13 maggio 2017

Il Castello

L 'altra domenica sono andata con la mia amica Martina a visitare un castello situato a pochi chilometri dalla nostra abitazione, la visita era consentita esclusivamente ai giardini, alla cappella e ad alcuni locali dove erano esposte numerose armature, la nostra curiosità era quella di poter visitare le segrete dove venivano rinchiusi i prigionieri.
Durante la visita abbiamo incontrato il custode, un giovane di bell' aspetto molto simpatico con il quale abbiamo subito fatto amicizia, ci siamo intrattenute per molto tempo a parlare con lui, ci ha spiegato tutta la storia del castello, dei suoi abitanti e dei suoi fantasmi.
Visto che era nata un' amicizia, Martina gli ha espressamente chiesto di poter visitare le segrete,  perché esercitavano, su di me, un fascino ed una curiosità incredibile, mentre io diventavo rossa come un peperone per l’ imbarazzo Martina cercava, con ogni mezzo, di convincere il custode ad esaudire la nostra richiesta e non esitava a provocarlo anche sessualmente.
 Le provocazioni di Martina avevano mandato in visibilio il custode il quale ha accettato di farci visitare il sotterraneo  dove c' erano una serie di celle molto anguste, ma non subito, perché in quel momento i proprietari del castello erano li disobbedendo agli ordini avrebbe rischiato il licenziamento, ci ha proposto di ritornare giovedì prossimo, giorno chiusura per visite nel quale anche i proprietari sarebbero stati assenti, ci avrebbe fatto visitare tutto il castello anche i luoghi più segreti, la promessa era allettante, non potevamo perdere una simile occasione,  saremo ritornate il giorno stabilito.
 Ho trascorso i giorni che mancavano all’ appuntamento in piena euforia, non riuscivo ad immaginarmi cosa avrei visto e trovato, qualsiasi cosa sarebbe stata un’ esperienza esaltante,
Giovedì pomeriggio ci siano presentate all’ appuntamento, Martina era vestita in modo estremamente provocante ed alla sua vista al custode è rimasto senza fiato, immaginandosi la lauta ricompensa che avrebbe ottenuto, ci ha fatto visitare tutto il castello, sale e saloni immensi, pieni di cimeli, affreschi e meravigliosi dipinti, poi la nostra richiesta le prigioni, si è procurato una lampada a petrolio poi da un cortile interno ci ha condotte lungo una scalinata piccola e buia, illuminata solo da una fievole luce della lampada in un sotterraneo dove su ambe le parti c’ erano le celle chiuse da spessissime porte di legna rinforzate con sbarre di  ferro.
Alla vista di quell’ angusto luogo il mio cuore ha iniziato a battere forte per l’ emozione, ero in subbuglio, Martina vedendo il mio stato ha subito chiesto di aprire una cella, il custode ha preso una chiave appesa ad una parete ed ha aperto una cella, io eccitata e titubante mi sono affacciata per visionare l’ interno fermandomi sulla soglia, in quel preciso momento Martina che era alle mie spalle mi ha dato una forte spinta facendomi fare quattro passi dentro la cella e contemporaneamente ha chiuso la porta alle mie spalle, ho cercato di uscire immediatamente ma era troppo tardi il portone della cella era stato chiuso con il grosso catenaccio, sono stata colta impreparata non avevo calcolato di essere rinchiusa, avevo paura cosi ho iniziato a battere i pugni sulla porta gridando di essere liberata, ma dall’ altra parte della porta non ho ricevuto nessuna risposta, quel silenzio era la conferma dei miei sospetti, mi avrebbero liberato solo dopo che avesse fatto i suoi comodi, Martina non era venuta cosi provocante solo per visitare il castello, il suo scopo era un’ altro e per quello non mi voleva tra i piedi, cosi ha approfittato delle mie debolezze ed ha unito l’ utile a dilettevole ed il gioco era fatto.
Rassegnata alla mia detenzione ho guardato dentro la cella controllando ogni particolare e quello che ho visto non è stato piacevole, una cella piccolissima tutte le pareti in pietra con solo una piccolissima finestrella in alto su di una parete dalla quale entra a fatica un raggio di luce, un giaciglio di pietra e niente altro, uno sgradevole odore di rinchiuso fanno il luogo più tetro in cui sono stata rinchiusa, se non venivano a liberarmi non avevo nessuna possibilità di uscire da quel luogo maledetto, più il tempo passava più venivo invasa dall’ angoscia e dalla paura, ho provato a rilassarmi adagiandomi sul duro giaciglio sperando di essere liberata al più presto.
 Ho sentito aprirsi la porta quando dalla finestrella non entrava più la luce del sole, mentre ero già pronta trascorrere tutta la notte dentro quel buco, appena aperta la porta ho abbracciato la mia amica in segno di ringraziamento per avermi liberata, Martina sorridente ha ricambiato l’ abbraccio dicendomi: “adesso ce ne andiamo perché stanno arrivando i proprietari ma torneremo molto presto e in quell’ occasione mi ha promesso che ti richiuderà nella cella più tetra e buia del castello ed in quell’ occasione sarai anche incatenata”.
A sentire il suo programma ho avuto un brivido che mi ha sconvolto ma allo stesso tempo mi ha eccitata enormemente, se ho provato dei brividi ad essere solo rinchiusa figuriamoci ad essere anche incatenata, magari con i ferri dell’ epoca, credo sarà un’ esperienza incredibilmente esaltante………………………….