Avevo ritrovato una vecchia amica, mi aveva invitata a casa sua per
rivivere una nostra esperienza passata, mi ero meravigliata che me
l'avesse chiesta di nuovo, visto che avevo sfogato su di lei la mia
rabbia repressa ricoprendola di lividi per poi lasciarla legata come
un salame, ma al contrario di quanto potessi pensare era rimasta
molto soddisfatta ed ora dopo moltissimo tempo mi ha chiesto di farlo
ancora una volta.
Non
ho saputo resistere alla tentazione di martoriarla ancora una volta,
gli ho detto che avrei accettato ad una sola condizione: una volta
iniziato quel gioco perverso non mi sarei fermata per nessuna ragione
al mondo, ha accettato le mie condizioni, si è fatta legare e
percuotere con una grossa paddle ed alla fine soddisfatta della mia
prestazione mi ha fatto pure un regalo facendomi promettere che lo
avrei aperto solo dopo essere arrivata a casa mia.
Appena
entrata in casa, non ho resistito alla curiosità, volevo sapere cosa
c'era dento quel pacchetto, cosi sono andata in camera, l'ho
appoggiato sul letto e l'ho aperto, non credevo ai miei occhi, la mia
amica mi aveva fatto un regalo veramente eccezionale: una serie di
anelli per polsi e caviglie con serratura, simili ai ceppi usati
nell'antichità per imprigionare gli schiavi e due lunghe aste di
metallo con anelli all'estremità per tenere gambe e braccia
divaricate, numerosi lucchetti pronti all'uso e per finire una
bellissima ball-gag in metallo luccicante.
Era
un bellissimo regalo, ho preso tra le mani la ball-gag e me la sono
messa subito in bocca per provarla, era perfetta, della giusta
misura, mi sono eccitata al punto che ho deciso di tenerla, l'ho
allacciata dietro la testa ed ho provato subito un brivido di
piacere, poi ho raccolto gli anelli e dopo averli tenuti tra le mani
ammirandone la consistenza e la bellezza non ho resistito altre,
quelli piu grossi li ho messi intorno alle mie caviglie ed ho fatto
scattare le serrature, non ancora soddisfatta ho fatto la stesa cosa
con quelli più piccoli, li ho messi sui polsi e li ho chiusi, stavo
provando una sensazione di grande eccitamento, gli anelli erano molto
consistenti e facevano sentire il loro peso e questo mi piaceva e mi
eccitava a tal punto che ho voluto provare anche le barre d'acciaio,
le ho prese insieme ai lucchetti perché avevo voglia di capire cosa
avrei provato dopo averle posizionate al loro posto e chiuse
saldamente con i lucchetti.
Ho avvicinato l'occhiello della barra d'acciaio all'anello della caviglia destra e li ho uniti con il lucchetto, poi ho fatto la stessa cosa con la sinistra, adesso le mie gambe erano bloccate e divaricate, stavo provando una nuova esperienza e questo mi eccitava moltissimo, cosi ho voluto fare la stessa cosa con le braccia, ho bloccato con un altro lucchetto il polso sinistro all'altra barra, poi dopo molte difficoltà sono riuscita a bloccare anche il polso destro.
Adesso
ero completamente immobilizzata dalle sbarre d'acciaio con le gambe e
le braccia allargate, potevo muovermi ma non riuscivo ne a camminare
ne ad usare le mani, quel tipo di restrizioni per me era una novità
e per questo mi stavo eccitando moltissimo, avrei voluto toccarmi per
procurarmi un eccellente orgasmo ma le mani rimanevano talmente
larghe che non riuscivo ad arrivare dove avrei voluto.
Ho trascorso un bel po' di tempo sdraiata sul letto muovendomi in tutte le direzioni per cercare posizioni piacevoli senza mai riuscirci, infine dopo un lungo tempo passato a cercare soluzioni piacevli ho deciso che era arrivato il momento di liberarmi, ho cercato le chiavi per aprire i lucchetti ma non sono riuscita a trovarle, ho pensato che fossero rimaste nella carta dell'imballo, cosi ho rovistato dentro la scatola scuotendola per vedere se fossero rimaste al suo interno ma non sono riuscita a trovarle, ho guardato intorno al letto immaginandomi che fossero cadute, ma tutto è risultato inutile, allora ho capito perché Matilde voleva che aprissi il regalo solo dopo essere arrivata a casa, aveva capito che dopo aver aperto il regalo, vedendo quello che conteneva mi sarei eccitata ed avrei commesso l'imprudenza di legarmi senza pensare a come uscirne e cosi è stato, le chiavi se le era trattenute lei e cosi adesso mi trovavo nei guai.
Per
uscire da quella situazione dovevo chiedere aiuto al mio fidanzato,
mi sono rassegnata e tranquillizzata ed ho aspettato che tornasse a
casa, è passato molto tempo prima del suo arrivo e l'attesa è stata
lunga e spasmodica, non essendo abituata a stare per molto tempo in
quella posizione ho iniziato ad avere dei crampi e forti dolori in
tutto il corpo, il tempo non passava mai, poi finalmente l'ho sentito
arrivare, gli ho subito chiesto di liberarmi, ma dalla mia bocca è
uscito solo un rantolio incomprensibile.
Appena è entrato in casa e mi ha vista bloccata in quel modo ha scambiato la mia richiesta di aiuto per qualcos'altro e si è subito eccitato e ritenendo, giustamente, che la mia posizione fosse un regalo per lui ed il mugolio una richiesta esplicita di sesso, mi ha fatta appoggiare al letto con la pancia, mi ha stappato di dosso tutti gli indumenti che portavo e mi ha scopato da dietro con grandissima intensità e potenza, avrei voluto dirgli che non era quello che desideravo in quel momento ma la ball-gag che era nella mia bocca lasciava uscire solo languidi mugolii che lui scambiava per il mio piacere, nonostante la posizione scomoda ed i forti dolori agli arti ho gustato molto quella inaspettata e bellissima scopata.
Dopo
essersi rimesso in ordine è andato in cucina e visto che non avevo
preparato la cena perché ero rimasta tutta la sera legata, è
tornato dicendomi: "visto che no hai preparato nulla da
mangiare, io vado al ristorante sotto casa, tu rimani pure a goderti
quei nuovi attrezzi, ma fai con calma, prenditi tutto il tempo
necessario per soddisfare il tuo piacere, non ti voglio mettere
fretta", gli avrei voluto dire: "ma quale fretta, devi
liberarmi perché da sola non ci riesco", ma dalla mia bocca è
uscito un lunghissimo mugolio che lui ancora una volta ha scambiato
per la mia approvazione, è uscito lasciandomi sola nel mio dolore.
Quando è tornato ero agitatissima, allora mi ha tolto la ball-gag per ascoltare quello che volevo dirgli, con un po' di affanno gli ho spiegato quello che era successo e che avevo fatto e che adesso avevo bisogno del suo aiuto, doveva andare a prendere le chiavi a casa di Matilde per potermi liberarmi, ha detto che era troppo lontano e che era molto stanco, la soluzione più giusta era quella di tagliare le restrizioni per riacquistare la mia libertà, gli ho detto: "assolutamente di no", non gli avrei mai permesso di distruggere quei meravigliosi regali, allora mi ha rimesso in bocca la ball-gag ed è andato a dormire dicendomi che se le cose stavano in questo modo sarebbe andato a prendere le chiavi il mattino successivo perché adesso era troppo stanco e non aveva voglia di rimettersi in macchina.
Mi
sono messa l'animo in pace, ho accettato la sua decisione sperando
che nella notte possa avere un ripensamento o magari gli ritorni la
voglia di scoparmi, vedremo..................