25 maggio 2018

Massima sicurezza

Da quando ho iniziato a navigare in internet la mia vita è cambiata, ho imparato molte cose nuove tra cui molte varianti per i miei giochi preferiti, fare acquisti in maniera semplice, sicura ma soprattutto anonima, sarebbe stato molto complicato per me entrare in un negozio ed acquistare due paia di manette, sono certa che non ne avrei mai avuto il coraggio e se anche l' avessi avuto mi posso immaginare il commesso che mi scruta da capo ai piedi facendosi chissà quali perverse domande sul mio conto, sarebbe stato molto imbarazzante e molto probabilmente sarei scappata dal negozio rossa in volto e senza comprare nulla, invece comodamente seduta in casa, al riparo da sguardi indiscreti posso scegliere tra migliaia di articoli, ordinarli e farmeli spedire a casa in perfetto anonimato, ed è in questo modo che la mia collezione si è incrementata a tal punto che, quando ho il desiderio di legarmi, non ho che l' imbarazzo della scelta su cosa usare.
Stavo cercando qualcosa di estremo, grosso, pesante e della massima sicurezza da cui sarebbe stato veramente impossibile fuggire, da un' accurata ricerca ho trovato un sito che vendeva degli anelli da chiudere su polsi e caviglie in acciaio di grosso spessore e con una serratura magnetica apribile solo con una chiave speciale e dotati di un anello a cui possono essere collegate delle catene, me ne sono innamorato subito e con la mia immaginazione mi sentivo già strettamente incatenata e senza la minima possibilità di fuga, ma non mi piaceva il modo con cui si collegavano le catene, volevo qualcosa di veramente forte e sapevo già come rimediare, cosi dopo attente misurazioni ne ho acquistate due per i polsi, due per le caviglie ed uno per il collo ed ho atteso pazientemente che mi arrivassero a casa.
Appena il corriere mi ha portato il pacco contenente i preziosi anelli, sono corsa subito dal mio amico Carlo e gli ho spiegato come avrei voluto modificarli, volevo che gli anelli fossero collegati tra di loro con una grossa catena, volevo la distanza tra i polsi dieci centimetri, tra le caviglie venti, infine al collare fosse fissata saldamente una lunga catena di circa due metri, mi piaceva che le catene avessero un grosso spessore perché quando le avrei usate volevo sentirne il peso gravare su di me ed immedesimarmi in una carcerata del medioevo e imprigionata come strega, il mio amico è stato ben lieto di aiutarmi ed in un paio di giorni mi avrebbe consegnato le catene modificate come desideravo.
Due giorni dopo mi ha chiamata dicendo che il lavoro era stato eseguito alla perfezione ed era a mia disposizione, sono subito corsa da lui, felice, eccitata ed impaziente di poter usare finalmente quelle splendide catene come mi ero sognata da molto tempo e come di consuetudine prima di consegnarmele ha voluto che le provassi in sua presenza, non ho perso tempo, mi sono immediatamente spogliata e mi sono fatta incatenare dalle sue sapienti mani, erano meravigliose mi calzavano perfettamente e devo dire che aveva fatto un lavoro eccellente proprio come gli avevo ordinato, non c' è stato bisogno di chiedermi nulla, sapevo già come desiderava essere ricompensato, mi sono inginocchiata e l' ho reso felice............
Dopo che mi ha liberato, ho raccolto le catene e le ho messe in una borsa per poterle portare a casa, avevo già in mente dove e come usarle, dovevo solo attendere il momento giusto, nel frattempo, appena giunta a casa, ho messo la chiave di un grosso lucchetto dentro il frizer in modo da inglobarla in un abbondante cubo di ghiaccio ed averlo pronto e disponibile al momento che avessi voluto usarlo, l' occasione giusta è capitata nel fine settimana, ero sola in casa e quello era il momento giusto, ho recuperato dal frizer il cubo di ghiaccio e sono andata a posizionarlo in alto dove, una volta incatenata, non avrei potuto arrivare, dentro quella che sarebbe stata la mia prigione, poi mi sono spogliata ed ho chiuso gli anelli sui miei arti poi il collare sul mio collo, ho messo la chiave magnetica dentro il cassetto della scrivania e raccolta la lunga catena sono scesa nuovamente nel seminterrato, ho infilato il grosso lucchetto nell' ultimo anello della catena e l' ho chiuso su un anello fissato nel muro, ho provato a liberarmi ma era veramente impossibile, ero felicissima le catene pesantissime mi davano un incredibile senso di impotenza e sottomissione, non c' era nessuna possibilità che potessi fuggire, la mi libertà dipendeva solo dal cubetto di ghiaccio che scigliendosi, mi avrebbe permesso di recuperare la chiave per potermi liberare e vista la grossezza del cubetto sarebbe dovuto passare molto tempo prima che si fosse completamente sciolto.
 Erano passate alcune ore da quando mi ero incatenata nello scantinato quando è apparso il mio compagno, era molto arrabbiato e mi ha ricordato che quello stesso giorno saremo dovuti essere in viaggio per quel week end che da molto tempo avevamo prenotato, presa dai miei giochi me ne ero completamente dimenticata, gli ho chiesto scusa pregandolo di liberarmi che mi sarei preparata in pochissimo tempo, era sul punto di farlo ma poi ha cambiato idea ed umore: "sono certo che preferisci restare incatenata piuttosto che venire con me........, oggi sono di buonumore e sono disposto ad accontentarti........" e cosi dicendo ha raccolto il grosso cubetto di ghiaccio è uscito portandolo via e chiudendo a chiave la porta, non sapevo cosa pensare, mi piaceva l' idea di restare incatenata ma non per tutto il week end e questo mi metteva in ansia, ho strattonato le catene senza minimamente riuscire a liberarmi, presa dal rimorso di averlo deluso ho provato a chiamarlo implorandolo di perdonarmi e liberarmi ma non ho ricevuto nessuna risposta, dopo un po' di tempo la porta si è aperta ed allora ho sperato che avesse cambiato idea ed invece dopo aver depositato per terra una scatola mi ha detto: "prevedo che mi assenterò per un lungo periodo ma non per questo voglio chi tu muoia di fame", ed è uscito di nuovo chiudendosi la porta alle spalle.
Avevo voluto portare al limite la mia fantasia incatenandomi con grossissime catene ed immedesimandomi in una schiava ribelle, per la mia esuberanza e voglia irrefrenabile di provare nuove emozioni mi ero dimenticata la cosa più importante, non vivevo da sola e lo avevo fatto arrabbiare ed adesso avrei pagato a caro prezzo quella dimenticanza, non avevo nessuna possibilità di fuggire da quel luogo e le grosse catene tanto desiderate mi davano un senso di oppressione e tristezza, ma non avevo scelta dovevo subire la punizione che mi ero ampiamente meritata.