28 febbraio 2016

99 ore




Da quando sono tornata single la mia vita ha avuto una svolta, adesso sono più tranquilla e rilassata, frequento amici senza l' obbligo di rendere conto a nessuno del mio operato e non avendo più legami di nessun tipo posso decidere autonomamente della mia vita, ma di tutto questo c' è qualcosa che mi manca, non posso più usare la mia stanza dei giochi che avevo fatto realizzare nel seminterrato, una vera e propria cella di sicurezza, ma per poterla usare occorre essere in due, non posso rinchiudermi e poi liberarmi da sola quando voglio uscire, la porta si apre solo dall' esterno, devo avere qualcuno che mi incateni e mi rinchiuda dentro e solo lui può decidere quando farmi uscire.
Molte volte scendo nel seminterrato, entro e rievoco piacevolmente tutte le volte che sono imprigionata li dentro provando un profondo senso di nostalgia, ma poiché non c' è modo di poterci giocare da sola, se ho voglia legarmi devo ricorrere al vecchio sistema del cubetto di ghiaccio, secondo la grandezza del cubetto riesco a rimanere legata per un massimo di due ore che, a confronto di interi giorni rinchiusa dentro la mia prigione è troppo poco per le mie esigenza, poi mi sono ricordata che tempo fa il mio compagno aveva istallato nei pressi del caminetto un marchingegno costituito da un potente elettromagnete comandato da un timer e camuffato in una presa elettrica, era molto tempo che non lo usavo, cosi sono andata a riscoprirlo perché adesso poteva tornarmi utile.
Mi sono concentrata sul timer e dopo molte prove mi sono ricordata il suo funzionamento, ho constatato che poteva rimare attivo per un massimo di 99,9 ore, sembrano un' infinita, ma in realtà sono solo quattro giorni più qualche ora, avevo in mente di rimanere legata per alcuni giorni e quel timer poteva esaudire il mio desiderio.
Volevo restare legata per un lungo periodo senza avere la possibilita di liberarmi anticipatamente e per questo ho allontanato tutti i gli oggetti dalle vicinanze e contrariamente al buonsenso, non ho predisposto nessuna via di fuga alternativa, poi sono andata a prendere il WC da campeggio e l' ho posizionato nelle vicinanze, non volevo interferenze o essere disturbata cosi ho chiuso tutte le porte e finestre e staccato il telefono, ho preso un po' di cose da mangiare ed un paio di bottigliette d' acqua, ho posizionato il timer sul massimo impostabile, 99,9 ore, mi sono spogliata completamente, ho preso le mie catene speciali e mi sono incatenata mani e piedi dopo aver chiuso sul mio collo un bellissimo collare ho gettato le chiavi dalla parte opposta della stanza, ho raccolto la catena collegata al collare e sono andata in prossimità dell' elettromagnete dove ho appoggiato il grosso anello di ferro che è fissato al terminale della stessa che ha aderito istantaneamente ad esso, ho provata a tirare la catena con tutte le mie forze per provare a liberarmi ma è stato tutto inutile la catena era ben salda impossibile staccarla, ero prigioniera e lo sarei rimasta fino a quando il timer, finito il suo conteggio, avesse liberato la catena.
Finalmente potevo restare incatenata per un lunghissimo periodo come non mi accadeva da un po' di tempo, ho iniziato a giocare con le mie catene e navigare con la mia fantasia provando quel piacere perverso che tanto avevo sognato, il giorno è passato in un lampo fino a quando mi sono addormentata piacevolmente sognando scenari fantastici.
Al mattino sono stata bruscamente svegliata dal suono insistente del campanello della porta, colta dal panico mi sono sdraiata a ridosso del caminetto, avevo paura che, chi aveva suonato avesse guardato attraverso la persiana e mi avesse vista incatenata, ciò non è accaduto, lo sconosciuto se n' è andato cosi mi sono potuta rilassare, ma la tranquillità non è durata molto il campanello ha suonato molte volte durante il giorno, sembrava che tutti avessero bisogno di me ed ogni volta trasalivo con il cuore che mi batteva a mille, mi sono innervosita talmente che per rilassarmi ho divorato tutte quelle poche provviste che avevo a disposizione.
Il terzo giorno affamata e depressa ho cercato in tutti i modi di mettere fine alla mia prigionia, ma era impossibile, per evitarlo non avevo predisposto volutamente una seconda via di fuga e non c' era nulla da fare dovevo se non attendere, incatenata, tutto il tempo programmato, ho trascorso tutto il giorno in ansia pensando a cosa sarebbe accaduto se qualcosa fosse andata storta, ho passato la giornata agitatissima come non mi era mai capitato.
Il quarto giorno nella mia mente si è inculcato il tarlo del fallimento, sicura che sarebbe successo l' irreparabile e poiché non avevo detto a nessuno dove ero ne cosa avrei fatto, sarei sicuramente morta di fame incatenata nella mia casa senza che nessuno si accorgesse di me, stanca, arrabbiata ed affamata ho atteso sconsolata la mia fine, poi un rumore insolito, il timer è scattato ed ha liberato la catena che mi teneva legata al muro, di colpo tutte le paure sono passate e colma di felicita invece di correre a liberarmi dalle catene sono rimasta sdraiata sul mio soffice divano ancora per molto tempo.........
E' stata un' avventura angosciosa e stressante, ma visto il risultato finale credo che molto presto la rifaro, ma questa volta voglio qualcosa di più restrittivo, sto pensando di accorciare la catena del collare ad ammanettarmi la mani dietro la schiena, voglio portare al limite la mia resistenza, forse sono pazza, ma sono certa che lo rifaro......................