25 dicembre 2010

Hogtied

La serata non prometteva nulla di buono, era seduto sul divano e dalla sua espressione potevo vedere il suo pessimismo, ma avevo tutta l' intenzione di fargli tornare il buon' umore e ci sarei riuscita.
Sono salita sul divano mettendomi seduta a cavallo sulle sue gambe, l' ho baciato collo poi aperta la camicetta e slacciato il reggiseno ho preso la sua testa e l' ho tirata con forza verso di me immergendola nel mezzo sei miei seni, il suo umore è cambiato all' istante, il broncio ha lasciato il posto ad una forte eccitazione, sapevo che avrebbe funzionato, infatti mi ha preso in braccio ed adagiata sul tappeto, sembrava una furia, mi ha letteralmente strappato tutti i vestiti e mi ha scopato come desideravo, ho raggiunto più volte il culmine del piacere era quello che mi ero prefissata, poi si è allontanato per tornare subito dopo con un mazzo di corde, non avevo previsto alcuna scena di bondage ma se lui la desiderava l' avrei accettata con immenso piacere, mi ha messo le mani dietro la schiena e le ha legate con molti giri di corda, ha legato le braccia facendo passare le corde intorno hai gomiti, sopra e sotto i seni e stringendole bene in modo da limitare i miei movimenti poi ha legato le caviglie ed infine con un' ultima corda mi ha costretta in un fantastico "hogtied" e per completare la sua opera mi ha messo in bocca una "ball ring" allacciandola dietro la testa poi è rimasto alcuni minuti a contemplare il suo lavoro e soddisfatto ed eccitato mi si è seduto davanti, a gambe larghe, e me lo ha messo in bocca facendolo arrivare fino in fondo alla gola, cosi legata potevo muovere solo la testa, era più che sufficiente e l' ho fatto con ardore, entusiasmo ed ingordigia fino a procurargli un nuovo strepitoso orgasmo che ha riversato dentro la mia bocca, ho ingoiato tutto senza perdere nemmeno una goccia e contemporaneamente raggiungevo l' ennesimo, fantastico, orgasmo della serata.

Quando ha deciso di liberarmi si è accorto che aveva stretto talmente i nodi da non riuscire a scioglierli cosi è andato a prendere un coltello ed invece di tagliare le corde l' ha messo dall' altra parte della stanza e mi ha invitato ad andare a prenderlo per liberarmi da sola, sarebbe stata un' impresa molto faticosa considerando come ero legata e che lui non avrebbe mosso un dito per aiutarmi, si sarebbe goduto tutti i miei movimenti e contorcimenti che avrei fatto per arrivare dall' altra parte della stanza, si sarebbe eccitato ancora.

Per arrivare a prendere il coltello mi sono trascinata per la stanza facendo movimenti piccolissimi mentre le corde mi segavano i polsi e le caviglie, lui divertito mi osservava felice e sorridente, gustandosi lo spettacolo, dopo un' ora di contorsioni e strusciamenti sul pavimento, allo stremo delle forze sono riuscita a raggiungere il coltello ma ho atteso ancora un po' prima di liberarmi, non avevo fretta, mi volevo godere fino in fondo questa meravigliosa serata.
I miei poveri arti avevano profondi solchi di un colore violaceo molto intenso e guardandoli mi auguravo che sparissero in fretta altrimenti non so come avrei fatto a mascherarli per andare a lavorare domani ma la cosa importante adesso era che avevo trascorso una fantastica, magnifica, incredibile serata proprio l' avevo desiderata..................................

6 dicembre 2010

Mi sono vendicata..............


Francesca, mi aveva fatto passare un'intera notte legata nel suo seminterrato e nonostante, al mattino, mi mostrassi sorridente e soddisfatta, questo scherzetto mi era andato un po' di traverso e mi ero promessa di fargliela pagare dandogli una lezione che non avrebbe dimenticato tanto facilmente, aspettavo con ansia il momento opportuno per metterlo in atto.
La serata organizzata da Francesca era riuscita perfettamente, ci eravamo divertite ed avevamo goduto molto nonostante quel piccolo imprevisto, pochi giorni fa mi ha proposto di ripetere la medesima avventura, ho accettato molto volentieri: "Ok sono felicissima che tu me l'abbia chiesto, stesso modo e stesso posto......", ho visto i suoi occhi brillare di felicità cosi ci siamo date appuntamento a casa sua per il pomeriggio di sabato prossimo.
Mi sono presenta all'appuntamento con tutto il materiale occorrente come la volta precedente, siamo scese nella tavernetta e per prima cosa Francesca ha appeso al soffitto i due cubetti di ghiaccio con dentro le chiavi di due lucchetti che avremo usato per incatenarci, poi ci siamo spogliate rimanendo completamente nude, a questo punto ho estratto dalla borsa un paio di manette e le ho chiuse sui polsi, dietro la schiena, di Francesca, ma questa volta ho usato, a sua insaputa, un paio di manette ad alta sicurezza, sono uguali a quelle comuni ma hanno la serratura speciale, la quale senza la loro chiave è impossibile aprirle, ma tutto questo non mi bastava, volevo che restasse legata come aveva fatto con me e per questo avevo lasciato a casa mia le chiavi speciale, poi è stata la volta dei leg-irons sulle caviglie ed infine il blocco della doppia serratura.
Ho chiuso su di me un paio di manette e leg-irons standard, le chiavi delle mie manette le avevo lasciate sul tavolo della tavernetta, facendomi notare da Francesca, successivamente siamo entrate nello sgabuzzino dove ci siamo legate alla catena fissata al muro come l'altra volta, Francesca si è subito eccitata ed ha iniziato subito a carezzarmi e baciarmi, mi ha leccato in ogni parte del corpo facendomi godere fino allo sfinimento, sono state due ore di piacere molto intenso, poi una chiave è caduta e Francesca si è liberata dalla catena, è andata a prendere le chiavi delle manette ma non è riuscita ad aprirle, è rientrata dentro lo sgabuzzino, nel frattempo anche la seconda chiave è caduta ed io mi sono liberata dalla catena, mi ha chiesto, quasi indispettita, perché la chiave non apriva le sue manette ed io con un'espressione che dimostrava la mia immensa soddisfazione gli ho detto: "Cara Francesca, le tue manette sono particolari e senza la loro chiave è impossibile rimuoverle dai tuoi bellissimi polsi", ha fatto una smorfia dimostrando il suo disappunto, ha girato a lungo per la tavernetta provando in tutti i modi a liberarsi, poi convinta che non ce l'avrebbe mai fatta ha dovuto arrendersi e dichiarare la sua sconfitta.
Ero riuscita nel mio intento, adesso iniziava la mia vendetta, mi sono liberata dalle manette ho preso sottobraccio la mia amica e l'ho accompagnata al piano superiore, l'ho fatta inginocchiare nel bagno e le ho ordinato di non muoversi mentre io mi facevo una lunga doccia rigenerante, vedevo che mi osservava con degli occhioni languidi dai quali ho capito che sotto sotto questa situazione le piaceva e credo che ne stesse godendo, mi sono truccata, vestita ed ammirata molte volte allo specchio e vista la mia perfetta linea adesso pronta per uscire ma non lo avrei fatto da sola.
Ho accompagnato Francesca, nuda ed ammanettata, verso la mia macchina posteggiata sulla strada, non voleva uscire in quello stato, si opponeva facendo molta resistenza e protestando vivamente ma io ero decisa ed irremovibile: " Ho deciso che verrai con me, andremo a casa mia a prendere le chiavi delle tue manette che tu lo voglia o no, ma voglio essere buona con te ti lascio scegliere se sederti sui sedili posteriori o chiusa nel bagagliaio, a te la decisione".
Per paura di essere notata da qualche passante ha scelto il bagagliaio, dove è entrata senza ulteriori proteste e una volta dentro si è rannicchiata dentro, ho chiuso il portellone sono partita, giunta a casa ho posteggiato in strada abbastanza distante da casa in modo da fargli fare un lungo percorso a piedi fino alla porta di casa, non voleva scendere ma sono stata irremovibile l'ho persa per un braccio e trascinata fuori dalla macchina, voleva restare il meno possibile sulla strada ed ha cercato di camminare più in fretta possibile ma le catene che aveva sulle caviglie glielo impedivano per cui ha dovuto fare tutto il percorso molto lentamente ed impiegare un sacco di tempo, ero eccitatissima nel vederla nuda ed incatenata per la strada sotto la luce dei lampioni, poi finalmente siamo arrivate in casa, siamo entrate e lei ansimante e impaurita ha dovuto sdraiarsi, su mio ordine, sul tappeto mentre mi pregava di liberarla, gli ho fatto riconoscere che lei è solo una schiava e prenderà ordini solo ed esclusivamente da me ed ogni sua iniziativa sarà punita severamente, ed a partire da oggi esaudirà ogni mio più piccolo desiderio, mi sono seduta sul divano ho allargato le gambe ed ho preteso che mi dimostrasse subito la sua devozione, l'ha fatto dimostrandomi subito la sua devozione, senza dire una parola e molta eccitazione ha infilato la sua testa tra le mie gambe dimostrando la sua devozione.
Dopo un orgasmo supremo, ho deciso che avrei prolungato ancora la sua prigionia, ho preso le chiavi e me le sono messe in tasca, perché non l'avrei liberata fino a quando saremo arrivate a casa sua, gli ho fatto rifare il percorso inverso, a piedi fino alla macchina e poi chiusa ancora una volta nel bagagliaio, arrivate a casa sua l'ho liberata............... è stato un sabato bellissimo oltre ad una compagna di giochi ho trovato un'umile e devota schiavetta..............



2 dicembre 2010

La cassapanca


Ero rientrata a casa prima del previsto, il mio compagno era a lavoro e non sarebbe rientrato prima dell'ora di cena, per tutta il pomeriggio sarei rimasta sola senza che nessuno potesse venire a disturbarmi, avrei sfruttato questo tempo per fare un po' di self-bondage, il mio hobby preferito.
Nel soggiorno avevamo una grande cassapanca, molto vecchia e con molte fessure, era ideale per fare quello che, da molto tempo, avevo in mente e questa sera avrei realizzato questo mio capriccio, mi sarei rinchiusa dentro dopo essermi incatenata ed avrei simulando il mio rapimento, ho svuotato la cassapanca da tutto quello che conteneva e messo dentro dei cuscini per stare più comoda, sono andata in camera da letto, mi sono spogliata completamente, ho preso un paio di manette combinate con leg-irons e le ho chiuse sui miei polsi e sulle caviglie lasciando le chiavi sul letto insieme hai miei vestiti, poi sono tornata nel soggiorno, sono entrata dentro la cassapanca ed ho abbassato il coperchio chiudendomi dentro, avrei preferito che qualcuno chiudesse a chiave il coperchio ma in questo momento mi stava bene di averlo solo appoggiato.
Ho provato un'emozione incredibile, il buio, la ristrettezza all'interno della cassapanca e le catene facevano volare la mia fantasia immaginando di essere stata rapita, era bellissimo, ho iniziato ad accarezzarmi con molta intensità fino ad arrivare ad un orgasmo magnifico, la morbidezza dei cuscini ha contribuito a farmi rilassare a tal punto che mi sono felicemente addormentata.
Mi sono svegliata all'improvviso perché ho sentito dei rumori che provenivano sia dalla TV che delle voci e risate di persone che erano nella medesima stanza dove era posizionata la cassapanca, dovevo essere sola ed invece avevo la casa piena di gente, poi mi sono ricordata che mi aveva detto che avrebbe invitato i suoi amici per vedere insieme la partita di calcio ed io me ne ero completamente dimenticato, credevo che la data dell'evento fosse un altro giorno ed invece adesso a causa della mia disattenzione mi trovavo in una situazione alquanto imbarazzante, nuda e incatenata dentro la cassapanca, se a qualcuno fosse venuto in mente di alzare il coperchio per me sarebbe stata la fine, sono stata presa dal panico, avrei voluto scomparire ma ciò non era possibile, sono rimasta immobile quasi senza respirare mentre iniziavo a sudare copiosamente ed il mio cuore batteva talmente forte che riuscivo a percepire i suoi battiti.
Gli ospiti mentre guardavano la TV facevano il tifo per la loro squadra e non mancavano urla di esultanza o disapprovazioni molto clorite, ogni tanto qualcuno si alzava e lo sentivo camminare vicino alla cassapanca dove mi ero rinchiusa, uno è venuto a sedersi sopra e con le dita tamburellava sul coperchio della cassapanca ed il lieve rumore mi entrava nel cervello come la punta di un trapano, avevo una paura tremenda di essere scoperta, trattenevo il respiro cercando di restare piu immobile possibile per non far capire la mia presenza all'interno, i muscoli iniziavano a farmi male tanta era la tensione che avevo accumulato dentro di me.
Finalmente la partita è finita ed ho sentito gli amici del mio compagno andarsene, mi stavo rilassando piano piano quando ho visto alzarsi il coperchio ed una faccia sorridente è apparsa sopra di me, il primo impatto è stato terribile, essendo rimasta per molto tempo al buio al primo impatto non l'avevo riconosciuto, poi ho capito chi era, mi ha sorriso e mi ha tirato fuori dalla cassapanca e vedendo le manette mi ha chiesto se ero rimasta soddisfatta della mia sessione di self-bondage, non sono riuscita a rispondere perché l'emozione non era ancora finita, tremavo e balbettavo cose incomprensibili, allora lui mi ha tranquillizzata coccolandomi e carezzandomi come solo lui sa fare poi messa con la pancia sulla cassapanca mi ha scopato........ scopato........ scopato........ la paura ha abbandonato la mia mente e ho iniziato a godere............, alla fine ha voluto farmi concludere questa avventura nel modo migliore, mi ha preso delicatamente in braccio e mi ha adagiata nuovamente dentro la cassapanca, poi ha chiuso il coperchio e fatto scattare la serratura............. meraviglioso.......... quel "click" era quello mancava per concludere in modo fantastico questa meravigliosa avventura...................