Marilena è una mia amica, anche lei amante del bondage, non aveva
mai avuto luoghi adatti per sfruttare la sua passione, cosi appena ha
avuto a disposizione una settimana di ferie nel mio stesso periodo mi
ha fatto una proposta particolare: sfruttare il dungeon nella mia
casa di campagna, fingere di essere state rapite e tenute rinchiuse
ed incatenate per tutta la durata delle ferie.
La
sua proposta era alquanto bizzarra, passare una settimana in catene
sarebbe stato molto duro e stressante, Marilena, per quello che ne
sapevo, si era sempre legata da sola e non credo la sua prigionia sia
durata più di un'ora, quindi non aveva esperienza per affrontare una
lunga detenzione, non potevo immaginare come avrebbe reagito se per
caso a meta percorso iniziasse a manifestare insofferenze, allora
sarebbe un grosso problema, gliel'ho fatto notare ma lei è stata
determinata ed remissiva, avrebbe accettato e sopperito ogni
imprevisto che fosse capitato ed era talmente determinata che non
avrebbe rinunciato per nessuna ragione, tutto sommato la sua proposta
mi piaceva e mi eccitava e vista la sua insistenza e determinazione
ho finito per accettare, ma doveva obbedire incondizionatamente ai
miei ordini.
Generalmente
con il mio compagno, andiamo nella nostra casa in compagna il venerdì
al termine del lavoro e rientriamo in città la domenica sera, ebbene
invece di rientrare in città avremo dato inizio alla nostra
avventura, il mio compagno ci avrebbe incatenate e rinchiuse nel
dungeon dopo di che se ne sarebbe andato rientrando in città, la
nostra prigionia sarebbe durata fino al venerdì sera quando sarebbe
tornato per il fine settimana, in questo modo non avevamo nessuna
possibilità di interrompere la nostra avventura ne avremo potuto
chiedere aiuto.
Ho
acquistato un' altro paio di manette, del tipo che usavano per gli
schiavi con la chiusura con ribattino, ideali per quello che avremo
fatto, un tappeto isolante da proteggerci dall' umidità del
pavimento, acqua e cibo per una settimana, ho predisposto tutto il
necessario nel dungeon e giunto il momento tanto atteso ci siamo
preparate per la nostra pazza avventura.
In
primo luogo ci siamo spogliate completamente, poi ho messo le nuove
manette intorno agli arti della mia amica e con un martello ho
provveduto a chiudere saldamente i ceppi, nello stesso modo in cui
venivano incatenati gli schiavi, avevo portato anche un collare con
una lunga catena, l'ho messo intorno al collo di Marilena e sempre
con il martello l'ho chiuso saldamente sul suo collo, poi ho eseguito
le stesse operazione su di me, infine ho raccolto la catena che
pendeva del suo collare ed insieme siamo scese nel dungeon.
Una volta entrate, per prima cosa ho bloccato la catena che pendeva dal suo collo ad un grosso anello sul muro con un lucchetto, poi sono andata verso il grosso cancello, l'ho spinto e l'ho chiuso a chiave, poi l'ho ho estratta dalla toppa e l'ho gettata lontano attraverso le sbarre insieme a tutte le altre chiavi che sarebbero servite per la nostra libertà, poi sono tornata verso Marilena, ho raccolto la catena che pendeva dal mio collare e l'ho fissata a solito anello a cui avevo incatenato la mia amica, a questo punto non avevamo nessuna possibilità di liberarci tanto meno di poter evadere da quella cella.
Legare
Marilena con quelle catene e stata una cosa eccitatissima, ogni colpo
di martello che toglieva inesorabilmente la sua libertà mi eccitava
e mi faceva godere in un modo incredibile, tutta l'operazione è
avvenuta sotto la supervisione del mio compagno che ci guardava
divertito, poi dopo aver constatato che avevamo fatto tutto come
avevamo programmato, la sua presenza non era più necessaria, cosi ha
raccolto il martello ed il piccolo incudine che erano serviti per
incatenarci, le chiavi che erano per terra fuori dal dungeon, ha
spento la luce e se n'è andato.
E'
arrivato subito il primo imprevisto, Marilena non aveva calcolato che
saremo rimaste al buio, la pochissima luce che poteva entrava dentro
proveniva da una piccolissima finestrella in alto sulla parete che
pero il mio compagno aveva provveduto ad oscurare senza farcelo
sapere, è entrata subito in uno stato di agitazione, ha tentato di
liberarsi dalle catene ma era assolutamente impossibile, non c'era
nessuna possibilità di una fuga per nessuna delle due, quella dove
ci trovavamo si poteva classificare come una vera prigione, dalla
quale non saremo mai potute uscire senza l'aiuto del mio compagno e
questo sarebbe avvenuto dopo un lunghissimo periodo, un'intera
settimana come avevamo programmato.
Dopo
il primo attimo di smarrimento sono riuscita a farla rilassare e
fargli capire che agitarsi non le sarebbe servito a nulla, cosi si è
tranquillizzata ed ha trascorso la prima notte in modo sereno, ha
dormito sempre abbracciata a me ma prima di addormentarsi ha voluto
essere coccolata, baciata e leccata, l'ho fotto con immenso
piacere, l'ho portata ad un godimento ed un rilassamento incredibile.
Al
mattino è arrivato il secondo problema, mi ero dimenticata di
portare un wc chimico e non avevo calcolato che la lunghezza della
catena a cui eravamo legate non ci permetteva di allontanarci più di
tanto da dove eravamo legate, cosi nostri bisogni li avremo dovuti
fare a ridosso del nastro giaciglio, nel dungeon non c'era lo scarico
per l'acqua ne qualcosa che che potesse raccogliere le nostre
deiezioni per cui saremo state in mezzo ai nostri escrementi per
tutto il tempo.
Appena Marilena si è resa conto di questo inconveniente voleva interrompere la sua prigionia, ma come avevamo programmato era impossibile, saremo dovute restare rinchiuse fino alla fine della settimana e questo non le piaceva, non era abituata alle difficoltà ed ha iniziato subito ad agitarsi ed a piangere, ci sono volute ancora le mie sapienti coccole e le sue catene a riportala alla ragione, ho faticato molto a convincerla che quel gioco una volta iniziato non si sarebbe interrotto per nessuna ragione al mondo e per questo piccola dimenticanza la nostra prigionia sarebbe stata molto più dura di quanto preventivato.
I
giorni passavano molto lentamente, le catene molto restrittive non ci
permettevano molti movimenti, Marilena si era immaginata un'avventura
molto divertente ed eccitante ma nella sua vita non aveva mai fatto
qualcosa del genere ed ora si trovava in grande difficoltà e ne
soffriva molto, mi ha spiegato che durante le sue esperienze era
stata legata ma per un tempo assai breve e non immaginava minimamente
quanto dura sarebbe stata questa detenzione ed adesso che si era
ritrovata in qualcosa più grande di quanto si poteva immaginare
stava crollando fisicamente sia moralmente e nonostante la mia
vicinanza ed il mio conforto non riusciva a rendere quell'avventura
entusiasmante come aveva immaginato, in più l'estrema vicinanza dei
nostri maleodoranti bisogni la deprimevano ancor di più, l'unico
modo per tirarla su di morale era coccolarla, baciarla e leccarla
all'infinito, solo cosi dimenticava il suo stato di prigioniera.
Finalmente
dopo un lunghissimo periodo di prigionia è arrivato il giorno della
liberazione, il mio compagno è sceso nel dungeon, con una grossa
cesoia ha tagliato le catene, lasciandoci pero le manette hai polsi e
le caviglie e vedendo tutto quel lerciume che avevamo fatto ci ha
ordinato di pulire tutto il locale prima di salire, Marilena non era
molto d'accordo, voleva andarsene subito a casa, ma poi vista la
determinazione del mio compagno ha cambiato idea ed a malincuore ha
iniziato insieme a me a rimettere in ordine quella che era stata la
nostra cella per una settimana.
Fare
le pulizie con le mani incatenate è una cosa che mi è sempre
piaciuta, mi ha rialzato il morale, è stato tutto molto difficile ma
molto delizioso e nonostante Marilena fosse molto riluttante alla
fine abbiamo reso il dungeon pulito e lucido come uno specchio.
Al termine delle pulizie siamo salite al piano superiore ed avremo voluto essere liberate subito, ma il mio compagno non era d'accordo, ci ha detto con un sorrisetto che no prometteva niente di buono: "ancora non hanno pagato il riscatto quindi dovete considerarvi ancora delle prigioniere" non aveva nessuna intenzione di liberarci, questa cosa mi piaceva molto, dopo una settimana di sofferenza finalmente un po' di piacere.
Siamo
andate a farci una doccia ed è stato bellissimo, per lavarci in
tutte le parti del corpo ci siamo aiutate a vicenda e questo mi ha
eccitata molto, l'ho trovato bello e rilassante.
Nel
frattempo il mio compagno aveva preparato la cena, ci siamo
accomodate a tavola, ma le catene non ci consentivano di poter
mangiare restando sedute a tavola, cosi ha preso i piatti e li ha
appoggiati sul pavimento dicendoci che avremo dovuto mangiare come lo
fa il cane, mangiare in quel modo è molto umiliante, ma in me ha
provocato uno stato di eccitazione incredibile, mi sono messa a
quattro zampe ed ho iniziato a mangiare senza utilizzare le mani,
prendendo direttamente il cibo dalla ciotola con la bocca.
Mentre
stavo mangiando in quel modo, il mio compagno vedendo il mio bel culo
nella posizione che a lui piace tanto, mi è venuto dietro e mi ha
scopato di brutto facendo la mia felicita, era una settimana che
aspettavo questo momento e me lo sono goduto molto intensamente, solo
dopo la fantastica scopata mi ha permesso di continuare a mangiare,
Marilena è rimasta per tutto il tempo immobile ad osservarci e
chissà se anche lei avrebbe voluto partecipare, la prossima volta
che ci incontreremo glielo chiederò.
Finalmente,
dopo una settimana, siamo state liberate dalle catene riacquistando
la nostra sospirata libertà............
Ho
sentito Marilena alcuni giorno dopo e mi detto che quella esperienza
gli è stata più che sufficiente ed in futuro non ripeterà mai più
qualcosa di simile.........io al contrario me la sono goduta
moltissimo anche se abbiamo avuto qualche piccolo inconveniente, è
stata un'avventura fuori dal comune e se riavrò l'occasione non me
la lascerò sfuggire in nessun modo ................