8 agosto 2011

Paint ball

I miei amici avevano organizzato una battaglia "paint ball", un gioco di guerra con fucili e pistole che sparano palle di vernice colorata, in un bosco poco distante dalla mia casa di campagna, quel gioco non mi piaceva molto anche perché io non ho molta dimestichezza con le armi ma per non essere la solita guastafeste ho accettato.
Ci siamo recati sul posto ed abbiamo formato due squadre, lo scopo era di dover conquistare le postazioni avversarie sparando e colpendo gli avversari o facendo prigionieri, siamo entrati nel bosco da due parti opposte e mimetizzandoci nell' ambiente circostante dovevamo individuare i nemici e colpirli o catturarli, camminare strisciando per il bosco per me era una vera tortura il più piccolo rametto era un' ostacolo insormontabile, mentre i miei amici che con grande agilità strisciavano tra gli arbusti e sparivano dalla mia vista, io riuscivo a percorrere solo pochi metri, in breve sono rimasta sola nel mezzo del bosco senza sapere più dove andare, ho cercato aiuto dai miei compagni ma erano spariti nel nulla come volatilizzati.



Dopo un lungo girovagare per il bosco ho trovato una stradella sulla quale mi sono incamminata, avevo percorso un breve tratto quando come i miei avversari sono usciti improvvisamente dal bosco circondandomi, il gioco era appena iniziato ed io ero già sono stata catturata, la mia amica Martina, in quel momento avversaria ha estratto dalla tasca un paio di manette e felicissima mi ha fatto sua prigioniera legando le mie mani dietro la schiena, poi  mi ha condotto al suo campo base, il percorso non è stato agevole, avevo avuto difficoltà a camminare per il bosco con le mani libere figuriamoci ammanettata, ho chiesto alla mia amica di liberarmi promettendogli che non sarei scappata ma è stata irremovibile ero sua prigioniera e quindi dovevo restare legata.


Dopo un lungo e durissimo percorso siamo arrivate al campo base, Martina mi ha fatto appoggiare con la schiena ad un albero ammanettandomi ad esso, poi si è seduta aspettando che i componenti della sua squadra tornassero al campo base, nel gioco della battaglia nel bosco non mi ero divertita molto ma adesso nelle vesti di prigioniera e per di più ammanettata ad un albero mi piaceva molto e mi eccitava pure, non mi importava quanto tempo sarei rimasta loro prigioniera, il piacere era essere legata.
Martina si è accorta della mia eccitazione e approfittando che i suoi compagni erano molto distanti è venuta vicino, mi ha slacciato i pantaloni per poi sfilarli ed incurante delle mie implorazioni a desistere mi ha tolto anche le mutandine per poi infilare la testa tra le mie gambe per leccarmi come solo lei sa fare facendomi raggiungere un incredibile meraviglioso orgasmo.
Soddisfatta mi ha rimesso i pantaloni appena un momento prima che tornassero i suoi compagni, i vincitori della battaglia, solo allora sono stata liberata, il gioco era terminato cosi ci siamo riuniti tutti, vincitori e vinti per un gustoso pranzo in mezzo al bosco,
Devo confessare che la più soddisfatta ero io per essere stata fatta prigioniera e soprattutto per aver ricevuto le attenzioni speciali di Martina.........................forse la prossima volta mi farò ancora catturare .......... chissà................

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