24 settembre 2025

215 - Una settimana in catene........

Marilena è una mia amica, anche lei amante del bondage, non aveva mai avuto luoghi adatti per sfruttare la sua passione, cosi appena ha avuto a disposizione una settimana di ferie nel mio stesso periodo mi ha fatto una proposta particolare: sfruttare il dungeon nella mia casa di campagna, fingere di essere state rapite e tenute rinchiuse ed incatenate per tutta la durata delle ferie.

La sua proposta era alquanto bizzarra, passare una settimana in catene sarebbe stato molto duro e stressante, Marilena, per quello che ne sapevo, si era sempre legata da sola e non credo la sua prigionia sia durata più di un'ora, quindi non aveva esperienza per affrontare una lunga detenzione, non potevo immaginare come avrebbe reagito se per caso a meta percorso iniziasse a manifestare insofferenze, allora sarebbe un grosso problema, gliel'ho fatto notare ma lei è stata determinata ed remissiva, avrebbe accettato e sopperito ogni imprevisto che fosse capitato ed era talmente determinata che non avrebbe rinunciato per nessuna ragione, tutto sommato la sua proposta mi piaceva e mi eccitava e vista la sua insistenza e determinazione ho finito per accettare, ma doveva obbedire incondizionatamente ai miei ordini.

Generalmente con il mio compagno, andiamo nella nostra casa in compagna il venerdì al termine del lavoro e rientriamo in città la domenica sera, ebbene invece di rientrare in città avremo dato inizio alla nostra avventura, il mio compagno ci avrebbe incatenate e rinchiuse nel dungeon dopo di che se ne sarebbe andato rientrando in città, la nostra prigionia sarebbe durata fino al venerdì sera quando sarebbe tornato per il fine settimana, in questo modo non avevamo nessuna possibilità di interrompere la nostra avventura ne avremo potuto chiedere aiuto.

Ho acquistato un' altro paio di manette, del tipo che usavano per gli schiavi con la chiusura con ribattino, ideali per quello che avremo fatto, un tappeto isolante da proteggerci dall' umidità del pavimento, acqua e cibo per una settimana, ho predisposto tutto il necessario nel dungeon e giunto il momento tanto atteso ci siamo preparate per la nostra pazza avventura.

In primo luogo ci siamo spogliate completamente, poi ho messo le nuove manette intorno agli arti della mia amica e con un martello ho provveduto a chiudere saldamente i ceppi, nello stesso modo in cui venivano incatenati gli schiavi, avevo portato anche un collare con una lunga catena, l'ho messo intorno al collo di Marilena e sempre con il martello l'ho chiuso saldamente sul suo collo, poi ho eseguito le stesse operazione su di me, infine ho raccolto la catena che pendeva del suo collare ed insieme siamo scese nel dungeon.

Una volta entrate, per prima cosa ho bloccato la catena che pendeva dal suo collo ad un grosso anello sul muro con un lucchetto, poi sono andata verso il grosso cancello, l'ho spinto e l'ho chiuso a chiave, poi l'ho ho estratta dalla toppa e l'ho gettata lontano attraverso le sbarre insieme a tutte le altre chiavi che sarebbero servite per la nostra libertà, poi sono tornata verso Marilena, ho raccolto la catena che pendeva dal mio collare e l'ho fissata a solito anello a cui avevo incatenato la mia amica, a questo punto non avevamo nessuna possibilità di liberarci tanto meno di poter evadere da quella cella.

Legare Marilena con quelle catene e stata una cosa eccitatissima, ogni colpo di martello che toglieva inesorabilmente la sua libertà mi eccitava e mi faceva godere in un modo incredibile, tutta l'operazione è avvenuta sotto la supervisione del mio compagno che ci guardava divertito, poi dopo aver constatato che avevamo fatto tutto come avevamo programmato, la sua presenza non era più necessaria, cosi ha raccolto il martello ed il piccolo incudine che erano serviti per incatenarci, le chiavi che erano per terra fuori dal dungeon, ha spento la luce e se n'è andato.

E' arrivato subito il primo imprevisto, Marilena non aveva calcolato che saremo rimaste al buio, la pochissima luce che poteva entrava dentro proveniva da una piccolissima finestrella in alto sulla parete che pero il mio compagno aveva provveduto ad oscurare senza farcelo sapere, è entrata subito in uno stato di agitazione, ha tentato di liberarsi dalle catene ma era assolutamente impossibile, non c'era nessuna possibilità di una fuga per nessuna delle due, quella dove ci trovavamo si poteva classificare come una vera prigione, dalla quale non saremo mai potute uscire senza l'aiuto del mio compagno e questo sarebbe avvenuto dopo un lunghissimo periodo, un'intera settimana come avevamo programmato.

Dopo il primo attimo di smarrimento sono riuscita a farla rilassare e fargli capire che agitarsi non le sarebbe servito a nulla, cosi si è tranquillizzata ed ha trascorso la prima notte in modo sereno, ha dormito sempre abbracciata a me ma prima di addormentarsi ha voluto essere coccolata, baciata e leccata, l'ho fotto con immenso piacere, l'ho portata ad un godimento ed un rilassamento incredibile.

Al mattino è arrivato il secondo problema, mi ero dimenticata di portare un wc chimico e non avevo calcolato che la lunghezza della catena a cui eravamo legate non ci permetteva di allontanarci più di tanto da dove eravamo legate, cosi nostri bisogni li avremo dovuti fare a ridosso del nastro giaciglio, nel dungeon non c'era lo scarico per l'acqua ne qualcosa che che potesse raccogliere le nostre deiezioni per cui saremo state in mezzo ai nostri escrementi per tutto il tempo.

Appena Marilena si è resa conto di questo inconveniente voleva interrompere la sua prigionia, ma come avevamo programmato era impossibile, saremo dovute restare rinchiuse fino alla fine della settimana e questo non le piaceva, non era abituata alle difficoltà ed ha iniziato subito ad agitarsi ed a piangere, ci sono volute ancora le mie sapienti coccole e le sue catene a riportala alla ragione, ho faticato molto a convincerla che quel gioco una volta iniziato non si sarebbe interrotto per nessuna ragione al mondo e per questo piccola dimenticanza la nostra prigionia sarebbe stata molto più dura di quanto preventivato.

I giorni passavano molto lentamente, le catene molto restrittive non ci permettevano molti movimenti, Marilena si era immaginata un'avventura molto divertente ed eccitante ma nella sua vita non aveva mai fatto qualcosa del genere ed ora si trovava in grande difficoltà e ne soffriva molto, mi ha spiegato che durante le sue esperienze era stata legata ma per un tempo assai breve e non immaginava minimamente quanto dura sarebbe stata questa detenzione ed adesso che si era ritrovata in qualcosa più grande di quanto si poteva immaginare stava crollando fisicamente sia moralmente e nonostante la mia vicinanza ed il mio conforto non riusciva a rendere quell'avventura entusiasmante come aveva immaginato, in più l'estrema vicinanza dei nostri maleodoranti bisogni la deprimevano ancor di più, l'unico modo per tirarla su di morale era coccolarla, baciarla e leccarla all'infinito, solo cosi dimenticava il suo stato di prigioniera.

Finalmente dopo un lunghissimo periodo di prigionia è arrivato il giorno della liberazione, il mio compagno è sceso nel dungeon, con una grossa cesoia ha tagliato le catene, lasciandoci pero le manette hai polsi e le caviglie e vedendo tutto quel lerciume che avevamo fatto ci ha ordinato di pulire tutto il locale prima di salire, Marilena non era molto d'accordo, voleva andarsene subito a casa, ma poi vista la determinazione del mio compagno ha cambiato idea ed a malincuore ha iniziato insieme a me a rimettere in ordine quella che era stata la nostra cella per una settimana.

Fare le pulizie con le mani incatenate è una cosa che mi è sempre piaciuta, mi ha rialzato il morale, è stato tutto molto difficile ma molto delizioso e nonostante Marilena fosse molto riluttante alla fine abbiamo reso il dungeon pulito e lucido come uno specchio.

Al termine delle pulizie siamo salite al piano superiore ed avremo voluto essere liberate subito, ma il mio compagno non era d'accordo, ci ha detto con un sorrisetto che no prometteva niente di buono: "ancora non hanno pagato il riscatto quindi dovete considerarvi ancora delle prigioniere" non aveva nessuna intenzione di liberarci, questa cosa mi piaceva molto, dopo una settimana di sofferenza finalmente un po' di piacere.

Siamo andate a farci una doccia ed è stato bellissimo, per lavarci in tutte le parti del corpo ci siamo aiutate a vicenda e questo mi ha eccitata molto, l'ho trovato bello e rilassante.

Nel frattempo il mio compagno aveva preparato la cena, ci siamo accomodate a tavola, ma le catene non ci consentivano di poter mangiare restando sedute a tavola, cosi ha preso i piatti e li ha appoggiati sul pavimento dicendoci che avremo dovuto mangiare come lo fa il cane, mangiare in quel modo è molto umiliante, ma in me ha provocato uno stato di eccitazione incredibile, mi sono messa a quattro zampe ed ho iniziato a mangiare senza utilizzare le mani, prendendo direttamente il cibo dalla ciotola con la bocca.

Mentre stavo mangiando in quel modo, il mio compagno vedendo il mio bel culo nella posizione che a lui piace tanto, mi è venuto dietro e mi ha scopato di brutto facendo la mia felicita, era una settimana che aspettavo questo momento e me lo sono goduto molto intensamente, solo dopo la fantastica scopata mi ha permesso di continuare a mangiare, Marilena è rimasta per tutto il tempo immobile ad osservarci e chissà se anche lei avrebbe voluto partecipare, la prossima volta che ci incontreremo glielo chiederò.

Finalmente, dopo una settimana, siamo state liberate dalle catene riacquistando la nostra sospirata libertà............

Ho sentito Marilena alcuni giorno dopo e mi detto che quella esperienza gli è stata più che sufficiente ed in futuro non ripeterà mai più qualcosa di simile.........io al contrario me la sono goduta moltissimo anche se abbiamo avuto qualche piccolo inconveniente, è stata un'avventura fuori dal comune e se riavrò l'occasione non me la lascerò sfuggire in nessun modo ................