16 settembre 2017

Sotterrata

Avere una casa in prossimità del lago ha reso le nostre vacanze molto piacevoli, non solo potevo prendere il sole al naturale, ma essendo un luogo molto ritirato potevamo giocare in ogni modo che ci passasse per la testa senza avere la preoccupazione di proteggerci da occhi indiscreti.
Il terreno intorno al lago era sabbioso quindi molto soffice, cosi al mio compagno è balenata una splendida idea, mi ha proposto di scavare una buca dentro la quale mi avrebbe sotterrata fino al collo, era un gioco che avevo fatto da bambina quando andavo al mare con la mia famiglia, cosi ho accettato con molto entusiasmo in modo da rivivere quei momenti felici.
Per creare un po’ di difficoltà ha voluto incatenarmi mani e piedi con delle catene pesanti che avevo portato e che fino ad oggi non avevo mai usato, dei pesanti ceppi ai polsi ed alle caviglie collegati con una grossa catena, poi ha preso una pala e mi ha accompagnata sulla riva del lago dove mi ha ordinato di scavare una buca, gli ho detto che essendo incatenata avevo molte difficoltà ad eseguire il suo ordine, ma è stato irremovibile, si è seduto su di un tronco e mi ha ordinato nuovamente di scavare.
Ho raccolto la pala ed ho iniziato a rimuovere la terra, era molto faticoso ma poi l’ ho trovato veramente eccitante, una schiava costretta a scavarsi una buca dentro la quale il suo aguzzino l’ avrebbe sepolta, era bellissimo, mentre scavavo fantasticavo e gioivo fino a non sentire più la fatica ed il dolore che mi procuravano le catene, dopo alcune ore di duro lavoro sono riuscita a scavare una grossa buca dentro la quale di li a poco mi avrebbe sotterrata.
Era abbastanza profonda, ci sono entrata e mi sono seduta, il collo affiorava sul ciglio, era della misura giusta, ha raccolto la pala ed ha iniziato subito a riempirla, ad ogni palata comprimeva la terra in modo che aderisse perfettamente al mio corpo, in poco tempo la buca è stata riempita ed io mi sono ritrovata  sotterrata fino al collo, ero bloccata dalla terra che circondava il mio corpo potevo muovere solo il collo, quell’ immobilità totale mi piaceva e mi eccitava.
E’ rimasto per molto tempo a contemplare il suo splendido lavoro, ero sicura che la mia situazione lo eccitasse e cosi è stato, si è seduto davanti alla mia faccia a gambe spalancate, ha tirato fuori il suo enorme cazzone e me lo ha spinto in fondo alla gola, non avendo grande possibilità di movimento ho cercato di assecondarlo il più possibile ed è stato meraviglioso, giunto al culmine dell’ eccitazione mi ha riempito la gola per la mia grande felicità, poi con tutta la sua calma si è rivestito, mi ha messo un cappello sulla testa e se n’ è andato, ho provato a richiamare la sua attenzione, chiedendogli di tirarmi fuori da li dentro ma ha fatto finta di non sentire e se n’ è andato.
Rimasta sola ho provato inutilmente a muovermi per potermi liberare, ma sia la terra perfettamente aderente al mio corpo che le catene con cui ero legata mi obbligavano all’ immobilità totale, non so quanto tempo ho passato sotterrata dentro quella buca ed ad essere sincera devo confessare che ho avuto molta paura, poi vicino all’ imbrunire è tornato e mi ha dissotterrata, ha provato a togliermi le catene ma non c’ è riuscito, la terra era penetrata dentro le serrature ed impediva alla chiave di aprirle, non ha insistito molto, anzi per consolarmi mi ha portata a casa e detto se volevo liberarmi potevo rivolgermi al mio amico fabbro perché lui doveva tornare in città e cosi ha fatto, se n’ è andato lasciandomi sola ed incatenata.
Rimasta sola sono andata sotto la doccia cercando di rimuovere più terra possibile da dentro le serrature, ma anche questa manovra è risultata vana, le chiavi non entravano nei loro buchi, cosi sono dovuta ricorrere all’ aiuto del mio amico Carlo, al quale ho dovuto spiegargli che cosa avevamo fatto e di cosa avevo bisogno, alla mia spiegazione dell’ accaduto l’ ho sentito ridacchiare per telefono, poi mi ha detto che mi avrebbe aiutato ma solo all’ indomani perché stasera aveva da fare, poco male, non avendo altre possibilità avrei passato tutta la notte incatenata e questo lo trovavo molto piacevole.
Al mattino è arrivato con tutta la sua attrezzatura, ha controllato le serrature, poi mi ha detto: “ti libererò dalle catene ma prima sai cosa voglio”, non c’ è stato bisogno di dire altro, con molto entusiasmo siamo andati nella camera da letto e con immenso piacere abbiamo scopato..... scopato......... scopato........... per non interrompere quel momento sarei rimasta incatenata per l' eternità ...........................