Stavo passeggiando per il centro quando, per una piccola disattenzione urto con un passante, mi giro e mi scuso dicendo che ero distratta, anche lui si scusa ma poi mi fissa in modo inconsueto, mi riconosce e si presenta: "ciao ti ricordi di me? Antonio, 5° C, terzo banco seconda fila, proprio dietro di te, ti ricordi quanti dispetti ti facevo durante le lezioni?", certo che mi ricordo, era un ragazzo che oltre ad essere dispettoso era anche bruttino ed io non me lo filavo per niente, adesso è notevolmente cambiato, ha un bel fisico ed una bella presenza, anche i suoi modi sono cambiati è molto più serio ed elegante, ha cambiato anche il modo di esprimersi, davvero irriconoscibile.
Mi
fa piacere averlo incontrato, al contrario dei tempi della scuola lo
abbraccio affettuosamente, mi accorgo che la cotta che aveva per me
gli è ancora rimasta dentro, ma adesso è tutta un'altra cosa, per
consolidare il nostro incontro mi invita a pranzo ed io questa volta
accetto molto volentieri.
Andiamo in un ristorante poco distante, entriamo e ci sediamo ad un tavolo, inizia a raccontarmi la sua storia, dopo la scuola i suoi genitori si sono trasferiti in un altra città dove lui ha iniziato a lavorare, poi l'azienda per cui lavorava ha aperto una filiale proprio qui ed allora è ritornato, ha acquistato una casa poco fuori città dove adesso abita.
Vive
da solo e sarebbe molto felice farmi visitare la sua nuova casa, non
ho impegni per la serata cosi accetto con piacere.
Dopo aver
pranzato saliamo in auto e ci dirigiamo fuori città, tipica zona di periferia con casette
molto carine ma distanti tra di loro, la privacy è assicurata,
posteggiamo davanti casa ed entriamo, è una casa molto accogliente, mi accomodare, mi versa un drink e
mentre lo sorseggiamo mi dice che l' ha acquistata ad un
asta, prima apparteneva ad un personaggio molto bizzarro ed in questo momento richiuso in carcere per i suoi abusi sulle donne, queste
parole risvegliano di colpo la mia fantasia, se era il
personaggio che mi ha descritto nello scantinato doveva per forza
averci qualche locale adatto a trattenere ed abusare le sue vittime, gli ho
chiesto se potevo curiosare per la sua casa e visitare la parte
seminterrata, è stato gentile, "accomodati fai come se fossi a
casa tua, intanto io preparo qualcosa per la cena".
Con le gambe che mi tremavano sono scesa nel seminterrato ed ho iniziato a perlustrare tutte le stanze, ero curiosa e certa che avrei trovato qualcosa di veramente interessante e molto eccitante, se effettivamente la casa era abitata da un rapitore seriale doveva per forza esserci qualcosa di veramente eccezionale dove tenere segregate le sue vittime, poi, aperta una porta mi sono ritrovata in una stanza divisa da una grossa inferriata, una piccola cella simile a quella di una prigione al cui interno c'erano un lettino ed il necessario per i bisogni del prigioniero, avevo trovato quello che mi ero immaginata, ero eccitatissima, mi sono diretta verso il cancello e con fare tremante ho provato a spingerlo per vedere se si apriva, era chiuso saldamente, sono rimasta immobile pensando a cosa poter fare, mentre la mia fantasia viaggiava a tutta velocità, il mio ex compagno di scuola non vedendomi risalire era sceso ed era rimasto fermo ad osservarmi per molto tempo, intuendo i miei turbamenti mi ha toccata una spalla facendomi trasalire, poi con voce tenue e sensuale mi ha sussurrato: "credo che tu abbia il desiderio di entrare li dentro", ha preso un mazzo di chiavi ed ha aperto la serratura poi ha spinto il cancello che si è aperto con un sinistro cigolio, sono entrata con le gambe tremanti, in preda ad una fortissima emozione gli ho chiesto di chiudermi dentro.
Ha acconsentita alla mia richiesta, ha chiuso il cancello a chiave mentre io mi appoggiavo alle sbarre infilando le braccia tra di esse, l'ho visto allontanarsi per tornare subito dopo con un paio di manette che prontamente ha chiuso sui miei polsi, "queste sono l'eredità del vecchio proprietario, credo che le usasse per immobilizzare le sue vittime", cosi facendo non solo aveva chiusa dentro la cella ma anche ammanettata alle sbarre.
La situazione era diventata molto eccitante, così il mio ex
compagno di scuola ha aperto la cella, è entrato dentro e si è
posizionato dietro di me, mi ha strappato di dosso i vestiti comprese le mutandine e mi ha scopato con grande intensità, ho urlato il mio
piacere raggiungendo un incredibile orgasmo.
Ero
estremamente felice, non volevo che quell' incontro finisse troppo
presto, cosi gli ho chiesto di lasciarmi rinchiusa ancora li dentro,
ha aperto le manette, per liberarmi dalle sbarre, poi le ha chiuse
nuovamente sui polsi ed è uscito dalla cella lasciandomi sola e sua prigioniera come gli avevo chiesto............................
L’innocenza di una spallata in centro….
RispondiEliminaA chi non piacerebbe rinchiuderti in una cella, ammanettarti alle sbarre e scoparti fino a quando esaurisci tutte le forze.
RispondiEliminaSono felice che anche un amico ritrovato abbia avuto questa opportunita, sarebbe bello e molto eccitante tu gli concedessi il biss.
Ad un amico non gli si dice mai di no....................