E' ben noto a tutti i miei amici il mio modo di essere e di
comportarmi e fino ad ora nessuno ha avuto modo di risentirne o di
sentirsi offeso, certo, non mi faccio scrupolo di andare a letto con
qualche marito o compagno di una mia amica, ma tutto resta confinato
in una occasione particolare e dopo tutto ritorna come prima, non ho
mai avuto il sospetto che qualche mia amica ne fosse risentita fino a
qualche giorno fa.
Il
gruppo delle mie amiche hanno organizzato una cena, esclusivamente
donne, nella casa sulla collina, avuta in prestito per l' occasione
del mio amico Filippo, questo incontro avrebbe favorito un
riavvicinamento e rafforzato la nostra amicizia, in quanto molte di
noi si erano trasferite per vari motivi altrove.
Ci
siamo ritrovate tutte intorno ad un tavolo lautamente imbandito ed
abbiamo iniziato a mangiare e bere copiosamente ricordando le nostre
avventure, dopo alcune ore, dopo aver scolato numerose bottiglie i
freni inibitori erano praticamente scomparsi, qualcuna raccontava
fatti ed esperienze personali, qualcuna con astuzia e grande perizia
pretendeva che venissero raccontati fatti privati, piccanti, dalle
altre, pretendendo di conoscere tutti i segreti nascosti che ognuno
ha nella propria coscienza.
Sceso
l' ultimo scalino ci siamo trovate davanti quella cella che tanto mi
aveva fatto soffrire ed impazzire di felicità, la mia amica con fare
autoritario mi ha spinta dentro dicendomi: "visto che sei un'
esperta ed una habitué di questo luogo facci vedere quello che c' è
all' interno e come si usa", avevano scoperto il mio segreto,
cosi mi sono lasciata andare, sono entrata ed ho illustrato tutti gli
oggetti che erano al suo interno, "non essere timida, dacci una
dimostrazione, siamo curiose", cosi incitata ho raccolto da
terra la lunga catena fissata al muro da cui pendevano dei grossi
ceppi i quali li ho bloccati ai miei polsi ed alle caviglie, poi ho
mostrato le mie braccia in modo che tutte vedessero, ho fatto vedere
loro che una volta chiusi senza la chiave era impossibile fuggire,
pensavo che la dimostrazione fosse finita, mi sono chinata per
raccogliere la chiave per liberarmi ma la mia amica è stata più
veloce di me, l' ha raccolta e sventolata sotto il mio naso, tutte
ridevano ma non erano soddisfatte, quel sorriso sui loro volti non
preannunciava niente di buono.
Nei
giorni successivi, al mattino, veniva una delle complici a portarmi
del cibo e dell' acqua e poi se ne andava senza nemmeno scambiare una
parola, al contrario i loro uomini, venuti a conoscenza del fatto si
sono organizzati e puntualmente al pomeriggio si presentavano con
cibi e bevande, poi dopo il banchetto iniziava la festa a base di
sesso che andava avanti fino a notte, da quella situazione assurda ne
uscivo pienamente soddisfatta, non solo continuavo a scopare con i
loro compagni ma lo facevo nel modo che più mi piaceva senza che
loro sospettassero minimamente ciò che accadeva dopo che se ne erano
andate.
Qualcuno
avrebbe voluto liberarmi per porre termine a questa assurda vicenda,
ma io mi sono opposta, non volevo dare la soddisfazione di essermi
pentita nei loro confronti, ma soprattutto non volevo che quelle
"orge" terminassero, la situazione era troppo eccitante e
goduriosa per interromperla, cosi sono stata al gioco ed ho aspettato
fino a quando, convinte di avermi punito abbastanza, mi hanno
liberato.
Dopo
questa incredibile esperienza continuerò senza tregua a scopare con
i loro mariti e compagni e spero vivamente che se ne accorgano e mi
puniscano ancora allo stesso modo.....................