29 settembre 2024

203 - Gloria

La conoscevo fin dai tempi della scuola ma ci eravamo frequentate pochissimo, sapevo che era un'assidua lettrice del mio blog, che gestisco e firmo con un nome di fantasia, non so come abbia fatto ma l'ha collegato a me, molto probabilmente, frequentando amici comuni, ha carpito quell'informazione che doveva rimanere segreta e da quel momento ha fatto di tutto per avvicinarmi ed instaurare una solida amicizia, ero molto incerta sulle sue intenzioni ma poi mi sono lasciata convincere ed ho accettato di esserle amica.

Ha iniziato subito a farmi domande mirate, voleva conoscere tutto, chiedeva continuamente delucidazioni sulle mie avventure pretendendo che le raccontassi ogni particolare, in modo ossessivo chiedeva consigli ed appena li aveva ricevuti si comportava in modo completamente opposto e questo suo modo di fare mi irritava enormemente, comunque per non compromettere l'amicizia accettavo passivamente questo suo comportamento ma in cuor mio non ero felice e mi irritavo enormemente.

All'inizio si limitava solo a fare domande, non mi chiedeva di partecipare a qualche avventura e questo mi lasciava dei dubbi sulla sua sincerità, sono arrivata persino a sospettare che fosse interessata solo ai fatti miei e le avventure di bondage non le interessavano per niente, poi una mattina mi ha detto che era stata da Carlo, il quale gli aveva detto che aveva costruito nel mio seminterrato una "cella" per i miei giochi e desiderava tantissimo vederla.

Questa richiesta mi è sembrata troppo strana, lei che non aveva mai partecipato ad una avventura adesso voleva vedere la mia "stanza dei giochi", c'era qualcosa che non tornava, cosi ho colto l'occasione e gli ho fatto una proposta che non poteva rifiutare, le avrei concesso di visitare tutto il seminterrato ma doveva farlo nuda ed ammanettata per poter assaporare tutto il piacere che quell'avventura poteva trasmetterle, ha storto un po' la bocca, si vedeva benissimo che non le piaceva, ma la sua curiosità era cosi morbosa che ha accettato, le ho detto di venire a casa mia nel primo pomeriggio che avrei soddisfatto le sue richieste.

Il suoi comportamenti nei miei confronti mi avevano molto irritata e mi ero promessa di dargli una lezione che non se la sarebbe dimenticata ed il momento più opportuno era arrivato, poco prima che arrivasse, sono scesa nel seminterrato ed ho attivato i timer per un tempo di 24 ore, poi tornata al piano superiore, mi sono seduta e rilassata sul divano ed ho aspettato il suo arrivo.

La sua curiosità era molto forte, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di soddisfarla, cosi l'ho fatta spogliare, perché ritengo che le mie avventure siano molto più eccitanti se non abbiamo vestiti addosso, l'ha fatto e dopo essersi spogliata si è lasciata ammanettare con leg-irons sulle caviglie ed un paio di manette sui polsi dalle quali pendeva una catena lunga un metro e mezzo con in cima la piastra per l'elettromagnete, era molto impacciata, ma non poteva sottrarsi, doveva appagare la sua curiosità.

L'ho accompagnata nel seminterrato sorreggendola per un braccio ed una volta giunti davanti alla bellissima cella si è fermata davanti alle grosse sbarre che delimitavano la cella come incantata e dopo il primo attimo di stupore ha preso l'iniziativa ed è entrata dentro.

Ero certa che se le comandavo qualcosa avrebbe risposto al contrario al mio consiglio, cosi le ho chiesto di non chiudere il cancello e lei puntualmente l'ha spinto per chiuderlo ed appena è arrivato a contatto con il telaio si è chiuso inesorabilmente, proprio come avevo previsto.

Appena si è resa conto di essere rimasta chiusa dentro la cella, prima ha provato ad aprire il cancello, poi vedendo che non era possibile mi ha chiesto aiuto, la mia vendetta non era terminata cosi gli ho detto mentendo spudoratamente: "la chiave per aprire la cella sta nella placca di metallo che è in cima alla catena delle manette, la devi avvicinare al sensore di sinistra che è fissato sulla parete in fondo alla cella ed il cancello si aprirà", ed anche questa volta mi ha disobbedito ed l'ha avvicinato all'elettromagnete opposto, la scelta del sensore era una mia scusa tanto l'effetto sarebbe stato il solito, ma ciò non toglie che anche stavolta ha voluto fare di testa sua ed è rimasta inesorabilmente  incatenata alla parete.

Era chiusa dentro la cella ed in più incatenata al muro, era impaurita ed indispettita, non poteva immaginare quello che le era accaduto, mi ha chiesto insistentemente di farla uscire, ero felice, avevo raggiunto il mio scopo e con una grandissima soddisfazione gli ho detto: "vedi cara, tu non mi hai voluto ascoltare, ti ho detto di non chiudere il cancello e tu l'hai chiuso, ti ho detto di avvicinare la piastra al sensore di sinistra e tu l'hai avvicinato a quello di destra, suppongo che Carlo oltre che informarti della presenza della cella nel mio seminterrato ti avrà senz'altro informata che ci sono numerosi timer che comando tutti i meccanismi il quale una volta attivati non c'è modo di fermarli, per cui dovrai startene legata e rinchiusa fino allo scadere del tempo impostato che scadrà domani a mezzogiorno, ti auguro una buona permanenza ed un buon divertimento, io godo molto quando sono legata prova a godere anche tu.......", ho girato i tacchi e me ne sono andata.

Credo che dopo questa esperienza ci penserà due volte prima di fare di testa sua, molto probabilmente perderò un'amica, ma alla fine se l'è andata a cercare..................... aveva ricevuto una dura lezione ed io mi sono sentita pienamente soddisfatta del mio operato......................