avevo compiuto appena 14 anni e l'ultimo appena due minuti fa............ proprio a tuo marito........" sono risalita in macchina ed insieme al mio amico ce ne siamo andati lasciandola a ripensare a quello che gli avevo appena rivelato.

Felice e soddisfatta ho detto al mio amico: "appena arriviamo a casa non andartene ma sali con me perché ho voglia di succhiare un vero cazzo senza nessun ritegno........... mi ha sorriso ed ha accettato con grandissimo piacere il mio invito.............






 

29 agosto 2021

Come cercare l 'ago nel pagliaio

Stavo passeggiando con Martina quando abbiamo incontrato la nostra amica Francesca che, esuberante come al solito, ci dice che vuole proporci un nuovo gioco, la sua mente è molto fervida e propone sempre cose molto eccitanti cosi incuriosite le chiediamo di dirci che cosa ha in mente, ci risponde che la nostra curiosità potrà essere appagata solo andando a casa sua sabato prossimo, ci guardiamo negli occhi con curiosità ed eccitazione ed accettiamo al buio la sua proposta, il giorno stabilito saremo puntualissime non ci faremo scappare l'occasione per una splendida avventura.
Il giorno dell'appuntamento ci presentiamo puntuali a casa di Francesca e dopo averi accolte con amore ed affetto ci accompagna in una dependance che una volta era adibita a stalla per le mucche, l'aveva restaurata conservandone tutte le caratteristiche originarie,  per l' occasione aveva cosparso di paglia tutto il pavimento, poiché  ci paragona alla stessa stregua delle mucche vuole legarci nello stesso modo in cui erano legati una volta gli animali, non sono mai stata legata su di un letto di paglia, ma lo trovavo fantastico e pure Martina era d'accordo su quello che ci stava proponendo, eravamo molto eccitate, cosi accettiamo entrambe la sua proposta.
Ci immaginiamo che sarà un'esperienza magnifica e molto eccitante, ci porta in un piccolo locale adiacente dove ci fa spogliare completamente, una volta completamente nude entriamo nella stalla, il restauro era stato fatto in modo veramente meraviglioso, erano  ben visibili sia le mangiatoie che i letti delle mucche che Francesca aveva cosparso abbondantemente di paglia per ricreare lo stesso vecchio ambiente, ci incatena mani e piedi con una grossa catena dotata di ceppi per le mani e le caviglie, poi chiude sul collo di ciascuna di noi un collare con attaccata una lunga catena che fissa ad un buco sulla mangiatoia.
Martina viene incatenata come me alla fine mangiatoia, le catene erano talmente corte che potevamo solo sfiorarci al centro della stalla, le catene ci impedivano qualsiasi contatto fisico e questo mi rattristava un po' , avrei voluto trascorrere tutto il tempo scambiando baci ed effusioni con la mia compagna di avventura ma non potevamo farlo perché Francesca aveva calcolato molto bene la lunghezza di ogni catena , tutte le volte che ci aveva legata aveva fatto in modo da poterci abbracciare e scambiarci effusioni a non finire, ma questa volta forse provava un po' d'invidia a non essere al mostro posto cosi aveva fatto in modo da tenerci separate, ma se  aveva deciso cosi ero felicissima lo stesso, dopo aver controllato che tutte le serrature fossero perfettamente chiuse è uscita lasciandoci sole.
L' ambiente era meraviglioso, le spesse mura ed un bellissimo soffitto a volta creavano un ambiente incredibile, con le grosse catene che ci legavano potevamo immaginare di essere rinchiuse nelle segrete di un castello medievale, la nostra fantasia si era invaghita della  nostra mente, ci sentivamo trasportate in mondo fantastico, poi dopo alcune ore Francesca è tornata ci ha consegnato una piccolissima chiave grande quanto uno spillo ad ognuna di noi dicendoci: "ho un impegno urgentissimo a cui non posso mancare, ma voi prendetevi tutto il tempo che volete e quando decidete di andarvene potete usate la chiave  per liberarvi, ma c'è un'ultima cosa che devo dirvi, le chiavi che ho dato ad ognuna di voi aprono le catene dell'altra, fatene buon uso e divertitevi ...........",  è uscita accostando la porta lasciando la stalla nella semioscurità, ci siamo guardate un po' incredule e  per confermare quello che  aveva detto corrispondeva a verità  abbiamo provato le chiavi nelle serrature delle rispettive catene ed abbiamo constatato che quello che aveva detto corrispondeva alla verità, per liberarci dovevamo scambiarci le chiavi, ma come potevamo farlo se le catene non permettevano di arrivare a toccarci al centro della stanza?
Siamo rimaste un po' di tempo a pensare per trovare una soluzione e farci venire qualche idea, confidare nel ritorno di Francesca era impensabile altrimenti ci avrebbe liberato lei stessa o ci avrebbe dato le chiavi giuste, l' unico modo per scambiarcele era quello di tirarcele l'un l'altra e visto che al momento era l'unica soluzione possibile cosi ci siamo avvicinate il più possibile e contemporaneamente ce le siamo gettate, ma purtroppo per via delle catene che bloccavano le nostre mani non siamo riuscite a prenderle al volo e le chiavi sono cadute inesorabilmente per terra mescolandosi nella paglia che ricopriva il pavimento, ho subito smosso la paglia intorno al punto dove ritenevo fosse caduta ma ho cercato invano, la chiave era scomparsa, inghiottita dalla spesso strato di paglia, anche Martina ha cercato inutilmente intorno a se ed anche della sua chiave neppure l' ombra, abbiamo frugato e smosso tutta la paglia intorno a noi senza ottenere nessun risultato, nel frattempo il sole stava tramontando e dentro la stalla già immersa nella penombra non si riusciva a vedere più niente, cosi con rassegnazione abbiamo smesso le ricerche, ci siamo distese comodamente per aspettare la luce del nuovo giorno.
Adesso capivo perché Francesca ci aveva incatenate distanti l' una dall'altra, aveva immaginato che per liberarci ci dovevamo tirare le chiavi ed aveva previsto che non saremo riuscite a prenderle, cosi sarebbero cadute per terra ed a causa della grande quantità di paglia sul pavimento sarebbero state introvabili.
Al mattino appena il primo raggio di sole è entrato dentro la stalla ho iniziato a cercare, ho ammonticchiato la paglia su un lato dopo di che pagliuzza dopo pagliuzza l'ho spostata dall'altra parte fino a quando non ho ritrovato la fatidica chiave, mi ci sono volute alcune ore, ma la costanza e la determinazione hanno avuto la meglio e la chiave è stata trovata.
Mi sono liberata dalla catena, sono andata ad aiutare Martina e dopo un'altra ora di ricerca anche lei era libera, ma c'era ancora un problema, eravamo libere dalla catena ma non dalle manette, per cui zoppicando siamo uscite dalla stalla e siamo andate in casa di Francesca, la quale con nostra grande sorpresa ci aveva preparato un succulenta colazione, appena siamo entrate ci ha detto: "finalmente siete arrivate, ce ne avete messo del tempo per liberarvi, credevo che avreste fatto più in fretta, comunque spero che l'avventura sia stata di vostro gradimento", certo che lo era stata, spero solo che ce la riproponga quanto prima.................

27 giugno 2021

Self bondage con imprevisto

Il mio compagno era in procinto per uscire e mi voleva portare con se, io però non ero d' accordo perché ero stanca e non mi faceva voglia di incontrare gente, volevo restare a casa per riposare, ne è nato un piccolo diverbio ed alla fine è uscito da solo, un po' arrabbiato, sbattendo la porta, mi dispiaceva di averlo fatto arrabbiare ma avevo bisogno di restarmene un po' da sola.
Mi sono sdraiata sul divano per guardare la TV, purtroppo non c' era niente di interessante cosi l' ho spenta e sono andata in camera, ho aperto il cassetto contenente i miei giocattoli ed ho estratto una lunghissima catena alla quale erano ben saldati dei ceppi per polsi e caviglie, dopo averli rigirati tra le mani ed ammirati con devozione non ho resistito e li ho chiusi sui miei polsi e sulle caviglie poi sono messa davanti allo specchio e sono rimasta molto tempo ad  ammirarmi.
Guardarmi allo specchio perfettamente incatenata oltre a farmi sentire bene mi eccita moltissimo, mi fa sentire bellissima, attraente e molto sensuale, ma la sola immagine riflessa non mi basta, allora sono andata al frizer a prendere un cubetto di ghiaccio dentro al quale c'è una chiave congelata che mi sarebbe servita a breve, sono tornata in salotto e con l' aiuto di una sedia ho appeso il cubetto, su un gancio, in alto, davanti alla finestra, poi ho allontanato tutto ciò che avevo intorno e posizionato un grande tappeto proprio sotto il cubetto di ghiaccio, infine ho preso una ball-gag ed una mascherina per gli occhi, mi sono seduta sul tappeto e mi sono infilata in bocca la ball-gag allacciandola bene dietro la testa.
Avevo le mani legate sul davanti e questo non mi piaceva, cosi sono andata a prendere una chiave da un cassetto e mi sono liberata le mani dalle manette, ho raccolto la lunga catena collegata ai ceppi e l' ho fissata con un lucchetto, la cui chiave era congelata nel cubetto, al radiatore, ho controllato che tutto fosse in ordine, volevo che tutti i miei preparativi andassero a buon fine e restassi legata per tutto il tempo condizionato dallo scioglimento del cubetto di ghiaccio, il quale sciogliendosi avrebbe fatto cadere la chiave sul tappeto e solo allora mi sarei potuto liberare, poi ho lanciato la piccola chiave delle manette dall' altra parte della stanza, ho raccolto la mascherina per gli occhi e mi sono bendata, infine ho messo le mani dietro la schiena e mi sono ammanettata, quando ho sentito i click delle serrature che scattavano bloccando i miei polsi ho avuto un brivido che mi ha percorso tutto il mio corpo provocandomi una eccitazione incredibile e quel benessere interiore che stavo cercando.
Ero stesa sul tappeto, incatenata, bendata ed imbavagliata già da un po' di tempo, stavo godendo nella mia prigionia quando ho sentito aprirsi la porta e dei piccoli passi avvicinarsi a me, ho pensato che fosse il mio compagno che era ritornato a casa prima del previsto ed ho pensato che molto probabilmente avrebbe interrotto il mio stato di benessere liberandomi dalle catene, lo sentivo respirare davanti a me, immobile senza fare nulla come se fosse ammaliato dalla mia bellezza, mi piaceva quel suo silenzio e la sua immobilità, ero certa che mi stava guardando ed ammirando in ogni parte senza tralasciare un solo centimetro del mio corpo e questo mi rendeva euforica ed eccitata.
Poi dopo una lunghissima attesa ho sentito le sue mani togliermi la ball-gag e sostituirla con il suo cazzone duro, colma di piacere e super eccitata ho iniziato a succhiarlo con molto gusto ed intensità nonostante la mia bocca sia stata ancora contratta per la lunga permanenza della ball-gag dentro di essa, ma bastano poche succhiate ben fatte che la bocca è tornata alla sua normalità e con immenso gusto ho continuato a succhiare come una forsennata.
Non c'è cosa più esaltante che trovarsi legata ed avere un grosso cazzo infilato prepotentemente in fondo alla gola, questa situazione mi stava regalando un intenso piacere al punto da avere un orgasmo strepitoso e contemporaneamente mi ha eruttato dentro la  bocca una valanga di nettare dolcissimo, non ho fatto in tempo ad ingoiarlo tutto che un' altro cazzo durissimo si è sostituito al suo, sono rimasta perplessa, di chi era il secondo cazzo?
Non avevo percepito la presenza di altre persone oltre al mio compagno, ma essendo bendata ed immobilizata non mi potevo assolutamente rifiutare di succhiarlo, di chiunque fosse era il benvenuto e mi sono data da fare per renderlo felice continuato freneticamente a succhiarlo senza tregua e con ingordigia, poi con mia grande sorpresa altri due cazzi si sono susseguiti dentro la mia bocca ed io noncurante di chi fossero ho continuato imperterrita a succhiare....... succhiare......... succhiare.
Dopo avermi abbeverata con il loro nettare qualcuno ha rimesso al suo posto la ball-gag ed il leggero click della serratura del portone che si chiudeva, mi ha fatto capire che se ne erano andati tutti e di essere rimasta nuovamente sola.
Dopo un lungo periodo di rilassamento ho capito che il ghiaccio doveva essersi sciolto liberando la chiave, la quale doveva essere caduta sul tappeto, ho iniziato a cercarla,  avevo gli occhi bendati cosi ho tastato palmo a palmo per tutto il tappeto, ma della chiave non c'era nessuna traccia e non c' era nessuna traccia nemmeno della poca acqua che il cubetto del ghiaccio ci avrebbe dovuto lasciare, sono cosi giunta alla conclusione che i miei ospiti avevano rimosso il cubetto del ghiaccio posizionato sopra di me e si erano portati via la chiave che mi avrebbe permesso di liberarmi.
Erano ormai trascorse molte ore da quando i miei "graditi ospiti" se ne erano andati lasciandomi legata,  ho cercato in tutti i modi di togliermi la benda strusciando la testa contro il radiatore, con il rischio di farmi del male, ho dovuto faticare molto perché me l'avevano legata molto stretta, ma alla fine anche se mi sono procurata alcuni graffi sul volto sono riuscita a toglierla, appena sono riuscita ad aprire gli occhi sono andata alla ricerca della chiave e con mio sommo stupore l' ho vista appoggiata sopra un piccolo tavolo, troppo lontano per poterla recuperare, un senso di rabbia mi ha pervaso tutto il corpo, appena rientrato in casa, il mio compagno, si sarebbe subito accorto di ciò che era successo in sua assenza e non credo che l'avrebbe presa bene, ma purtroppo non potevo farci niente, avrei accettao qualsiasi situazione.
Appena è rientrato, vedendomi ben incatenata, la chiave sul tavolo e notevoli tracce di sesso sul tappeto, ha fatto finta di non vedere e mi ha detto con voce ironica: "non riesco a capire, quando fai self bondage, come tu possa liberarti lasciando la chiave cosi lontano da non poterla raggiungere, ma visto che ti piace di piu restare legata che uscire con me cercherò di accontentarti, ti lascerò legata per tutta la notte", non ho osato aprire bocca.............. l' avevo aperta anche troppo e con molto gusto alcune ore prima......................
Sono sicurissima che gli intrusi li ha mandati lui, forse quando decidera di liberarmi glielo chiederò.......




30 maggio 2021

La camicia di forza

Era un giorno speciale, volevo festeggiare la mia promozione e desideravo farlo nel migliore dei modi cosi ho invitando a casa mia tutti i miei amici i quali hanno accettato l' invito con immenso piacere e si sono presentati puntualmente a casa mia all'ora stabilita.
Circa a meta pranzo alcuni amici sono usciti per andare a prendere il regalo che avevano acquistato per l'occasione, sono rientrati in casa portando un grosso pacco ed in mezzo a brindisi e risate hanno preteso che lo aprissi immediatamente, non avevo idea di cosa ci fosse all' interno ma la curiosità era troppa e senza indugiare mi sono affrettata ad aprirlo, ho estratto un capo in morbidissima pelle nera dalla fattura inconsueta, non riuscivo a capire a cosa servisse ne a come poterlo indossare, ma gli amici che me lo avevano regalato sapevano benissimo cosa era e come si doveva usare e tra un coro augurale ed una bevuta mi hanno convinto ad indossarlo subito, eccitata dall' atmosfera e dalla curiosità ho acconsentito.
Per prima cosa mi hanno fatto spogliare completamente poi mi hanno aiutato ad infilare le braccia in quelle che sembravano due maniche molto lunghe e poiché le mani non riuscivano ad uscire dalle stesse mi sono permessa di criticare dicendo che forse avevano sbagliato la taglia, la risposta è stata immediata: "non preoccuparti la taglia è perfetta", poi con l'aiuto di tutti, finalmente sono riuscita ad indossarlo, era un capo molto strano, simile ad una giacca ma con le maniche talmente lunghe che le mani rimanevano dentro le maniche, allacciato intorno al collo con una grossa cintura ed un'altra intorno alla vita lasciava scoperto il mio abbondante seno, una volta infilate le maniche mi hanno fatto mettere le braccia conserte sul davanti, poi hanno tirato le maniche avanzate dietro la schiena facendoci un robusto nodo, solo allora ho capito che era una  camicia di forza simile a quelle usate una volta nei manicomi, ma realizzata un morbidissima pelle.
Essere bloccata in quel bellissimo capo di abbigliamento mi eccitava moltissimo, ho provato a divincolarmi per vedere sarei riuscita a liberarmi ma l' unica cosa che ottenevo era far eccitare tutti i presenti che vedendo i miei grossi seni ballare sensualmente sul mio torace diventavano sempre più euforici e scalmanati, sono andata davanti allo specchio e guardando la mia immagine riflessa mi sono molto eccitata, lo stesso effetto l' hanno avuto i miei amici che senza perdere un attimo di tempo mi hanno fatta inginocchiare e dopo aver estratto i loro cazzi duri me li hanno infilati prepotentemente in bocca uno dopo l'altro.
Non sono riuscita a trattenermi e colta da una fortissima eccitazione li ho succhiati tutti con grandissimo piacere, uno dopo l'altro hanno riempito la mia bocca ed hanno eruttato il loro nettare dentro il loro squisito nettare, non ne ho perso nemmeno una goccia.
Dopo aver svuotato anche l'ultimo cazzo le mie amiche mi hanno fatto un'ulteriore richiesta, anche loro volevano la loro parte di piacere, si sono sedute sul divano allargando le gambe  hanno preteso l'intervento della mia lingua che non si è fatta attendere, ho infilato la mia testa tra le loro cosce ed ho iniziato a leccare una ad una le loro fiche bagnate, vedendo quello spettacolo i maschietti si sono rinvigoriti ed eccitati, si sono posizionati alle mie spalle ed hanno continuato a scoparmi con forza e vigore, mentre continuavo a bere il succo che fuoriusciva copioso delle loro fiche,  mentre le leccando con estremo gusto e piacere i maschi si alternavano dietro di me facendomi godere, godere, godere.......... piacevolmente godere..............
Al termine della battaglia, dopo che ognuno aveva goduto in abbondanza scaricando dentro di me il suo piacere, il mio compagno ha pensato bene di togliersi la cintura dei pantaloni e con quella legarmi le gambe, altri l' hanno imitato ed io mi sono ritrovata immobilizzata sul tappeto senza avere la minima possibilità di movimento, una delle mie amiche ha frugato dentro la scatola che conteneva il regalo ed ha estratto una grossa ball-gag, è venuta verso di me roteandola tra le mani: "ci siamo dimenticate del pezzo migliore, ora che non hai la bocca occupata sarebbe un peccato lasciare questo bellissimo regalo inutilizzato" e senza esitare me l' ha infilato in bocca e lo ha allacciato  ben stretto dietro la testa.
Ma la festa non era ancora finita, ignorandomi completamente si sono rimessi a tavola ed hanno continuato a mangiare, bevendo e brindando alla mia felicità, io immobile, distesa sul tappeto, legata ed imbavagliata ho atteso pazientemente che il pranzo finisse con la speranza nel cuore che una volta terminato si dedicassero un'altra volta, totalmente, a me senza ritegno e nessun indugio............. adoro i mie amici..........................



25 aprile 2021

Il secondo invito a cena

Era trascorso poco tempo da quando Luigi mi aveva invitata a cena, ed io arrivata anticipatamente lo avevo sorpreso a fare "self bondage" legato ad una sedia, mi ero molto divertita e sono certa che ancora adesso si stia domandando chi era colei che lo aveva dolcemente dominato, ma tutto questo non mi importava, ero stata felice, avevo passato un pomeriggio al top e mi ero goduta quel meraviglioso incontro, speravo vivamente che, una volta riavutosi dal fatidico incontro capisse che colei che aveva approfittato della sua situazione ero io e mi proponesse un nuovo incontro.
L' attesa è durata ben poco, infatti dopo alcuni giorni l'ho incontrato e si è scusato per la cena saltata, adducendo che aveva avuto un imprevisto e che avrebbe avuto il piacere di rinnovarmi l' invito, gli ho chiesto quale fosse l'imprevisto, ha balbettato ed ha cambiato subito argomento, non mi voleva dire cosa era successo o forse ancora non aveva capito, oppure si vergognava a dirmelo?
Era stato un incontro altamente piacevole e mi dispiaceva lasciarlo nel dubbio, cosi con risolutezza gli ho detto: "ok, accetto molto volentieri il tuo invito, però oltre a lasciare la porta aperta, dopo esserti legato come l'altra volta, non ti bendare, perché voglio che tu veda e percepisca ogni attimo del nostro incontro".
Ha capito all'istante chi era stata la sua dominatrice, è diventato rosso in volto, ha capito che il suo segreto era stato scoperto ed adesso temeva per eventuali conseguenze, l' ho subito rassicurato dicendogli che con me può stare tranquillo, il suo segreto rimarrà tra di noi, gli ho poi detto che anche a me piace essere legata ma quando mi capita l' occasione ne approfitto per diventare una "Mistress", sono certa che questo ti piace.
Ha ritrovato la calma e la serenità, ho visto i suoi occhi brillare con una luce diversa, ha capito che in me avrebbe trovato quello che stava cercando, "una dominatrice" che lo avrebbe sottomesso senza remore e che finalmente poteva godersi liberamente il suo stato di "schiavo" nel modo migliore che si era sempre sognato.
Volevo che il nostro secondo incontro fosse speciale e lo ricordasse per sempre, per l'occasione ho indossato un abitino in latex rosso talmente aderente da far intravedere anche il più piccolo dettaglio del mio corpo, mi sono guardata allo specchio ed ho deciso di togliere reggiseno e mutandine, appena mi avesse vista avrebbe percepito che sotto il vestito non avevo nulla e questo certamente lo avrebbe maggiormente eccitato ed era quello che io volevo.
Arrivata a casa sua ho trovato la porta socchiusa come gli avevo chiesto, sono entrata e l'ho trovato nel salone legato ad una sedia, questa volta aveva usato del nastro adesivo, ho girato intorno a lui per controllare meglio, si era legato le gambe alla sedia ed i polsi dietro la schiena, ma quella legatura a me non piaceva, troppo blanda, si sarebbe potuto liberare con un minimo sforzo e questo io non lo tollerava, cosi sono andata a prendere la mia borsetta dalla quale ho prelevato un bellissimo paio di manette in acciaio lucente e gliele ho chiuse intorno ai polsi, adesso era tutto perfetto, la serata poteva iniziare.
Per prima cosa ho camminato intorno alla sedia a cui era legato, volevo che mi guardasse, ammirasse tutto il mio corpo, si immaginasse come stavo sotto il vestito, lo volevo far eccitare, ma nonostante mi muovessi sinuosamente non percepivo la sua eccitazione, cosi mi sono avvicinata ad un passo davanti a lui e mi sono messa una mano sotto la gonna, poi ho infilato due dita dita dentro la mia fica ed ho raccolto i miei umori che già erano copiosi, poi gli ho strofinato le dita sotto il naso e l'effetto è stato incredibile, una copiosa erezione faceva bella mostra di se da dentro i pantaloni.
Eccitatissima, mi sono subito chinata, ho aperto la patta ed una volta estratto quel meraviglioso cazzo me lo sono fatto sprofondare in fondo alla gola, ho succhiato con energia e passione, ma non volevo che finisse in un attimo, cosi mi sono ritirata, sono indietreggiata e mi sono tolta il vestito lasciandolo cadere ai miei piedi, per poi allontanarlo con un calcio.
Rimasta nuda ho tergiversato, in modo da infoiarlo al massimo, poi sono salita a cavalcioni sulle sue gambe e mi sono impalata sul suo scettro, è stata una cosa meravigliosa, ho avuto orgasmi multipli prima che mi inondasse con i suoi umori tutta la mia fica, sono rimasta a godermi gli ultimi attimi di piacere, poi soddisfatta ma non ancora sazia, mi sono rivestita e dopo averlo bendato sono uscita per andare al ristorante sottostante, volevo che nell'attesa si rilassasse e si ricaricasse perché la serata non era ancora finita.




27 marzo 2021

Un vecchio amico 2 parte

Stavo facendo compere al centro commerciale quando mi sento chiamare, mi guardo in giro ma non riconosco nessuno, poi un uomo in divisa mi si avvicina e mi saluta, stento a riconoscerlo poi mi accorgo che è un vecchio amico, Roberto, non l' avevo mai visto con la divisa gli chiedo scusa per la figuraccia ma vestito in quel modo non l' avevo riconosciuto, era molto tempo che non lo vedevo, parliamo un po', gli dico che mi farebbe piacere rivederlo e trascorrere il week end insieme, accetta, ci diamo l'appuntamento per venerdì sera, gli dico che ho una cosa molto importante da chiedergli, la vuole sapere subito, rispondo che adesso non è il momento, gli dirò tutto quando ci incontreremo, venerdì a casa mia, non vede l' ora di incontrarmi di nuovo e mi assicura che sarà puntuale.
Il giorno dell'appuntamento, ho atteso con ansia il suo arrivo, nel frattempo ho preparato una squisita cenetta, mi sono fatta bella per l' occasione, volevo che il nostro incontro fosse bellissimo e sensuale, è arrivato puntuale ma era molto impaziente di conoscere ciò che volevo dirgli, molto probabilmente, ricordando il precedente incontro si immaginava già quello che l'aspettava ma ho voluto tenerlo ancora sulle spine glielo avrei detto alla fine della serata, abbiamo cenato e parlato di noi e del nostro ultimo incontro poi siamo finiti a letto ed incredibilmente abbiamo fatto l' amore in modo naturale che per me è una vera eccezione.
Mentre eravamo stesi sul letto ancora abbracciati, gli ho chiesto di aprire un cassetto del comò e prendere il contenuto e poggiarlo sul letto, appena ha aperto il cassetto è rimasto di stucco, non si aspettava di trovarci dentro una gran quantità di catene, erano le mie preferite un grosso collare di metallo collegato con delle catene a dei ceppi per i polsi e le caviglie, ed una catena lunga circa due metri da usare come un guinzaglio, ha deposto tutto sul letto poi mi ha chiesto che cosa ne volevo fare: "li voglio semplicemente usare, voglio che tu mi incateni e dopo ti dirò cosa dovrai fare", era un po' titubante sembrava imbarazzato, non si immaginava una simile richiesta ma vista la mia determinazione ha fatto quello che gli avevo chiesto, raccolto il collare e lo ha chiuso sul mio collo con uno dei numerosi lucchetti sparsi sul letto, poi i ceppi sui polsi e caviglie, a questo punto doveva prendere la catena che pendeva dal collare e trascinarmi nel seminterrato poco importava se ero in difficoltà a comminare, se necessario poteva strattonarmi o nella peggiore delle ipotesi trascinarmi con forza, doveva essere brutale ed insensibile a tutte le mie lamentele.
Ho subito capito che quel gioco lo eccitava molto e lo avrebbe messo in pratica come gli avevo chiesto, ha raccolto la catena e mi ha portata nel seminterrato proprio come avesse il suo cane al guinzaglio, giunti davanti alla stanza dei giochi gli ho chiesto di aprire la porta, portarmi all' interno e collegare la catena che teneva in mano ad un grosso anello fissato sul muro con quel lucchetto che era agganciato all' anello stesso, non capiva perche gli chiedessi questo, allora gli ho spiegato: "questa prigione l' ho fatta realizzare quando ho ristrutturato la casa ed ho dovuto sudare sette camicie per non far capire cosa ci volevo fare, io la definisco "la mia stanza dei giochi", ma per giocarci occorre essere in due e da quando sono tornata single non sono più riuscita ad utilizzarla e devi credermi ne ho un forte desiderio, voglio che tu mi chiuda qua dentro e solo quando lo riterrai opportuno potrai tornare a liberarmi, da questo momento sano completamente nelle tue mani, non avrò nessuna possibilità di liberarmi ne di chiedere aiuto, la porta si apre solo dall' esterno ed i muri sono perfettamente insonorizzati, anche se mi mettessi ad urlare nessuno potrebbe mai sentirmi ed aiutarmi, sono certa che esaudirai questo mio desiderio".
La mia richiesta lo avevo reso nervoso, non riusciva a prendere una decisione, poi vedendomi serena e ben determinata ha acconsentito ad esaudire questo mio bizzarro desiderio, ha bloccato con il lucchetto la catena e senza neanche salutarmi è uscito dalla cella, ha chiuso la porta con gran vigore, ho sentito distintamente gli scatti della serratura che si chiudeva e contemporaneamente la luce che si abbassava mettendo tutto il luogo in penombra, la mia felicita ha toccato il culmine ero riuscita a farmi rinchiudere dentro la mia prigione e non m' importava nulla di quanto sarei stata tenuta segregata.
Incatenetata dentro la mia cella stavo vivendo una sensazione fantastica, provavo un piacere immenso sentire le catene che mi legavano saldamente alla parete, mi sono accorta che non avevo portato ne cibo ne acqua e con il passare del tempo la fame e la sete si facevano sentire, la fiducia riposta nel mio amico stava piano piano affievolendosi, sono cosi passata dalla felicita alla preoccupazione e paura incontrollata, ho iniziato ad urlare ed urlare ben sapendo che nessuno mi avrebbe mai sentita, poi come per incanto la porta si è aperta ed è apparso lui il mio salvatore, è entrato portando dell'acqua e del cibo, dopo averlo poggiato per terra mi ha detto: "forse, lo gusterai meglio se rimani ancora legata" aveva ragione, ho accennato di si con la testa mentre divoravo quello che mi avevo portato, è stato il pranzo più buono e gustoso che avessi mai mangiato.
Alla fine dopo aver divorato con immenso gusto tutto il pasto ha raccolto tutti i contenitori dicendomi: "mi hai detto di liberarti quando lo riterrò opportuno e credo che sia giusto aspettare il nuovo week end prima di liberarti" ed è uscito richiudendosi la porta alle spalle, sono rimasta inebetita, ma se lui aveva deciso cosi avrei accettato umilmente la sua decisione senza protestare, d' altra parte non credo potessi avere un' altra alternativa..........................

27 febbraio 2021

Un vecchio amico

Era passato molto tempo dall' ultima volta che avevo visto Roby, era stato il mio fidanzato per alcuni anni, poi sia per lavoro che per diversi progetti di vita ci eravamo lasciati rimanendo sempre buoni amici.
Averlo incontrato nuovamente mi ha fatto molto piacere, ci siamo dati appuntamento per una cena romantica, in cui avremo parlato dei tempi in cui eravamo conviventi e perché no, fare anche un “incontro ravvicinato”, come eravamo soliti fare e che non si dimenticano tanto facilmente.
La cena è stata piacevolissima abbiamo ricordato i bei momenti trascorsi insieme, poi mano nella mano come due fidanzatini siamo andati a casa sua per concludere nel migliore dei modi quella piacevolissima serata.
Appena arrivati a casa, eccitata e desiderosa di fare l’ amore con lui senza perdere un attimo di tempo mi sono spogliata rimanendo completamente nuda in attesa della sua prossima mossa, con la sua proverbiale calma si è seduto sulla poltrona e mi ha chiesto di girarmi per guardarmi meglio, l’ ho fatto con immenso piacere, mi piace e mi eccita essere guardata e scrutata in ogni parte del corpo, così ogni volta che mi capita lo faccio in modo molto provocante per rendere felice ed eccitato il mio compagno.
Dopo avermi osservata in ogni dettaglio ed essersi complimentato e notevolmente eccitato mi ha chiesto: “ti piace farlo sempre allo stesso modo?”, “certamente, anche se ci siamo allontanati per molto tempo, i miei gusti sono rimasti sempre quelli”, “purtroppo questa volta non saprei come accontentarti, non ho con me neanche una cordicella, non saprei come fare”, “non preoccuparti porto sempre con me quello che mi serve per rimediare in casi come questo” e così dicendo sono andata a prendere la mia borsetta da dove ho estratto un paio di manette ed un paio di leg irons, sono tornata verso di lui e glieli ho consegnati, poi mi sono girata, ho messo le mani dietro la schiena ed ho atteso che mi ammanettasse.
L’ ha fatto con estrema delicatezza, i click, click, click delle manette che si chiudevano sui miei polsi rimbombavano per tutta la stanza dandomi un piacere incredibilmente perverso, dopo ha chiuso sulle mie caviglie i leg irons e mi ha condotta nella camera da letto dove ha dato sfogo a tutta la sua eccitazione, mi ha scopato in ogni modo con quel pizzico di perversione che è una sua caratteristica, la ricordo con immenso piacere.
Dopo il primo assalto si era sdraiato a pancia in su per riprendere fiato, io lo guardavo con malizia ed ammirazione, non sono riuscita a resistere, benché fossi ammanettata, sono riuscita ad avvicinarmi, sdraiarmi sopra di lui e prendergli in bocca il suo meraviglioso cazzone, in un primo momento ha cercato di farmi desistere ma la mia bocca sul suo attrezzo lo ha eccitato fin troppo e così si è lasciato andare e si è gustato quel meraviglioso pompino.
Ho succhiato il suo cazzone con gusto ed immenso piacere e quando è venuto dentro la mia bocca non mi sono fatta sfuggire nemmeno la più piccola goccia, avrei continuato a succhiarlo all’ infinito, ho dovuto desistere perche doveva uscire per un impegno importante che non poteva assolutamente rimandare, cosi è andato a prendere le chiavi dentro la mia borsa per liberarmi, io ancora eccitata ed un po’ scocciata da quell’ inaspettato impegno gli ho chiesto di aspettare ancora un po’ di tempo prima di liberarmi, con la speranza che rimandasse l’ impegno e continuasse a restare con me, mi ha guardato con un sorrisetto perverso e mi ha detto: “ va bene, ho capito, seguimi”, mi ha sorretta per un braccio e mi ha portata verso una porta, attraversata, abbiamo sceso le scale ed in fodo ad esse mi sono ritrovata nella sua cantina, senza dire una parola  ha raccolto da terra una lunga catena e con un lucchetto l’ ha bloccata alle manette, poi si è girato verso di me e mi ha detto: “mi dispiace ma non posso restare, quell’ impegno è assolutamente improrogabile, tu intanto rilassati, goditi questo momento ed io appena termiato l'incontro correrò qui da te” ed è uscito chiudendosi la porta alla spalle.
Sono rimasta inebetita, non avrei mai pensato che avesse lasciato la cantina come era quando stavamo insieme, c' era ancora la vecchia catena fissata al muro che tante volte mi aveva tenuta prigioniera, il vecchio cancello di ferro arrugginito, l'aria era satura di quel classico odore di muffa che tanto adoravo, era rimasta come l' avevamo lasciata tanti anni fa  e come allora ho provato  a liberarmi ma la catena era ancora ben salda sul muro, ancora una volta ero  sua prigioniera.
L'ho chiamato più volte ma non ho avuto nessuna risposta, ero impreparata a subire quella inaspettata situazione, dopo tanti anni non sapevo se era cambiato per cui ho avuto un po' di paura e  ho urlato cercando di chiedere aiuto, poi mi sono tranquillizzata e mi sono seduta sperando che tornasse quanto prima, nonostante adorassi essere incatenata non avevo previsto questa situazione e non riuscivo a godermi questo momento magico ma soprattutto non riuscivo a prevenire le reali intenzione del mio vecchio e caro amico, alcuni pensieri  mi ossessionavano la mente e mi facevano stare male, non riuscivo a togliermi dalla testa che  il mio migliore amico  si fosse trasformato in un sequestratore.
Assorta nei miei torbidi pensieri ho cercato di non allarmarmi più del dovuto ma di godermi questa strana avventura che mi era inaspettatamente capitata sperando che si risolvesse nel migliore dei modi.
Solo dopo due giorni, quando ormai ero allo stremo delle mie forse, non avendo  mangiato né bevuto, la porta della cantina  si è aperta ed il mio amico Roby è entrato, mi ha sorriso: “spero che la tua permanenza nella nostra vecchia cantina sia stata piacevole, avrei voluto tornare prima ma ho avuto un grosso impedimento........” quando mi ha liberato dalle catene ho avuto un attimo di rabbia, gli avrei cavato gli occhi con le unghie ed invece  tutto mi è passato in un lampo, non sono forse queste le avventure che da sempre vado cercando? gli ho stretto le braccia intorno al collo ed ho atteso che mi prendesse in braccio e postasse in casa per scoparmi di nuovo............................