25 dicembre 2010

Hogtied

La serata non prometteva nulla di buono, era seduto sul divano e dalla sua espressione potevo vedere il suo pessimismo, ma avevo tutta l' intenzione di fargli tornare il buon' umore e ci sarei riuscita.
Sono salita sul divano mettendomi seduta a cavallo sulle sue gambe, l' ho baciato collo poi aperta la camicetta e slacciato il reggiseno ho preso la sua testa e l' ho tirata con forza verso di me immergendola nel mezzo sei miei seni, il suo umore è cambiato all' istante, il broncio ha lasciato il posto ad una forte eccitazione, sapevo che avrebbe funzionato, infatti mi ha preso in braccio ed adagiata sul tappeto, sembrava una furia, mi ha letteralmente strappato tutti i vestiti e mi ha scopato come desideravo, ho raggiunto più volte il culmine del piacere era quello che mi ero prefissata, poi si è allontanato per tornare subito dopo con un mazzo di corde, non avevo previsto alcuna scena di bondage ma se lui la desiderava l' avrei accettata con immenso piacere, mi ha messo le mani dietro la schiena e le ha legate con molti giri di corda, ha legato le braccia facendo passare le corde intorno hai gomiti, sopra e sotto i seni e stringendole bene in modo da limitare i miei movimenti poi ha legato le caviglie ed infine con un' ultima corda mi ha costretta in un fantastico "hogtied" e per completare la sua opera mi ha messo in bocca una "ball ring" allacciandola dietro la testa poi è rimasto alcuni minuti a contemplare il suo lavoro e soddisfatto ed eccitato mi si è seduto davanti, a gambe larghe, e me lo ha messo in bocca facendolo arrivare fino in fondo alla gola, cosi legata potevo muovere solo la testa, era più che sufficiente e l' ho fatto con ardore, entusiasmo ed ingordigia fino a procurargli un nuovo strepitoso orgasmo che ha riversato dentro la mia bocca, ho ingoiato tutto senza perdere nemmeno una goccia e contemporaneamente raggiungevo l' ennesimo, fantastico, orgasmo della serata.

Quando ha deciso di liberarmi si è accorto che aveva stretto talmente i nodi da non riuscire a scioglierli cosi è andato a prendere un coltello ed invece di tagliare le corde l' ha messo dall' altra parte della stanza e mi ha invitato ad andare a prenderlo per liberarmi da sola, sarebbe stata un' impresa molto faticosa considerando come ero legata e che lui non avrebbe mosso un dito per aiutarmi, si sarebbe goduto tutti i miei movimenti e contorcimenti che avrei fatto per arrivare dall' altra parte della stanza, si sarebbe eccitato ancora.

Per arrivare a prendere il coltello mi sono trascinata per la stanza facendo movimenti piccolissimi mentre le corde mi segavano i polsi e le caviglie, lui divertito mi osservava felice e sorridente, gustandosi lo spettacolo, dopo un' ora di contorsioni e strusciamenti sul pavimento, allo stremo delle forze sono riuscita a raggiungere il coltello ma ho atteso ancora un po' prima di liberarmi, non avevo fretta, mi volevo godere fino in fondo questa meravigliosa serata.
I miei poveri arti avevano profondi solchi di un colore violaceo molto intenso e guardandoli mi auguravo che sparissero in fretta altrimenti non so come avrei fatto a mascherarli per andare a lavorare domani ma la cosa importante adesso era che avevo trascorso una fantastica, magnifica, incredibile serata proprio l' avevo desiderata..................................

6 dicembre 2010

Mi sono vendicata..............


Francesca, mi aveva fatto passare un'intera notte legata nel suo seminterrato e nonostante, al mattino, mi mostrassi sorridente e soddisfatta, questo scherzetto mi era andato un po' di traverso e mi ero promessa di fargliela pagare dandogli una lezione che non avrebbe dimenticato tanto facilmente, aspettavo con ansia il momento opportuno per metterlo in atto.
La serata organizzata da Francesca era riuscita perfettamente, ci eravamo divertite ed avevamo goduto molto nonostante quel piccolo imprevisto, pochi giorni fa mi ha proposto di ripetere la medesima avventura, ho accettato molto volentieri: "Ok sono felicissima che tu me l'abbia chiesto, stesso modo e stesso posto......", ho visto i suoi occhi brillare di felicità cosi ci siamo date appuntamento a casa sua per il pomeriggio di sabato prossimo.
Mi sono presenta all'appuntamento con tutto il materiale occorrente come la volta precedente, siamo scese nella tavernetta e per prima cosa Francesca ha appeso al soffitto i due cubetti di ghiaccio con dentro le chiavi di due lucchetti che avremo usato per incatenarci, poi ci siamo spogliate rimanendo completamente nude, a questo punto ho estratto dalla borsa un paio di manette e le ho chiuse sui polsi, dietro la schiena, di Francesca, ma questa volta ho usato, a sua insaputa, un paio di manette ad alta sicurezza, sono uguali a quelle comuni ma hanno la serratura speciale, la quale senza la loro chiave è impossibile aprirle, ma tutto questo non mi bastava, volevo che restasse legata come aveva fatto con me e per questo avevo lasciato a casa mia le chiavi speciale, poi è stata la volta dei leg-irons sulle caviglie ed infine il blocco della doppia serratura.
Ho chiuso su di me un paio di manette e leg-irons standard, le chiavi delle mie manette le avevo lasciate sul tavolo della tavernetta, facendomi notare da Francesca, successivamente siamo entrate nello sgabuzzino dove ci siamo legate alla catena fissata al muro come l'altra volta, Francesca si è subito eccitata ed ha iniziato subito a carezzarmi e baciarmi, mi ha leccato in ogni parte del corpo facendomi godere fino allo sfinimento, sono state due ore di piacere molto intenso, poi una chiave è caduta e Francesca si è liberata dalla catena, è andata a prendere le chiavi delle manette ma non è riuscita ad aprirle, è rientrata dentro lo sgabuzzino, nel frattempo anche la seconda chiave è caduta ed io mi sono liberata dalla catena, mi ha chiesto, quasi indispettita, perché la chiave non apriva le sue manette ed io con un'espressione che dimostrava la mia immensa soddisfazione gli ho detto: "Cara Francesca, le tue manette sono particolari e senza la loro chiave è impossibile rimuoverle dai tuoi bellissimi polsi", ha fatto una smorfia dimostrando il suo disappunto, ha girato a lungo per la tavernetta provando in tutti i modi a liberarsi, poi convinta che non ce l'avrebbe mai fatta ha dovuto arrendersi e dichiarare la sua sconfitta.
Ero riuscita nel mio intento, adesso iniziava la mia vendetta, mi sono liberata dalle manette ho preso sottobraccio la mia amica e l'ho accompagnata al piano superiore, l'ho fatta inginocchiare nel bagno e le ho ordinato di non muoversi mentre io mi facevo una lunga doccia rigenerante, vedevo che mi osservava con degli occhioni languidi dai quali ho capito che sotto sotto questa situazione le piaceva e credo che ne stesse godendo, mi sono truccata, vestita ed ammirata molte volte allo specchio e vista la mia perfetta linea adesso pronta per uscire ma non lo avrei fatto da sola.
Ho accompagnato Francesca, nuda ed ammanettata, verso la mia macchina posteggiata sulla strada, non voleva uscire in quello stato, si opponeva facendo molta resistenza e protestando vivamente ma io ero decisa ed irremovibile: " Ho deciso che verrai con me, andremo a casa mia a prendere le chiavi delle tue manette che tu lo voglia o no, ma voglio essere buona con te ti lascio scegliere se sederti sui sedili posteriori o chiusa nel bagagliaio, a te la decisione".
Per paura di essere notata da qualche passante ha scelto il bagagliaio, dove è entrata senza ulteriori proteste e una volta dentro si è rannicchiata dentro, ho chiuso il portellone sono partita, giunta a casa ho posteggiato in strada abbastanza distante da casa in modo da fargli fare un lungo percorso a piedi fino alla porta di casa, non voleva scendere ma sono stata irremovibile l'ho persa per un braccio e trascinata fuori dalla macchina, voleva restare il meno possibile sulla strada ed ha cercato di camminare più in fretta possibile ma le catene che aveva sulle caviglie glielo impedivano per cui ha dovuto fare tutto il percorso molto lentamente ed impiegare un sacco di tempo, ero eccitatissima nel vederla nuda ed incatenata per la strada sotto la luce dei lampioni, poi finalmente siamo arrivate in casa, siamo entrate e lei ansimante e impaurita ha dovuto sdraiarsi, su mio ordine, sul tappeto mentre mi pregava di liberarla, gli ho fatto riconoscere che lei è solo una schiava e prenderà ordini solo ed esclusivamente da me ed ogni sua iniziativa sarà punita severamente, ed a partire da oggi esaudirà ogni mio più piccolo desiderio, mi sono seduta sul divano ho allargato le gambe ed ho preteso che mi dimostrasse subito la sua devozione, l'ha fatto dimostrandomi subito la sua devozione, senza dire una parola e molta eccitazione ha infilato la sua testa tra le mie gambe dimostrando la sua devozione.
Dopo un orgasmo supremo, ho deciso che avrei prolungato ancora la sua prigionia, ho preso le chiavi e me le sono messe in tasca, perché non l'avrei liberata fino a quando saremo arrivate a casa sua, gli ho fatto rifare il percorso inverso, a piedi fino alla macchina e poi chiusa ancora una volta nel bagagliaio, arrivate a casa sua l'ho liberata............... è stato un sabato bellissimo oltre ad una compagna di giochi ho trovato un'umile e devota schiavetta..............



2 dicembre 2010

La cassapanca


Ero rientrata a casa prima del previsto, il mio compagno era a lavoro e non sarebbe rientrato prima dell'ora di cena, per tutta il pomeriggio sarei rimasta sola senza che nessuno potesse venire a disturbarmi, avrei sfruttato questo tempo per fare un po' di self-bondage, il mio hobby preferito.
Nel soggiorno avevamo una grande cassapanca, molto vecchia e con molte fessure, era ideale per fare quello che, da molto tempo, avevo in mente e questa sera avrei realizzato questo mio capriccio, mi sarei rinchiusa dentro dopo essermi incatenata ed avrei simulando il mio rapimento, ho svuotato la cassapanca da tutto quello che conteneva e messo dentro dei cuscini per stare più comoda, sono andata in camera da letto, mi sono spogliata completamente, ho preso un paio di manette combinate con leg-irons e le ho chiuse sui miei polsi e sulle caviglie lasciando le chiavi sul letto insieme hai miei vestiti, poi sono tornata nel soggiorno, sono entrata dentro la cassapanca ed ho abbassato il coperchio chiudendomi dentro, avrei preferito che qualcuno chiudesse a chiave il coperchio ma in questo momento mi stava bene di averlo solo appoggiato.
Ho provato un'emozione incredibile, il buio, la ristrettezza all'interno della cassapanca e le catene facevano volare la mia fantasia immaginando di essere stata rapita, era bellissimo, ho iniziato ad accarezzarmi con molta intensità fino ad arrivare ad un orgasmo magnifico, la morbidezza dei cuscini ha contribuito a farmi rilassare a tal punto che mi sono felicemente addormentata.
Mi sono svegliata all'improvviso perché ho sentito dei rumori che provenivano sia dalla TV che delle voci e risate di persone che erano nella medesima stanza dove era posizionata la cassapanca, dovevo essere sola ed invece avevo la casa piena di gente, poi mi sono ricordata che mi aveva detto che avrebbe invitato i suoi amici per vedere insieme la partita di calcio ed io me ne ero completamente dimenticato, credevo che la data dell'evento fosse un altro giorno ed invece adesso a causa della mia disattenzione mi trovavo in una situazione alquanto imbarazzante, nuda e incatenata dentro la cassapanca, se a qualcuno fosse venuto in mente di alzare il coperchio per me sarebbe stata la fine, sono stata presa dal panico, avrei voluto scomparire ma ciò non era possibile, sono rimasta immobile quasi senza respirare mentre iniziavo a sudare copiosamente ed il mio cuore batteva talmente forte che riuscivo a percepire i suoi battiti.
Gli ospiti mentre guardavano la TV facevano il tifo per la loro squadra e non mancavano urla di esultanza o disapprovazioni molto clorite, ogni tanto qualcuno si alzava e lo sentivo camminare vicino alla cassapanca dove mi ero rinchiusa, uno è venuto a sedersi sopra e con le dita tamburellava sul coperchio della cassapanca ed il lieve rumore mi entrava nel cervello come la punta di un trapano, avevo una paura tremenda di essere scoperta, trattenevo il respiro cercando di restare piu immobile possibile per non far capire la mia presenza all'interno, i muscoli iniziavano a farmi male tanta era la tensione che avevo accumulato dentro di me.
Finalmente la partita è finita ed ho sentito gli amici del mio compagno andarsene, mi stavo rilassando piano piano quando ho visto alzarsi il coperchio ed una faccia sorridente è apparsa sopra di me, il primo impatto è stato terribile, essendo rimasta per molto tempo al buio al primo impatto non l'avevo riconosciuto, poi ho capito chi era, mi ha sorriso e mi ha tirato fuori dalla cassapanca e vedendo le manette mi ha chiesto se ero rimasta soddisfatta della mia sessione di self-bondage, non sono riuscita a rispondere perché l'emozione non era ancora finita, tremavo e balbettavo cose incomprensibili, allora lui mi ha tranquillizzata coccolandomi e carezzandomi come solo lui sa fare poi messa con la pancia sulla cassapanca mi ha scopato........ scopato........ scopato........ la paura ha abbandonato la mia mente e ho iniziato a godere............, alla fine ha voluto farmi concludere questa avventura nel modo migliore, mi ha preso delicatamente in braccio e mi ha adagiata nuovamente dentro la cassapanca, poi ha chiuso il coperchio e fatto scattare la serratura............. meraviglioso.......... quel "click" era quello mancava per concludere in modo fantastico questa meravigliosa avventura...................


27 novembre 2010

Ho voglia di essere legata........

Una mattina ero sola in casa ed avevo la voglia di passare un po' di tempo legata, cosi ho preso i miei oggetti preferiti, mi sono spogliata e seduta sul tappeto di fianco alla ringhiera interna delle scale ed ho iniziato a legarmi nel modo che più mi piace, un paio di leg-irons alle caviglie, una benda sugli occhi, le mani ammanettate dietro la schiena ed una lunga catena, chiusa con un lucchetto sul collare di acciaio sul mio collo e l'altra estremità bloccata alla ringhiera, un modo semplice ed eccitante per trascorrere un po' di tempo in modo restrittivo.
Non avevo previsto di restare legata per molto tempo, per cui avevo messo le chiavi su di un piattino poggiato sul pavimento vicino a me per recuperarle agevolmente quando avrei deciso di liberarmi.
Mentre stavo godendo di quei momenti di prigionia mi sono appisolata, nel dormiveglia mi è parso di sentire un rumore come di una porta che si apre, ma non ho dato importanza ed ho continuato a fantasticare nei miei sogni come faccio di solito quando sono legata.
Dopo essere rimasta legata per un paio d'ore, ho deciso che era giunto il momento di liberarmi cosi ho iniziato a cercare il piattino per recuperare le chiavi al suo interno, ma nonostante fossi sicura di averle messe dentro il piattino era vuoto, ho pensato di averlo colpito con un calcio e le chiavi fosse schizzate fuori, cosi ho cercato nelle vicinanze ma ogni ricerca è stata inutile delle chiavi non c'era traccia, dovevo capire che cosa era successo e dove fossero finite le chiavi, l'unico modo per vedere era togliere la benda, ma avendo le mani legate dietro la schiena non avevo altro modo che strusciare il volto sugli scalini e sulla ringhiera per riuscire a rimuoverla, è stata un' impresa lunga e dolorosa ma alla fine ce l'ho fatta, ho guardato scrupolosamente in ogni angolo possibile ma con mia grande sorpresa delle chiavi non c'era traccia, poi mi sono accorta che si trovavano molto lontano e fuori dalla mia portata, non sarei mai riuscita a prenderle e soprattutto non riuscivo a capire come mai fossero finite cosi lontane.
Mi sono arrabbiata con me stessa dandomi della stupida per questa mia disattenzione, ma poi ragionando ho ricordato che nel dormiveglia avevo sentito il rumore di una porta che si apriva ed allora tutto è stato chiaro, quando il mio compagno è rientrato in casa, mi ha trovata legata, ha visto le chiavi e per rendermi la vita difficile le ha prese e messe ad una distanza tale che non sarei mai riuscita a prenderle poi sicuramente soddisfatto del suo gesto se n'è andato in punta di piedi come era arrivato .................ancora una volta ha fatto in modo che per liberarmi dovessi chiedere il suo aiuto.
Quando è rientrato mi ha guardato sorridendo: "sapevo che non saresti riuscita a preparare il pranzo, non ti preoccupare ci ho pensato io", senza più degnarmi di uno sguardo si è seduto a tavola ed ha iniziato a mangiare, finita la cena ha preso il mio piatto e lo ha messo per terra vicino a me e mi ha costretta a mangiare come il suo cane, usando solo la bocca, mi sono sentita terribilmente umiliata, ero arrabbiatissima, non mi sarei mai aspettata un simile affronto, ma passato il primo momento di umiliazione e frustrazione ho ritenuto che essere trattata come la sua cagnolina era molto eccitante e quando, entrata nella parte, ho iniziato a leccare il piatto, con il mio bellissimo sedere ben esposto in aria si è eccitato, è venuto dietro di me e mi ha scopato alla grande............ e per concludere il pranzo, come dessert, mi ha fatto bere tutto il suo seme........ meraviglioso........... sublime........... poi è uscito di nuovo lasciandomi ancora legata.......................


18 novembre 2010

Devo fare più attenzione

Alla mia collezione mancavano un paio di manette con cerniera, le avevo viste in varie foto e mi piaceva aggiungerle, non mi restava che cercarle tramite internet ed acquistarle, cosa che ho fatto.
Dopo alcuni giorni il corriere mi consegna un pacchetto, lo apro ed ecco ciò che avevo ordinato, un paio di manette nuove, rigide, belle pesanti, luccicanti, non vedevo l' ora di provarle.
Quel pomeriggio ero sola in casa, quale momento migliore per dedicarmi al mio gioco preferito, fare selfbondage usando il mio nuovo acquisto, mi sono spogliata, seduta sul pavimento, ho legato le mie caviglie con delle cinghie in modo da limitare un po' i movimenti, ho messo una bellissima ball gag rossa nella mia bocca ed allacciata dietro la testa, poi ho preso le manette, le ho guardate, ammirate, ci ho giocherellato, ho provato le chiavi, tutto era perfetto, ho messo le mani dietro la schiena le ho chiuse sui miei polsi.........semplicemente meraviglioso, la loro rigidità mi dava una sensazione nuova, limitavano molto i movimenti e questo mi eccitava moltissimo, i brividi percorrevano tutto il mio corpo, ero eccitatissima, stavo godendo, per via della loro rigidità le mani erano mantenute in una posizione molto stabile limitandone i movimenti.
 Sono rimasta legata per un po' di tempo, poi ho deciso che mi dovevo liberare, ho raccolto le chiavi che avevo messo sul pavimento vicino a me ed ho cercato di aprire le manette, dopo molti inutili tentativi mi sono accorta che nell'euforia del momento avevo chiuso le manette con i buchi delle serrature rivolte verso i gomiti, da sola non sarei mai riuscita ad aprirle, avevo bisogno di aiuto, l' unica soluzione era aspettare il rientro a casa del mio compagno.
Ero amareggiata per la mia disattenzione, ma farmi trovare così legata mi eccitava, da quando stavamo insieme non era la prima volta che mi capitava, alcune volte era stato per mia volontà ma adesso era per bisogno e chissà cosa avrebbe fatto questa volta e cosa sarebbe successo dopo?
Mi sono rilassata assumendo la posizione più comoda e immersa nei miei pensieri ho atteso il suo rientro.

Dopo un' ora è rientrato in casa e vedendomi cosi legata mi ha chiesto se mi stavo divertendo, dalla mia bocca sono usciti solo mugolii incompresibili, mi ha tolto la ball dalla bocca e gli ho spiegato ciò che avevo fatto chiedendogli di aiutarmi, ha rimesso la ball in bocca allacciandola dietro la testa, poi recuperate le chiavi ha aperto le manette ma  le ha subito richiuse sui miei polsi dopo averle rigirate, ho fatto un' espressione stupita, "mi hai chiesto di aiutarti mica di liberarti, lo dovrai fare da sola come avevi programmato ma con una piccola difficoltà, dovrai recuperare le chiavi nel garage, dove adesso andrò a metterle".
Non potendo camminare per via delle cinghie, che mi immobilizzavano la gambe, mi sono trascinata per tutto l' appartamento, poi  giù per le scale interne che conducono al garage, una fatica immane, alla fine sono riuscita a recuperare le chiavi ed aprire le manette, finalmente libera.................
E' stata una serata fantastica, emozionante e piena di imprevisti..........la prossima volta dovrò fare più attenzione.....................

12 novembre 2010

La mia amica Francesca

Ero a letto ammalata e la mia amica Francesca era venuta a farmi una visita, stavamo parlando del più e del meno quando le chiedo di prendermi un fazzoletto nel secondo cassetto del comò, si alza e per sbaglio apre il primo, invece di trovarci i fazzoletti ci trova catene, lucchetti e manette, alla vista di tutto quel materiale rimane sbalordita, immobile, dopo un attimo di esitazione, incuriosita, tira fuori un paio di manette luccicanti e mostrandomele mi chiede cosa ci facessi con tutti quei ferri, sono rimasta un attimo imbarazzata, non avevo previsto che aprisse il cassetto sbagliato venendo a conoscenza dei miei giochi di bondage, ma di fronte all' evidenza sono stata costretta a rivelargli tutta la verità.
Gli ho raccontato tutto ciò che faccio sia da sola che con il mio compagno, che mi piace essere legata, tenuta prigioniera nel nostro dungeon per ore e soprattutto mi piace molto fare sesso legata al letto, era molto curiosa, attenta ad ogni dettaglio, è rimasta ad ascoltarmi mentre faceva roteare il mezzo bracciale delle manette, ed ho capito che il rumore che facevano.....click.... click.... click..... click...... la eccitava moltissimo.
Aveva preteso che che gli raccontassi nei minimi dettagli tutto, ogni particolare ed era talmente euforica che mi ha chiesto se poteva provare le manette per sentire se l' effetto che le avevo descritto corrispondeva a verità, le ho detto che poteva usarle a suo piacimento, cosi ha chiuso i suoi polsi nelle manette, poi ha preso dal cassetto un paio di leg irons e li ha chiusi alle caviglie, si è guardata allo specchio, ha provato a liberarsi senza riuscirci, ha detto che si stava eccitando come non le era mai capitato, si è infilata le mani tra le gambe e........."scusa se lo faccio ma sono talmente eccitata che non riesco a fermarmi.........sto godendo come non ho mai goduto......." aveva trovato una nuova forma di godimento, essere legata le piaceva e lo stava dimostrando masturbandosi senza ritegno davanti a me...........
Dopo un buon numero di orgasmi mi ha chiesto di liberarla, "prendi le chiavi nel cassetto.....", ma le chiavi non c' erano, al mio compagno piace molto portarsi via tutte le chiavi, perché se faccio self-bondage, vuole impedirmi di liberarmi fino al suo ritorno, purtroppo stavolta a rimanere legata è stata la mia amica che è rimasta ammanettata fino a sera.
Nell' attesa delle chiavi mi ha confidato che restare ammanettata è stata un' esperienza bellissima talmente eccitante che ha proposto di passare una serata legata insieme a me la prossima volta che verrà a trovarmi.............prevedo che sarà molto eccitante visto cosa è accaduto oggi, essere legata con la mia amica Francesca nel dungeon sarà semplicemente meraviglioso.......................


7 novembre 2010

Halloween


Ho un sogno ricorrente che mi perseguita costantemente ed è quello di essere legata in pubblico, manette ai polsi e catene alle caviglie, scortata per la strada come se fossi la più grande criminale mai esistita ma questo è e rimarrà sempre un sogno.
In occasione della festa di Halloween, la mia amica Bianca ha organizzato qualcosa di eccezionale, lei avrebbe impersonato una super poliziotta ultra sexy io una carcerata che le avrebbe scortato in una prigione, l'idea mi è sembrata subito meravigliosa, era l'occasione giusta che stavo aspettavo da anni, questa sera il mio sogno poteva diventare reale.
Bianca si è procurata tutti i costumi, molto reali, con relativi accessori e dopo cena ci siamo preparate per il grande evento, lei ha indossato il costume da poliziotta sexy, un abitino ridotto nei minimi termini, cappello, camicetta talmente scollata che lasciava uscire quasi tutto il suo seno prosperoso, una gonnellina ultra corta che lasciava intravedere le mutandine, un paio di stivali con tacco altissimo e cinturone con relativa pistola, finta naturalmente, e manette io ho indossato un classico costume da carcerata a strisce bianco nere.
Bianca aveva acquistato per l'occasione anche della catene di plastica, ma a me non piacevano, si vedeva troppo bene che erano finte, allora ho detto alla mia amica: "Voglio che questa sera sia magnifica e pretendo che i personaggi che interpretiamo siano più reali possibile, le manette, forse, è meglio usare le mie......".
E' stata molto accondiscendente: "Ok, fai come meglio credi, tanto se tu quella che deve essere ammanettata......", ho preso dalla mia collezione un paio di manette combinate con leg-irons, le ho chiuse sui polsi e sulle caviglie poi ho fatto scattare le doppie serrature, poi ho messo le chiavi sul tavolo, Bianca le avrebbe prese prima di uscire.
Ci siamo guardate entrambi allo specchio, Bianca, truccatissima, era bellissima con quel costume ultra sexy, io al suo confronto risultavo poco appariscente, ma non era questa la mia priorità, il mio solo scopo era quello di realizzare il mio sogno e questa sera lo avrei fatto, un ultimo controllo allo specchio e siamo uscite, lei si comportava come una vera poliziotta, mi accompagnava tenendomi sotto braccio come se mi dovesse portare in prigione.
Cosi abbigliate abbiamo percorso tutte le strada della città e le persone che ci vedevano lasciavano dei commenti molto piccanti, avevo un po' di timore che qualche poliziotto, vero, notasse che quelle manette non erano giocattoli, ci fermasse per un controllo creandoci dei dei problemi, ma tutto è filato nel migliore dei modi.
A tarda notte per concludere la serata in bellezza siamo andate a casa di Bianca per bere e rifocillarci un po', la mia amica appena è entrata in casa si è buttata sul letto ed ha iniziato a dormire, anche io ero stanchissima, le catene mi avevano distrutto, cosi ho chiesto alla mia amica se mi accompagnava a casa mia con la macchina ma la sua risposta è stata lapidaria: "Mi dispiace cara, se ti accompagno a casa poi dovrò ritornare da sola è troppo tardi, troppo lontano e troppo rischioso, non se ne parla nemmeno, la cosa più giusta è che tu rimanga a dormire da me".
Con voce remissiva le ho detto: "Ok, rimango, ma liberami dalle catene", "non saprei come fare, visto che sei stata tu stessa ad ammanettarti e credo che le chiavi per aprire codeste catene siano rimaste a casa tua, dovevi pensarci prima adesso è troppo tardi, ma ho un'idea che penso ti piacerà, seguimi".
Siamo scese nel seminterrato dove c'era una tavernetta, la mia amica ha preso una catena l' ha passata tra le fessure di un termosifone e l'ha chiusa con un lucchetto alle mie manette, "Tu sei sotto la mia custodia e se tu dovessi fuggire io potrei passare dei guai........e non fare quella faccia tanto so benissimo che ti piace.........".
Se n'è andata lasciandomi legata tutta la notte, non avrei immaginato che la festa avrebbe avuto quel seguito e che seguito............piacevole, eccitante ed inaspettato.............
Al mattino, mi ha portata a casa, sono salita nella sua macchina sdraiata sui sedili posteriori e nascosta sotto una coperta, la festa era finita da un pezzo ed io non volevo farmi vedere ancora legata............
La festa è stata veramente fantastica, Bianca sapeva benissimo quali erano i miei gusti e l'ha organizzata in modo che potessi esaudire il mio grande desiderio nascosto.................


27 ottobre 2010

Le mie prime manette


      Il tempo dei giochi era finito, abitavo da sola, avevo un lavoro che mi rendeva indipendente, non avevo una relazione fissa e nonostante tutto il desiderio di legarmi era sempre presente in me, nei momenti particolari facevo selfbondage con catene e lucchetti, congelando le chiavi dentro il cubetto del ghiaccio.
Un giorno in giro per la città il mio sguardo cadde su una bancarella, la quale aveva in bella mostra delle manette giocattolo in metallo, spinta da un desiderio irresistibile ne acquistai due paia, poi tutta eccitata corsi a casa, non vedevo l' ora di provarle su di me, seduta sulla poltrona tirai fuori dalla confezione i tanto desiderati oggetti, erano meravigliose, fredde e lucenti, i classici click...click...click....che facevano quando si chiudevano mi procuravano dei brividi su tutto il corpo, quando poi le chiusi sui miei polsi riuscii a malapena a trattenere un orgasmo.....era incredibile quanto ero eccitata, ricordo rimasi ammanettata tutta la sera.
Avevo trovato un nuovo modo di legarmi, erano comode, le potevo chiudere con facilità, per  togliere dovevo usare una chiave, unico difetto erano poco spesse per cui se tiravo troppo mi segavano i polsi ma questo non mi importava, ogni volta che le mettevo provavo un orgasmo.
Un giorno la grande delusione, ammanettata con i polsi sietro la schiena mi agitai più del dovuto e le manette che mi dovevano trattenere si aprirono da sole, ci rimasi malissimo i miei giocattoli preferiti mi avevano tradito dandomi una grossissima delusione, non volevo che si ripetesse più, presa dalla rabbia le ho gettate nel cassonetto.
Da questo inconveniente dovevo trovare una soluzione, dovevo procurarmene delle nuove, ma questa volta vere, di acciaio come quelle della polizia, sono riuscita ad averle grazie ad un amico armaiolo.
Nuove, veramente meravigliose, robuste e luccicanti e non si possono aprire senza la loro chiave, sono eccezionali per fare selbondage, adesso le posso chiudere sui miei polsi e solo dopo che il ghiaccio sciogliendosi avrà liberato la chiave potrò liberarmi.
Un giorno ho voluto esagerare, ho messo le chiavi delle manette nella cassetta della mia posta al cancello d' ingresso, poi sono entrata in casa, messo un cubo di ghiaccio con dentro la chiave di un lucchetto dove non la potevo arrivare, ho messo un paio di manette alle caviglie e un paio sui polsi dietro la schiena, poi ho collegato una catena tra il termosifone e le manette e l' ho chiusa con il lucchetto la cui chiave era dentro il cubo di ghiaccio.
Sarei rimasta incatenata al termosifone fino a che il ghiaccio non si fosse sciolto poi per liberarmi, dovevo uscire e recuperare le chiavi nella cassetta della posta, il rischio di essere vista nuda e legata era troppo eccitante.
Mi sono spogliata completamente e mi sono legata come avevo previsto, ero eccitatissima, nell' attesa che il ghiaccio si sciogliesse fantasticavo, mi immaginavo che fossi stata rapita, mi piaceva sentirmi legata impossibilitata a fuggire, ero eccitata, quando la chiave è caduta era quasi buio, l'ho raccolta mi sono liberata dalla catena, ho aperto la porta e con mia grande sorpresa ho visto che i vicini stavano dando una festa nel loro  giardino, confinante con il mio, se fossi uscita per andare a prendere la chiave sarei stata vista da tutti, questo non l' avevo previsto, dovevo restare in casa, legata, ed attendere che se ne andassero tutti.
La festa del vicino è durata quasi tutta la notte ed io dovevo rimanere nascosta in casa nell' attesa che tutti se ne andassero, per poi recuperare la chiave e liberarmi, era da troppo tempo che ero legata, i polsi, le cavigle e tutti gli arti mi facevano male ma dovevo resistere, non potevo farmi vedere cisì,  l'attesa è stata snervante, mi sono sdraiata sul tappeto in camera fino a quando l' ultimo ospite aveva lasciato la festa.
Alla fine dopo tanto tempo che a me è sembrato un' eternità se sono andati tutti, ho aspettato ancora un po' poi aperta la porta visto che non c' era più nessuno sono uscita ed a piccolissimi passi, per quanto mi consentivano le manette alle caviglie mi sono diretta, con il cuore in gola, alla cassetta delle lettere a recuperare le chiavi.
Il viaggio benchè corto è stato molto faticoso, il mio cuore batteva come impazzito, ogni auto che passava, per timore essere vista dovevo sdraiarmi per terra e per tornare in piedi accorreva una grande fatica, ho recuperato le chiavi e sono tornata in casa ed una volta dentro dall' emozione che avevo provato non riuscivo a liberarmi, dopo numerosi tentativi sono riuscita ad aprire le manette, tanta è stata l'emozione della giornata che mi sono sdraiata sul letto e mi sono addormentata di colpo.
Nonostate il grande timore di essere scoperta è stata un' esperienza emozionante, sconvolgente ma eccitantissima e credo che in futuro la rifarò magari aggiungendo qualche altra piccola difficolta.

21 ottobre 2010

L' inizio


Fin da bambina, ero sempre quella che nei giochi finiva catturata e legata, le prime volte, ricordo che la cosa non mi piaceva, ma essendo la più piccola dovevo soccombere, molte volte ho pianto e supplicato i miei compagni che se continuavano a legarmi non avrei mai più giocato con loro, per il momento mi accontentavano ma poi puntualmente tutto tornava come prima ed io mi ritrovavo ad essere quella che veniva catturata e legata.
Con il passare del tempo questo gioco iniziava a piacermi, ma mi guardavo bene a dirlo ai miei compagni, ogni volta che venivo catturata per fare cosa gradita ai miei compagni continuavo a gridare ed agitarmi, ma il disagio era solo apparente, mi comportavo cosi solo per entrare nel personaggio e mascherare il mio piacere e se qualche volta non venivo legata mi dispiaceva molto.
L'età dei giochi è finita ed in me è rimasto un fortissimo desiderio di essere legata, ma non avevo compagni giusti per farlo, così cercavo di legarmi da sola, con le corde era molto difficile, i nodi o stringevano troppo oppure si scioglievano da soli annullando tutto il mio piacere, poi ho iniziato ad usare catene e lucchetti ed è stato meraviglioso riuscire a legarmi da sola, in questo modo non era possibile potersi liberare senza usare una chiave ed in più potevo restare legata per molto più tempo perché le catene non dovevano stringere i polsi come le corde e mi permettevano di fare dei piccoli movimenti restando sempre legata, con la pratica di questo sistema ero diventa molto brava ad aprire ogni tipo di serrature.
Ho cercato di restare legata sempre più a lungo ma volevo anche un modo per liberarmi in sicurezza dopo un determinato tempo e dopo una lunga ricerca ho scoperto l'uso della chiave congelata in un cubetto di ghiaccio, per me è stata una trovata fantastica, mi procurava forti emozioni, mi faceva vivere come se fossi veramente rapita da uno sconosciuto, potevo essere incatenata senza la minima possibilità di fuga e dovevo dovevo aspettare, incatenata, che il ghiaccio si sciogliesse per poter riacquistare la mia libertà, tutto questo lo potevo realizzare come se avessi un partner reale.
Una volta ero rimasta a casa da sola, i miei genitori sarebbero stati assenti per tutto il giorno, cosi ho voluto esagerare, ho legato la chiave, del lucchetto che avrei usato, con una cordicella, l'ho messa dentro una bottiglia di acqua da 1/2 litro e l'ho messa nel congelatore, poi quando i miei genitori se ne sono andati ho recuperato la bottiglia, che era diventata un blocco di ghiaccio e sono scesa in cantina, il mio luogo preferito, ho allontanato tutti gli oggetti che avrei potuto usare per una fuga anticipata, ho fissato la bottiglia con del nastro adesivo ad una gamba di un tavolo lontano dalla mia portata e steso la cordicella verso la parte in cui mi sarei legata che avrei adoperato per recuperare la chiave appena il ghiaccio si fosse sciolto, con le catene ho fatto una specie di manette ed ho chiuso i miei polsi con un lucchetto, poi ho fissato l'altra estremità dalla catena ad un grosso palo di sostegno di una scaffalatura con un altro lucchetto, sarei rimasta prigioniera fino a quando il ghiaccio si fosse sciolto lasciando libera la chiave.
Avendo a disposizione dell'intera giornata e sicura che il ghiaccio si sarebbe sciolto prima del ritorno dei miei genitori, in questo frangente, ero talmente sicura di quello che avevo programmato che non avevo previsto una via di fuga.
Era trascorsa quasi mezza giornata da quando mi ero incatenata ed il ghiaccio dentro la bottiglia era sempre compatto, stavo iniziando a preoccuparmi, temperatura della cantina era molto più bassa che in casa e questo allungava il tempo di scioglimento, se non riuscivo a recuperare la chiave prima del ritorno dei mie genitori, sarei stata veramente nei guai, avrei dovuto dare troppe spiegazioni e chissà con quali conseguenze, ho iniziato ad aver paura, mi volevo liberare ad ogni costo, strattonavo le catene quasi volessi strapparle ma non c' era niente da fare non sarei mai riuscita a liberarmi senza la chiave e la chiave era bloccata dentro una bottiglia piena di ghiaccio, il mio cuore batteva a mille come impazzito, ero in un lago di sudore, non sapevo più cosa fare tanta era l'agitazione, mi sono messa a piangere come facevo da piccolina quando venivo legata dai miei compagni, poi dopo un tempo talmente lungo che sembrava un'eternità il ghiaccio si è sciolto ed ho potuto recuperare la chiave per la mia libertà
Una volta libera ho recuperato tutte le catene ed i lucchetti e li ho nascosti nella cantina ed ho fatto appena in tempo a salire in casa prima dell'arrivo dei miei genitori, ero salva.........
Sono rimasta legata tutto il giorno, nonostante sia ancora una principiante ho superato tutte le difficoltà e mi sono sentita molto soddisfatta della mia performance e gli imprevisti hanno contribuito a rendere la sessione di self-bondage molto più eccitate del previsto, per buona fortuna nessuno si è accorto di nulla............