29 aprile 2014

Ignorata

Fare self-bondage mi ha sempre entusiasmata, mi sono legata da sola fin da quando ero adolescente ed ancora oggi, quando mi capita il momento giusto non esito ad incatenarmi lasciando trascorrere il tempo nell'attesa che il fatidico cubetto di ghiaccio si sciolga e liberi la chiave delle catene che mi tengono prigioniera, è trascorso molto tempo dall'ultima volta che mi sono legata ed in questo momento sento un forte desiderio di farlo ma non trovo mia il momento giusto, da molto tempo sto progettando  una sessione di self-bondage curata nei minimi dettagli ed aspetto impazientemente che arrivi il momento giusto per farlo.
Il mio progetto consiste nel legarmi con delle catene ad un radiatore di casa, le chiavi per liberarmi le ho metterò dentro un cubetto di ghiaccio attaccato al soffitto e quando il ghiaccio si sarà sciolto lascerà cadere le chiavi sul pavimento, può capitare che alcune volte le chiavi cadendo possono rimbalzare sul pavimento allontanandosi dalla mia postazione ed allora recuperarle sarà praticamente impossibile, cosi ho studiato un sistema per ovviare a questo inconveniente ed averle subito disponibili appena fossero cadute sul pavimento, il meccanismo da me ideato consiste nel tendere una cordicella tra due mobili situati su due pareti opposte, al centro della cordicella legarne un'altra alla cui estremità sono saranno fissate le chiavi congelate dentro un cubetto di ghiaccio cosi quando tutto il ghiaccio si sarà sciolto le chiavi cadranno per forza nelle vicinanza delle mie mani dove le potrò recuperare molto facilmente.
Ho provato molte volte questo meccanismo ed ho constatato che è perfetto, appena il ghiaccio si scioglie, fa cadere le chiavi le quali invece di cadere sul pavimento penzolavano attaccate alla cordicella sempre nello stesso punto ed alla stessa altezza, quindi recuperarle non comporterà nessun problema, per una maggior sicurezza ho segnato con del nastro adesivo il punto esatto sopra al quale sarebbero penzolate le chiavi, cosi toccando il pavimento le avrei individuato più facilmente il punto esatto e le avrei recuperate facilmente, per quel gioco avevo pensato essere bendata e per questo il recupero delle chiavi doveva avvenire facilmente senza intoppi, il mio piano, studiato nei minimi dettagli era perfetto per metterlo in atto dovevo solo attendere il momento propizio.
Il momento giusto è arrivato, il mio compagno mi dice che il giorno seguente dovrà assentarsi tutto il giorno per lavoro, apprendo la notizia con grandissima felicita, la sera stessa senza farmi vedere, metto nel frizer la cordicella con attaccate le chiavi per farla conglobare dentro un cubetto di ghiaccio, poi vado a dormire pregustandomi quella bellissima giornata che da molto tanto sto sognando e preparando minuziosamente.
Con la massima celerità ho chiesto al mio datore di lavoro un pomeriggio libero, me lo ha concesso senza farmi troppe domande, cosi sono uscita anzitempo da lavoro e mi sono corsa subito a casa impaziente di iniziare la mia splendida avventura, appena arrivata sono andata a prendere dal frizer il cubetto del ghiaccio nel quale era congelato il meccanismo di rilascio delle chiavi, l'ho fissato tra i due mobili come avevo programmato, ho appoggiato sul pavimento tutto il necessario per il mio gioco ed ho subito bloccato con un lucchetto una lunga catena al radiatore del riscaldamento e l'altra parte della catena l'ho collegata con un altro lucchetto da ad un collare di acciaio che ho chiuso poco dopo sul mio collo.
Mi sono seduta con le spalle appoggiate al radiatore ed ho messo nella mia bocca una bellissima ball-gag, l'avevo scelta con molta cura ne troppo grande ne troppo piccola, doveva fare il suo lavoro senza essere troppo invadente ne troppo blanda, ho chiuso i leg-irons sulle mie caviglie e successivamente mi sono bendata in modo da restare completamente al buio, poi ho raccolto un paio di manette che avevo appoggiato sul pavimento nelle mie vicinanze, ho incrociato le catene delle manette con quelle dei leg-irons e dopo aver messo la mani dietro lo schiena ho bloccato i miei polsi dentro le manette.
Mi ero immobilizzata in una posizione detta hog-tied come avevo progettato, la catena collegata al collare ed al radiatore mi impediva di allontanarmi dal punto in cui ero legata, ero felice ed eccitata, sarei rimasta incatenata per tutto il tempo necessario a far sciogliere il cubetto del giaccio sognando scenari bellissimi ed eccitanti, quella situazione mi piaceva cosi tanto da perdere la cognizione del tempo. 
Mentre ero immobilizzata ed immersa nei miei pensieri ho sentito il rumore della porta d'ingresso che si apriva e qualcuno entrava in casa, mi ha riportato di colpo alla realtà, ero sicura di essere sola in casa ed invece ho realizzato che in quel momento qualcuno diverso dal mio compagno era entrato in casa, in preda al terrore ho seguito i suoi passi per capire che fosse e cosa stesse cercando in casa mia, ho sperato fino all'ultimo che fosse il mio compagno, ben sapendo che è contrario a che io mi leghi da sola, mi sarei aspettata una sgridata memorabile e con quella me la sarei cavata ed invece ho sentito quei passi attraversare l'ingresso e dirigersi in camera mia, passandomi vicino ed ignorarmi completamente, ero pietrificata, dai rumori ho capito che era nella camera da letto e stava aprendo alcuni cassetti poi l'ho sentito fare alcune telefonate e sottovoce diceva: "è il momento giusto, vi aspetto e..... mi raccomando come stabilito", era una comunicazione strana che non riuscivo a comprendere, poi improvvisamente ho avvertito la sua presenza dietro di me, non capivo cosa volesse ne cosa stesse facendo e dopo un attimo è uscito silenziosamente come era entrato, non riuscivo a capire il suo comportamento, ero certa che aveva in mente qualcosa di diabolico.
Rimasta sola mi sono rilassata, ho ripreso fiato e mi sono concentrata sulla mia avventura dimenticando completamente l'intruso, ho calcolato mentalmente il tempo che avevo trascorso da quando mi ero legata e secondo i miei calcoli il cubetto del ghiaccio doveva essersi già sciolto e le chiavi dovevano essere dietro di me a pochi centimetri dalle mie mani, ho provato a recuperarle ma non sono riuscita a trovarle, allora ho tastato con le mani sul pavimento facendo riferimento al punto di riferimento indicato dal nastro adesivo ma niente chiavi neppure nelle vicinanze, credendo di aver calcolato male il tempo ho atteso ancora, con mia grande meraviglia ho sentito la porta d'ingresso aprirsi ancora ed allora ho capito che in quel momento avevo perso ogni speranza di potermi liberare.
In pochi attimi la mia casa si è riempita con molte persone, dalle voci ho riconosciuto tutti i nostri amici e come aveva fatto lui in precedenza anche loro sono entrati dentro casa ignorandomi completamente, proprio come se non esistessi, li ho sentiti apparecchiare la tavola e mangiare e bere, brindando e festeggiando rumorosamente, tutto si è svolto sempre senza mai rivolgermi a me, questa loro indifferenza nei miei confronti mi metteva a disagio e mi turbava notevolmente in più essere legata in un hog-tied molto restrittivo mi metteva notevolmente a disagio ma non potevo fare nulla per potermi liberare  dalle catene.
La cena è andata avanti per almeno due ore e per tutto quel tempo nessun ha accennato o detto qualcosa nei miei confronti, si sono comportati come se fossi stata un soprammobile o un oggetto di arredamento della casa e questo mi innervosiva a tal punto che mi sarei messa ad urlare ed inveire contro la loro indifferenza, ma purtroppo dalla mia bocca non poteva uscire neppure un gemito per via della ball-gag che mi ero conficcata nella bocca, tanta era la rabbia che avevo dentro di me che ho sudato copiosamente, le catene che mi immobilizzavano iniziavano a procurarmi dei forti dolori bloccando la circolazione.
Poi finalmente dopo un lunghissimo tempo se ne sono andati tutti e quando sono rimasta sola il mio compagno si è avvicinato facendomi percepire la sua presenza tintinnando le chiavi delle mie catene vicino alle mie orecchie, allora ho iniziato a capire tutto, voleva darmi una lezione ed aveva tutte le ragioni, poi mi ha messo le chiavi in una mano e mi ha sussurrato in un orecchio: "io vado in camera......... quando hai finito il tuo gioco puoi raggiungermi ..............ti aspetto............."..................., sono certa che passeremo una notte stupenda..................