Sono arrivata alla duecentesima avventura e per questa volevo
festeggiare con qualcosa di grande, veramente stupefacente, cosi ho
pensato che il numero 200 mi avrebbe dato la risposta che volevo, il
mio piano prevedeva di essere rinchiusa e naturalmente incatenata per
un periodo di 200 ore, dovevo trovare solo il luogo ed il metodo per
farlo, volevo altresì fare in modo che non ci fosse l'alternanza del
giorno e della notte per rendere questa mia avventura semplicemente
angosciante.
Avevo pensato a fare tutto da sola rinchiudendomi nella mia "stanza dei giochi" ma avrei dovuto eseguire dei lavori di adeguamento per arrivare al risultato voluto, poi ho pensato di rivolgermi al mio carissimo amico Carlo che in passato ha risolto molti miei problemi, cosi mi sono recata presso la sua abitazione e gli ho spiegato la mia idea.
Una
volta che è venuto a conoscenza delle mie intenzioni mi ha proposto
una soluzione, se lo desideravo mi avrebbe aiutato a realizzarla,
l'idea consisteva in questo: poco distante dalla sua abitazione si
trovava un vecchio silos, che in passato era usato dai suoi genitori
come deposito per il mangime degli animali ed adesso che gli animali
non li allevava più era in disuso, sarebbe stato un luogo magnifico
da utilizzare per il mio scopo, aveva bisogno di alcune piccole
modifiche ed era pronto.
Quando mi ha proposto la sua idea gli sono saltata al collo per la gioia e l'ho baciato ardentemente, accortosi che non era un semplice abbraccio, mi ha chiesto esplicitamente: "se starai rinchiusa come hai progettato dovrai restare senza scopare per molto tempo?", "non ci sarà nessun problema, scoperò prima e dopo e lo faro tanto intensamente che basterà per quando sarò reclusa", ha sorriso ed ha subito capito quello che gli proponevo, cosi siamo andati in casa, mi ha stesa sul letto e mi ha scopata con grandissima passione, non mi ha legata perché non c'è stato tempo di farlo, eravamo eccitati, ma è stato bellissimo lo stesso.
Dopo
un intero pomeriggio passato a scopare siamo andati a fare un
sopralluogo, mi ha mostrato il silos, mi ha detto che rinforzerà la
piccola porta d'ingresso, murerà le finestrelle in alto e dopo aver
rimosso tutto il materiale all'interno ed effettuato la pulizia del
pavimento avrebbe fissato un grossa catena, al centro o se preferivo
su una parete, ho preferito su una parete, davanti alla porta d'
ingresso, la trovo molto più eccitante, gli ho detto che lo avrei
aiutato molto volentieri e dopo lo avrei ringraziato di nuovo.
Il giorno seguente di buon'ora sono tornata a casa sua e mentre lui si prodigava a murare le finestrelle io facevo le pulizie portando fuori dal silos tutte le cose non necessarie, in mezza giornata di lavoro tutto era perfetto per mettere in atto la mia avventura, abbiamo controllato tutto con la massima scrupolosità, all'interno una volta chiusa la porta d'ingresso, rinforzata e sigillata il locale rimaneva completamente al buio proprio perciò è stato necessario istallare una piccolissima lampada la quale sarebbe stata necessaria solo per trovare gli alimenti e non avrebbe interferito sul passare del tempo, le catene erano fissate saldamente ed aspettavano solo di essere usate mancavano solo gli ultimi gli ultimi ritocchi, una buona dose di cibo e di acqua, un wc chimico, un tappeto isolante, lo stesso pomeriggio me le sono procurate e portate dentro, poi stanchissima per il lavoro fatto mi sono fatta una doccia e poi sono buttata sul letto dove c'era lui ad attendermi ed è stata una nottata di fuoco.
Al mattino successivo di buon'ora, dopo aver fatto colazione, siamo andati al silos, siamo entrati dentro, dove lui mi ha chiesto per l'ultima volta se ero sicuro di quello che stavo per fare, non avevo nessun dubbio cosi gli ho confermato la mia ferrea volontà a continuare, rassicurato dalle mie parole, ha preso le catene e mi ha incatenato come gli avevo chiesto, il collare, che pendeva dalla catena fissata sul muro, chiuso saldamente sul mio collo, i ceppi sui polsi e sulle caviglie, poi dopo un saluto molto affettuoso è uscito chiudendo la porta ermeticamente, sono rimasta sola, legata eccitata ed affascinata dal luogo in cui ero stata rinchiusa, si sentiva ancora debolmente l'odore del fieno e questo mi inebriava la mente.
Dall'
esterno non filtrava alcuna luce per cui era molto facile perdere il
controllo del tempo e la piccola lampada era perfetta ha rendere quel
luogo ancora più tetro, ho iniziato la mia prigionia giocando con le
catene, saggiando il loro peso e la loro consistenza, l'atmosfera che
stavo vivendo dentro quel silos era magnifica e sarebbe durata per un
tempo infinito, proprio come mi ero proposta di fare.
Avevo progettato un'avventura lunga e durissima ed adesso che l'avevo iniziata dovevo fare in modo di completarla nel migliore dei modi cercando di trarne il massimo del piacere, adesso mi trovavo rinchiusa dentro quel grosso silos, immersa nella semioscurità stavo giocavo con le catene immaginandomi scenari fantastici, il tempo era il mio più grande nemico non riuscendo a controllarlo, perciò mi ero data una regola per non andare in paranoia, mangiare solo quando avevo veramente fame e dormire quando non ce la facevo più a stare sveglia, cosi rispettando le mie regole ho trascorso, secondo i miei calcoli, almeno due giorni in modo entusiasmante.
Secondo
i miei calcoli erano passati due giorni e mi accingevo ad entrare nel
terzo giorno della mia avventura quando per uno sbalzo di corrente la
lampadina che creava un lieve albore è esplosa lasciandomi
completamente nel buio più profondo, non riuscivo a vedere ad un
palmo dal mio naso, questo fatto mi ha molto turbata, mi dava una
sensazione di angoscia peggiore che essere bendata, avevo voluto
essere rinchiusa senza avere la possibilità di controllare il
passare del tempo e adesso che mi trovavo completamente al buio la
mia situazione emotiva stava collassando, stavo entrando piano piano
in paranoia, avrei voluto terminare all'istante la mia performance,
per farlo dovevo chiedere aiuto al mio amico, ma la cosa era
veramente impossibile, gli avevo impartito l'ordine di essere
irremovibile e rifiutare ogni eventuale mia richiesta di aiuto, ben
consapevole del suo rifiuto ho provato insistentemente a chiamare, ma
non ho avuto nessuna risposta.
Rimasta completamente al buio, quando dovevo fare i miei bisogni, pur riuscendo al buio a trovare il wc chimico e farla dentro, appena mi mettevo alla ricerca del cibo riuscivo quasi sempre a rovesciare tutto il suo contenuto per terra con le tremende conseguenze, ho trascorso il tempo restante alla mia liberazione nel modo più pauroso ed angosciante che abbia mai vissuto, è vero che volevo avere un'avventura speciale ma non credevo che si trasformasse in un'esperienza cosi tremenda, ho trascorso i rimanenti giorni raggomitolata in un angolo tremante e con gli occhi chiusi per estraniarmi totalmente dall'ambiente.
Dopo
un tempo incredibilmente lungo pieno di paure e di angosce finalmente
la porta si è aperta ed il mio salvatore è entrato e mi ha
liberata, ho subito chiesto di farmi una doccia e subito dopo,
rinfrescata e rigenerata, dopo di che ho voluto recuperare il tempo
trascorso ad angosciarmi ma soprattutto per un ringraziarlo del
prezioso aiuto che mi aveva dato e quale migliore ringraziamento
poteva essere? Ci siamo gettati su letto ed è stato l'epilogo di una
................ fantastica avventura, ha gradito con infinito
piacere il mio ringraziamento.....................
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