19 gennaio 2020

Un invito a cena

Sono stata invitata a cena dal mio nuovo amico, Luigi, lo apprezzavo per la sua allegria, simpatia e cordialità ma non sapevo nulla dei suoi gusti personali, comunque avevo accettato il suo invito molto volentieri.
Il giorno dell’ appuntamento ero molto nervosa ma anche curiosa di capire come si sarebbe svolta la serata, per rilassarmi prima di recarmi all'appuntamento ho passato tutta la sera a fare shopping ed a fine serata mi sono incamminata verso la sua casa.
Arrivata presso la sua abitazione ho suonato il campanello ma non ho avuto una risposta, ho suonato ancora più volte ma nessuno è venuto ad aprire, ho guardato l’orologio e mi sono accorta che ero arrivata in anticipo di circa una mezz'ora, mi aveva detto che avrebbe preparato la cena con le sue mani quindi a quell’ora doveva essere per forza in casa.
Ho fatto il giro della villetta ed ho sbirciando attraverso le finestre per vedere se all’interno ci fosse qualcuno, mentre guardavo attraverso il vetro della porta-finestra della cucina, posizionata sul retro della casa, ho messo una mano sulla maniglia e la porta si è aperta, allora sono entrata ed ho iniziato a curiosare per le stanze, nel girovagare per la casa ho notato una porta aperta, che conduceva nel seminterrato, incuriosita sono scesa per la lunga scala semibuia, quando improvvisamente mi sono trovata davanti ad una cosa che non mi sarei mai aspettata di trovare, il mio amico era legato ad una sedia, bendato ed imbavagliato, ho avuto un sussulto, ho subito pensato che qualcuno fosse entrato in casa per rubare, lui l’aveva sorpreso ma era stato sopraffatto e dopo averlo legato alla sedia aveva rovistato per tutta la casa indisturbato.
Mi sono avvicinata per prestargli aiuto, ma guardando più attentamente mi sono accorta che sopra la sua testa pendeva qualcosa di molto familiare, un meccanismo elettronico programmato per rilasciare una chiave, con la quale si sarebbe liberato dalle catene con cui era legato, dopo un tempo preimpostato, ed il display diceva che il conteggio era quasi arrivato alla fine, tra pochi minuti la chiave sarebbe caduta tra le sue mani e si sarebbe potuto liberare.
Ho capito all’istante che, come me, era un amante del self-bondage e se non fossi arrivata in anticipo avrebbe avuto tutto il tempo per liberarsi ed io non mi sarei accorta di nulla e non sarei mai venuta a conoscenza dei suoi segreti.
Sono stata colta da un po' di invidia e perversione, ho deciso che a quel gioco avrei partecipato anche io, cosi ho spento il meccanismo, ho recuperato la chiave e me la sono messa in tasca poi ho camminato intorno alla sedia facendogli capire la mia presenza mentre osservavo minuziosamente come si era legato, aveva fatto un eccellente lavoro, ma senza le chiavi non sarebbe andato da nessuna parte.
Ho preso il telefonino e l'ho immortalato in numerose foto, sarebbero state un bellissimo ricordo di quella avventura, ad ogni scatto lo vedevo sussultare, era nervoso perché percepiva la mia presenza ma non capiva chi lo stava fotografando.
Si è agitato cercando di liberarsi per diversi minuti e visto che non sarebbe mai riuscito a liberarsi si è rilassato ed è entrato in uno stato di rassegnazione che è durata diversi minuti, poi si è reso conto che la persona che aveva davanti voleva partecipare al suo gioco allora si è rilassato per poi eccitasi contagiando anche me.
La situazione che si era venuta a creare era troppo ghiotta per non approfittarne, così sono andata in cucina ho preso un paio forbici ed appena sono tornata giù, gli ho tagliato per tutta la lunghezza i suoi pantaloni, lo volevo spogliare senza pero slegarlo, dopo averli fatti a pezzi glieli ho strappati di dosso, ho tagliato pure gli slip ed il risultato è stato strabiliante, una grandissima erezione che non lasciava dubbi sulla sua grandissima eccitazione.
Ero in ebollizione, non ho resistito oltre, mi sono tolta le mutandine, mi sono seduta sulle sue gambe e me lo sono fatto scivolare dentro la mia fica bagnatissima, la situazione ci aveva troppo eccitati tanto che lui, dopo alcune vigorose pompate, se ne è venuto dentro di me, non ero soddisfatta della sua prestazione, così mi sono chinata ed ho iniziato a succhiarglielo fino a farglielo tornare bello duro e vigoroso e senza perdere un attimo me lo sono infilato nuovamente dentro procurandomi un immenso piacere, ma purtroppo anche stavolta se ne è venuto nel giro di pochi attimi.
Capivo la fortissima eccitazione che stava provando, prima la paura che ti attanaglia perché sei stato scoperto mentre stai facendo il tuo gioco preferito, ma poi quando capisci che tutto quello che hai sempre sognato si sta avverando non riesci a trattenerti e non capisci più niente, comunque non mi sono persa d’ animo, sono salita in casa mi sono versata un bicchiere di whisky e l'ho sorseggiato sdraiata su di una poltrona aspettando che il mio amico si rigenerasse.
Dopo essermi rilassata sono scesa nuovamente nel seminterrato e sono tornata alla carica, intenzionata ad ottenere tutto quello che mi ero prefissata, volevo un orgasmo eccezionale e l’avrei ottenuto a qualsiasi costo, gliel’ ho preso nuovamente in bocca e in un attimo gliel'ho fatto tornare bello duro pronto all’uso, mi sono impalata di nuovo su quel maestoso cazzo e questa volta è stato all’altezza della situazione, dopo un susseguirsi di incessanti affondi abbiamo raggiunto insieme l’orgasmo tanto desiderato.
Ormai l’invito per cena era saltato, ma avevo ottenuto qualcosa molto più gratificante, dopo essermi rivestita mi sono avvicinata per liberarlo, ma poi ci ho ripensato, ho attivato nuovamente il timer per altre due ore ho rimesso le chiavi al suo posto e me ne sono andata, quello sarebbe stato il mio regalo per la bellissima serata……… anzi per il bellissimo orgasmo che mi aveva procurato.
Chissà se mi avrà riconosciuta? aspetterò una sua chiamata e se non la farà ci penserò io a chiamarlo perché un’esperienza cosi dovrà per forza essere replicata..........